GIOVANAN PESAPANE: "NELLA MEMORIA DELLE COSE"Donazioni di documenti dai Lager all’Archivio Storico della Città  di Bolzano

Giovanna Pesapane nasce a Bologna per la semplice ragione che il padre, ufficiale di carriera, vi è stanziato. A causa dei trasferimenti d’ufficio e in seguito allo scoppio della guerra , la famiglia è costretta più volte a traslocare di città in città. Nel 1947, dopo il miracoloso ritorno del padre da un campo di sterminio, si stabilisce a Milano. Da questa grande città Giovanna verrà, per così dire, “adottata” . Qui infatti ha passato la giovinezza , compiuto gli studi, mosso i primi passi nel mondo dell’antiquariato, affermandosi a livello nazionale. Nonostante i suoi numerosi impegni trova il tempo per dedicarsi alle sue grandi passioni: la scrittura e la pittura.

Ha partecipato con entusiasmo alla realizzazione del libro “Nella memoria delle cose”, donando 154 documenti del padre Ubaldo deportato politico nei Lager di Bolzano e di Flossenbürg.

“Stavo rovistando in un vecchio baule di famiglia e molti documenti di mio padre sono saltati fuori. Non potevo gettarli, non potevo far finta di niente: la sua sofferenza doveva, in qualche modo essere una testimonianza dello strazio della seconda guerra mondiale. Per questo ringrazio l’Archivio Storico della Città di Bolzano per aver accettato la mia documentazione, che assieme ad altre sono servite alla realizzazione di un bel libro… per non dimenticare”.

“Nella memoria delle cose” . Donazioni di documenti dai Lager all'Archivio Storico della Città di Bolzano

Il libro “Nella memoria delle cose” – – illustra sei donazioni di documenti originali, avvenute fra il 1996 e il 2007, all'Archivio Storico della Città di Bolzano.

I donatori sono ex deportati del Lager di Bolzano e figli di ex deportati:

Dario Musy, Roma, ha donato 37 documenti del padre Loris, deportato politico nel Lager di Bolzano
Giovanna Pesapane, Milano, ha donato 154 documenti del padre Ubaldo, deportato politico nei Lager di Bolzano e di Flossenbürg
Caterina Antonioli, Iseo (BS), ha donato 51 documenti della madre Mariuccia Nulli, compagna di deportazione di Vittorio Duca, deportato politico nei Lager di Bolzano, Mauthausen e Gusen 2, morto a Gusen 2
Don Daniele Longhi, Trento, ex deportato del Lager di Bolzano, ha donato 18 documenti della propria deportazione e del dopoguerra
Alfredo Caloisi, S. Donato Milanese (MI), ex deportato del Lager di Bolzano, ha donato 1 documento della propria deportazione
Arnaldo Righetti, La Spezia, ha donato 2 documenti della madre Zita Calzetta Righetti, deportata politica nel Lager di Bolzano
I testi e la cura redazionale del libro sono di Carla Giacomozzi.

Un’opera che racchiude la testimonianza di un orribile periodo storico, che ha segnato tante famiglie e tolto la vita a milioni di persone; urla sommessamente l’infinito dolore e la disperazione di chi è stato travolto da questa immane tragedia.

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