CACCIA, SPARI NEL VUOTO

Rimandato a oggi il voto sull’articolo del ddl Comunitaria che liberalizzerebbe il calendario venatorio. Sit-in a oltranza di ambientalisti e animalisti davanti Montecitorio. Bonelli: «Aboliamola con un referendum»

Al momento di andare in stampa, ancora nessuna decisione sull’approvazione o meno dell’articolo 43 contenuto nel ddl Comunitaria e destinato a modifi- care la legge nazionale che regola l’attività venatoria. La votazione nell’aula della Camera sembra slittare alla giornata di oggi: se il testo fosse approvato senza alcuna modifica rispetto a quanto deciso dal Senato e dalle commissioni Agricoltura e Politiche europee, sarà consentito ai cacciatori di sparare ben oltre gli attuali cinque mesi (dal primo settembre al 31 gennaio): la nuova legge permetterebbe alle Regioni di procrastinare, di anno in anno e senza alcun limite, la chiusura della stagione, ottenuto il parere (non vincolante dell’Ispra). Di certo è la disposizione più controversa presente nella Comunitaria, una legge «che sarebbe dovuta servire per sanare controversie con l’Ue e che è stata invece utilizzata in modo fraudolento dal centrodestra per introdurre sulla caccia contenuti contro l’ambiente, gli interessi generali, l’opinione pubblica», come ha fatto notare il deputato Pd, Ermete Realacci. Nella giornata di ieri, intanto, la commissione Bilancio della Camera, presieduta dal leghista Giancarlo Giorgetti, ha dato parere contrario agli emendamenti al ddl che puntavano a sopprimere l’allungamento del calendario venatorio. No alle proposte presentate da 25 deputati del Pdl (prima firmataria Fiorella Ceccacci Rubino), dal Pd e dall’Idv. Il relatoredell’emendamento approvato in commissione Agricoltura sul calendario venatorio, Isidoro Gottardo, ha definito «faziosa prioritaria ingiusta e sbagliata». Giornata quindi calda, che si è aperta con le contestazioni davanti Montecitorio, iniziate già lunedì scorso: in blocco venti associazioni ambientaliste e animaliste hanno continato il loro sit-in a oltranza per dire no alla caccia tutto l’anno, lanciando una petizione per convincere i parlamentari a votare con tro la proposta. Alle loro voci si sono unite quelle di intellettuali che hanno sostenuto la protesta, come Maurizio Costanzo, le scrittrici Dacia Maraini e Susanna Tamaro, l’attrice Daniela Poggi e la psicologa dell’eta’ evolutiva Anna Oliverio De Ferraris, schierati a fianco della Lipu e autori di articoli apparsi sulle prime pagine dei quotidiani. Un pressing forte della contrarietà della maggioranza degli italiani opposto al volere di una lobby, come evidenziato anche dai trenta parlamentari Pdl che hanno dichiarato il proprio “no” all’articolo. Di ieri la proposta del presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonel-li: «è arrivato il momento di cacciare la caccia dall’ordinamento italiano perché la maggior parte dei cittadini, anche nell’elettorato del centrodestra, la considera, come del resto è, antistorica. Proponiamo a tutte le associazioni ambientaliste ed animaliste di ragionare insieme ad un referendum condiviso per abolire la caccia nel nostro Paese».

Diego Carmignani

TERRA

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