L’Italia scivola e il governo non decide nulla

Pier Luigi Bersani a Rai News 24 commenta i dissensi nella maggioranza e ne critica l'assoluta inefficienza. “Hanno deformato il sistema delle decisioni democratiche. Ma non hanno deciso nulla”

Il segretario Pier Luigi Bersani intervistato da Corradino Mineo a Rai News 24, risponde sull'attualità politica italiana ed europea, rilanciando il ruolo del Pd come valida alternativa di governo per il bene del Paese.

La crisi greca. Bersani ha dichiarato di non sentirsi preoccupato per l'Italia, semmai per l'effetto domino che la bancarotta della Grecia può avere sulle economie europee meno salde. “Non è una buona notizia soprattutto nel quadro europeo”, ha aggiunto il leader democratico. “Siamo alla prova del 9 in un Europa che governata da forze conservatrici si è allontanata dal suo progetto originario”. Ma non va dimenticato che alla base della crisi c'è sempre la bassa crescita economica. Nessuna colpa può essere imputata ai governi di centrosinistra che anzi sono sempre stati tra i principali fautori dell'obiettivo comunitario. “L'euro è stata una conquista, le scelte politiche successive no”.

Il dissenso di Fini e i malumori all'interno della maggioranza. Per Bersani “l'uscita di Fini è un sintomo, non è né la malattia né la cura per le politiche del centrodestra. Un sintomo di un fenomeno che i conti non tornano. Il centrodestra ha governato 7 degli ultimi 9 anni portando ad uno scivolamento delle condizioni economiche e sociali, del peso e ruolo dell'Italia in Europa e nel mondo”.

“Un scivolamento accompagnato, guidato e favorito da un meccanismo di deformazione del sistema delle decisioni democratiche, personalizzazioni, meccanismi di tipo populistico che sono stati invocati come il modo nuovo di decidere. Ma non hanno deciso nulla”.

“Fini – ha continuato il segretario del Pd – si trova a sollevare dei problemi veri che noi da sempre abbiamo sollevato. Lui però lo fa in un contesto come quello del centrodestra dove è assolutamente impossibile risolversi. Quindi tutto si trasforma in un battibecco che rischia di avere scarsi esiti dal punto di vista pratico”

Per Fini la sinistra è disperata? Molto freddo è stato il giudizio Bersani sulle dichiarazioni di Fini lanciate a Porta a Porta: “Faccia quello che ritiene, io credo però che debba mostrare la sua coerenza in passaggi parlamentari come i temi economici o norme come quella sulle intercettazioni e la giustizia”.

Riforme. Per il segretario del Pd la nostra proposta nasce dal tema “ci vogliamo convincere che il meccanismo di deformazione populista della nostra democrazia, che prometteva decisioni, è la ragione vera per cui le decisioni non le prendiamo? Vogliamo accelerare in curva, discutendo la bozza Calderoli? Io rivolgo a tutte le forze attente a questo problema, politiche, sociali e culturali, un tema di attenzione: dobbiamo riformare un meccanismo istituzionale ancorandolo saldamente ai principi della nostra costituzione. Attorno a questo bisogna fare il patto repubblicano, che agirà negli appuntamenti parlamentari e mi auguro anche nel Paese” ha concluso Bersani.

Infine, sul dl intercettazioni, il segretario del Pd ha definito la norma “fin qui insufficiente. Non si può indebolire uno strumento essenziale per indagini come quelle di mafia. Se resta così sarà opposizione dura”.

A.Dra

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