CALDEROLI — FEDERALISMO DEMANIALE: "I BENI MARITTIMO, IDRICO E AEROPORTUALE RESTANO DEL DEMANIO E NON CI SARA’ ALCUNA SPECULAZIONE”

“Non solo è disinformato, ma anche disinforma Salvatore Settis che oggi su Repubblica intitola il suo articolo . Sul Federalismo Demaniale Settis prende numerosi abbagli e manda un messaggio ai lettori che è molto lontano dalla realtà dei fatti.

Cominciamo dal fondo: Settis si chiede se “sapremo trovare nella Costituzione un ultimo baluardo”. Dimentica che il federalismo demaniale attua una disposizione della Costituzione – l’art. 119, sesto comma – che riguarda l’attribuzione a Regioni ed enti locali di un loro patrimonio. Ed è’ proprio quello che fa lo schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri il 17 dicembre 2009 e ora all’esame del Parlamento. Né più né meno.

Come fa poi a sostenere che “sulla base del «federalismo demaniale», promosso da Calderoli”, il Comune di Verona abbia chiesto la proprietà degli immobili del demanio dello Stato siti in Verona? A prescindere da quello che vorrà fare il comune di Verona (come gli altri Comuni), stiamo parlando di un decreto legislativo ancora non entrato in vigore. Impossibile che i Comuni richiedano l’assegnazione di beni sulla base di una normativa che non esiste ancora. La logica ha regole cui neanche Settis può sottrarsi.

Inoltre contesta quanto previsto dalla legge 42/2009, che sottrae al trasferimento a Regioni ed enti locali i beni del “patrimonio culturale nazionale”. Si tratterebbe per Settis di una categoria inedita che “straccerebbe” l’articolo 9 Cost. in base a cui la Repubblica tutela il patrimonio storico e artistico della Nazione (detto in soldoni: il patrimonio storico e artistico non potrebbe che essere statale). Peccato che dimentichi che la Repubblica – e proprio per Costituzione: è l’art. 114, potrebbe almeno leggerselo – è costituita da Stato, Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni. Attribuire e valorizzare il patrimonio non sbriciola lo Stato, al contrario migliora le condizioni di quel patrimonio.

Afferma un concetto non vero Settis quando sostiene che tutti i beni del demanio marittimo e idrico verranno dismessi dallo Stato, perdendo la loro natura di bene demaniale. Lo schema di decreto legislativo all’esame del Parlamento prevede l’esatto contrario: i beni appartenenti al demanio marittimo, idrico e aeroportuale restano assoggettati al regime stabilito dal codice civile. Demaniali sono e demaniali resteranno. Non c’è sdemanializzazione , né possibilità di speculazione. E’ invece consentito il passaggio dal demanio statale a quello regionale o locale, per valorizzare l’esistente.

Le amministrazioni statali hanno 90 gg. (e non 30, come erroneamente riporta Settis) per sottrarre i beni utilizzati per finalità istituzionali alla possibile attribuzione a Regioni ed enti locali: non è certo un termine “iugulatorio”, le amministrazioni ben conoscono i propri beni e ciò che loro serve”.

Lo afferma Roberto Calderoli, Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord.

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