Seconda dichiarazione politica di Libertà  ed Eguaglianza

In Italia, un nuovo modello politico a sinistra è possibile. Una sinistra che nasca dai cittadini e che si sviluppi sui territori. Una sinistra che ricerchi costantemente, e dal basso, una sintesi tra il meglio del pensiero liberale ed il meglio del pensiero socialista. In questo contesto, Libertà ed Eguaglianza si candida ad essere l'alternativa politica per tutti coloro che ricercano un luogo in cui discutere, interagire ed attuare le proprie idee partendo dai territori.

Negli ultimi decenni la società italiana si è culturalmente e socialmente impoverita. Da una parte, la scomparsa di soggetti politici importanti nel dopo tangentopoli ha dato vita a partiti tendenzialmente meno raffinati, dall'altra parte la sinistra non ha saputo ridefinirsi nel dopo muro di Berlino. Quindi, mentre da un lato si è verificato l'avvento di forze politiche aliene ai costumi politici dell'epoca, come Forza Italia e la Lega Nord, che tendenzialmente raccoglievano, come tuttora, le semplificazioni della gente, dall'altro lato i partiti via via geneticamente modificati dopo la scomparsa del PCI, hanno visto dileguarsi un ancoraggio culturale ed ideale con il proprio popolo. Lentamente, l'individuo che si definiva di sinistra, ed in diversi casi non lo è mai stato, si è culturalmente metamorfosato in qualcosa di diverso.

E' un fatto certo, però, che negli ultimi quindici anni, la sinistra in Italia si è vista lentamente erosa nelle idee e nel consenso. E questo non è casuale. Se mentre da un lato il graduale scivolamento verso posizioni più moderate, con susseguenti scissioni, ha avuto il suo peso, dall'altro una sempre più spiccata propensione autoreferenziale e svariati tentativi di rinascita politica implementati dai quadri dirigenti verso la base ha fatto il resto, creando un distacco profondo con il popolo di sinistra ed inaridendo le menti più volenterose. Tale dissesto politico è da imputare all'inadeguatezza delle strategie politiche e delle modalità organizzative del fare politica.

Negli anni la sinistra ha lasciato per strada un numero enorme di elettori, simpatizzanti e militanti e questo impoverimento culturale ed umano ha lasciato terreno aperto ai valori delle destre. Molti di questi cittadini, ad oggi senza una casa politica, sono una risorsa importantissima che Libertà ed Eguaglianza è pronta a raccogliere.

Questo ci porta ad affermare che in Italia esistono due sinistre molto diverse tra di loro. Diverse nel modo di far politica e diverse negli obiettivi.

C'è una sinistra molto visibile nelle personalità di spicco e gerarchicamente strutturata che, partendo dall'alto, detta l'agenda alle basi territoriali ridotte a macchine elettorali in cui la discussione, il confronto e l'emersione di nuove potenzialità vengono viste come un impiccio, un sovrappiù di dubbio valore se non proprio come una pura e semplice perdita di tempo rispetto all'unico obiettivo che è il dato elettorale. In alcuni casi ci troviamo di fronte ad un opera di personalizzazione della politica che pensavamo fosse del tutto berlusconiana. In altri casi, invece, ci troviamo di fronte a tentativi di rinascita politica che non partono dai territori ma vengono dettati da quadri di partito con il solo effetto di un progressivo distacco del cittadino, potenzialmente di sinistra, dalla politica, il quale non essendo responsabilizzato, cede all'apatia e si rinchiude nella propria sfera privata, vivendo le proprie sfumature ideali non come impegno o appartenenza, bensì come una parte nascosta dell'anima da coltivarsi in silenzio.
Questa è una sinistra che non si pone il problema di pensare ad un progetto politico che coinvolga i cittadini in prima persona. Questa è una sinistra che non investe in una vittoria culturale futura perché non ha tempo da perdere; troppi senatori, deputati, funzionari, assessori e consiglieri si troverebbero senza collocazione, sperimentando in prima persona quella disoccupazione su cui tanto si arrovellano idealmente. E' una sinistra che vive, pensa e lavora nel breve periodo per soddisfare bisogni impellenti. Questa, ovviamente, è una sinistra che ricerca la vittoria non nelle idee, non nei valori, ma nei numeri. E' una sinistra che ricerca il consenso facile, e tendenzialmente menzognero, della singola tornata elettorale. E' una sinistra che parla di unità, che si riduce a spartizione della torta tra quadri dirigenti ma che rifiuta l'unità vera, quella tra popoli politici, proprio perché è poco presente nei territori e dei territori, in fondo, se ne frega. Ma l'unità vera nasce su delle idee, su un progetto. Quali sono queste idee? E, soprattutto, quali sono i soggetti politici e su che idee condivise si dovrebbe formare una sinistra unita?

L'altra sinistra, invece, è invisibile. E' composta da cittadini sconosciuti che hanno idee e prospettive comuni e sono inconsapevoli di essere in tanti. Questa sinistra è composta da uomini e donne che vivono quotidianamente una vita impegnata e che ricercano senza successo un luogo dove sia possibile discutere, interagire ed mettere in pratica le proprie idee. Questa è una sinistra composta da elettori, simpatizzanti e militanti di sinistra orfani da tanto tempo, senza più alcun punto di riferimento. E' una sinistra che fa politica nei territori e per i territori, investendo in un processo culturale di lungo periodo. E' una sinistra, infine, che vede una diversa unità a sinistra. Una unità che parta dal basso, dai cittadini e che investa successivamente con forza ed indirizzi i quadri dirigenti.

Noi pensiamo che l'attuale strategia politica delle diverse anime della sinistra porterà ancora tante sconfitte culturali ed elettorali, e che solo un lento ma sicuro processo di inclusione del cittadino nella vita politica nel territorio potrà fare in modo che la sinistra riesca in futuro a divenire maggioranza anzitutto culturale, e parallelamente elettorale, nel Paese.

Libertà ed Eguaglianza nasce per essere casa politica di questa sinistra, per ora invisibile.

Direttivo nazionale di Libertà ed Eguaglianza

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