ITALIANI NEL MONDO Italiani all’estero, Ecco la proposta del PdL nel Mondo per riformare le Leggi 459/2001 e 286/2003

Queste mie riflessioni, cari connazionali, sono dedicate a tutti coloro i quali non vogliono vedere, non vogliono sentire, forse per un proprio interesse personale? o forse perchè teleguidati?
C’è chi afferma che solo un Partito in Italia, potrebbe interessarsi al divenire degli italiani all’estero, a questi rammento come stavano le cose prima che fossero stati accordati 12 deputati e 6 senatori alla “Cirscoscrizione Estero”.

Rammento anche che il numero dei Parlamentari è rimasto invariato, quindi non si è tolto od aggiunto nulla, per conseguenza i nostri rappresentanti Parlamentari, non sono un onere supplementare per lo Stato italiano e la “qualità” esiste sia in Italia che all´estero.

Per quanto riguarda il volere assolutamente di certuni, il “voto per posta” (ormai una reliquia del passato) è incomprensibile. Ormai in tutti i Paesi, oggi si vota o tramite Consolato, o tramite sedi Consolari, oppure anche con voto elettronico e la posta rimane l’ultima risorsa, quindi non si spiega l’insistenza accanita di taluni, per continuare a votare tramite plico postale.

Certo è molto più facile raccogliere voti e schede con il sistema dei plichi postali. Non dimentichiamo i vari brogli concernenti appunto ” questo sistema”. Purtroppo e nessuno lo ignora, molti connazionali, e parlo sopratutto degli anziani, credono ancora che se non votano per i Patronati, potrebbe essere messa in causa la loro pensione.

Per non parlare della mobilitazione degli stessi Patronati durante il periodo delle elezioni, i quali anche tramite porta borse, raccolgono loro stessi le schede. Esempi ve ne sono a bizzeffe, la stampa ne ha parlato largamente e la stessa televisione li ha documentati con interviste varie.

D’altra parte se si controllasse lo spoglio delle schede, si riscontrerebbero centinaia, se non migliaia di nomi di candidati , non corrispondenti al candidato al quale sono state attribuite.

Conclusione: i candidati della circoscrizione estero “devono risiedere all’estero” e non avere solo un indirizzo di compiacenza, come è sovente il caso, la loro politica deve essere solo quella che va nell’interesse delle nostre comunità, e per conoscere i problemi delle varie comunità” ci si deve vivere in mezzo” e non dover sottostare a pressioni politiche.

Rosario Cambiano, Germania

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