La sicurezza alimentare riguarda la collettività intera che molto spesso, presa dagli impegni quotidiani e da una pressoché generalizzata noncuranza in tema di alimentazione trascura i possibili rischi per la salute umana in particolare quando gli interessati sono direttamente i bambini.
Ormai da tempo come componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA, si occupa di segnalare le più recenti ricerche sul tema al fine di poter stimolare gli istituti preposti ai controlli per interventi a garanzia e protezione della salute dei cittadini.Non da ultimo, vale la pena porre all’attenzione della cittadinanza e delle suddette Autorità nazionali ed europee, la questione che è stata rilevata da poco dall’ European Food Safety Authority (EFSA), l’Agenzia Europea che si occupa dei controlli nella stessa materia sotto l’egida della Commissione Europea, che ha dichiarato in una nota ufficiale che ritiene che il piombo presente nei prodotti alimentari può rappresentare un rischio per lo sviluppo del cervello dei bambini, mentre i rischi per la maggior parte degli adulti sono bassi o trascurabili.Un gruppo di esperti sui contaminanti, ha valutato gli attuali livelli di esposizione al piombo attraverso gli alimenti e altre fonti su richiesta della Commissione europea, non ha potuto però impostare un livello al di sopra del quale il piombo negli alimenti potrebbe innescare problemi di salute, si legge nel rapporto.L’esposizione umana al piombo, un inquinante ambientale che si trova in natura avviene attraverso le attività umane come l’estrazione, fusione e produzione di batterie, può anche avvenire attraverso il cibo, aria, acqua, terreno e la polvere.
“Non è necessario dimostrare che lo sviluppo del cervello è più vulnerabile alla neurotossicità da piombo del cervello maturo, cita il parere scientifico dell’EFSA, riferendosi al piombo nei prodotti alimentari.“Nei bambini, un elevato livello di piombo nel sangue è inversamente associato ad un ridotto quoziente intellettivo (IQ) con una riduzione delle funzioni cognitive fino ad almeno sette anni di età”.
Sulla base di una revisione dei dati disponibili, il pannello dell’EFSA ha considerato l’attuale provvisoria dose settimanale tollerabile non più adeguata.Ma un nuovo livello di guida non ha potuto essere dimostrato, poiché non vi è alcuna soglia al di sotto della quale il pannello è sicuro che gli effetti negativi non si verifichino, ha detto l’EFSA.L’Europa ha notevolmente ridotto l’esposizione umana a partire dal 1970, riducendo i livelli di piombo nella benzina, vernice, lattine per alimenti e tubi. Ma permangono preoccupazioni sulla possibilità che il piombo entri nella catena alimentare.
Il gruppo di esperti scientifici ha considerato cereali, ortaggi e acqua come gli elementi che contribuiscono maggiormente alla esposizione al piombo per la maggior parte degli europei.
L’esposizione non alimentare al piombo è stata considerata di minore importanza per gli adulti, anche se la polvere di casa e il terreno possono essere importanti fonti di esposizione per i bambini, l’EFSA ha detto.La Commissione europea, insieme con gli esperti degli Stati membri “riesaminerà i tenori massimi attuali, tenendo conto del parere dell’EFSA e dei dati più recenti,” ha detto Frederic Vincent, portavoce del Commissario europeo per la Salute e la politica dei consumatori, John Dalli.Ma è improbabile che arrivino proposte concrete entro la fine del 2010, ha aggiunto.
Secondo il componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA, il Ministero della Salute in collaborazione con quello dello Sviluppo Economico dovrebbero attivarsi per favorire tali strategie virtuose di riduzione della concentrazione di piombo nell’indotto alimentare.