Bendetto XVI e i cannoli alla crema

Questa lettera a Benedetto XVI mi è stata ispirata dal recente discorso del cardinale Angelo Bagnasco, il quale, a conclusione del convegno 'Testimoni digitali' organizzato a Roma dai vescovi italiani, ha detto che al mondo digitale occorre dare “un'anima cristiana”, altrimenti le grandi categorie – come la persona, la vita e la morte, la famiglia e l'amore – rischiano di diventare evanescenti e distorte nei loro significati, di essere risucchiate e sfinite da un individualismo dominante ed esasperato”.

Caro Papa, io capisco che tu debba imitare Gesù e preoccuparti degli sventurati del mondo, ma non ti sembra di esagerare un po'?
Non passa domenica che a Piazza san Pietro tu non ci ricordi dei 250 milioni di bambini nel mondo che lavorano, e di quelli soggetti a sfruttamento sessuale, e dei milioni di creature che muoiono per cause legate alla malnutrizione; un decesso ogni sei secondi. Una domenica ci parli della Somalia dove milioni di persone sono prive di cure sanitarie, ed un'altra delle stragi nel Congo. E poi giù ad inveire contro gli ipocriti potenti della terra, contro i ricchi indifferenti, contro gli appassionati della guerra, contro i trafficanti d'armi. E poi ci parli delle donne sfruttate e discriminate in tanti paesi del mondo. Ma non basta, perché ci si mettono anche vescovi e cardinali; un giorno uno, un giorno l'altro, affrontano pure i problemi del nostro paese, dei suicidi di disoccupati e imprenditori, dei lavoratori sui tetti delle fabbriche, degli stranieri maltrattati, e giù anche loro ad inveire contro i ricchi che diventano sempre più ricchi. Insomma, caro Papa, specialmente la domenica è un bel pasticcio tornare a casa con la tua benedizione, e non potersi gustare la pastasciutta e l'arrosto e le paste con la crema, perché il pensiero va ai bimbi affamati e maltrattati. Non potresti, caro Papa, parlarci ogni tanto anche di cose meno tristi? Ad esempio, non so, della vita e della morte, dell'embrione (l'embrione ci interessa moltissimo), della persona, della famiglia, dell'amore, dell'omosessualità, dell'aborto, e via di seguito? Così a tavola ci mettiamo a parlare di queste cose, e i cannoli non ci restano sullo stomaco.

Francesca Ribeiro

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