“Miliardi di euro buttati nella spazzatura. Denaro pubblico incanalato
in spese incredibili pur di restare i fedelissimi degli Stati Uniti,
mentre non si trovano le risorse necessarie per aggredire e risolvere i
problemi interni: lavoro, scuola, sanità, pensioni, ricerca. E' ora di
finirla di prendere per i fondelli gli Italiani” così il senatore
Fernando Rossi, del coordinamento nazionale di Per il bene comune (lista
presentatasi a livello nazionale alle politiche del 2008), introduce
l'iniziativa nazionale che si terrà domenica 25 aprile a Novara.
L'appuntamento, che sarà trasmesso anche in diretta web a partire dalle
ore 15 su www.perilbenecomune.net, organizzato in collaborazione con
l'Assemblea permanente No F35, mette al centro il tema della liberazione
che secondo Rossi “ad oggi non c'è: l'Italia è un Paese a sovranità
limitata, occupato da basi statunitensi e armi atomiche.”
Per fare il punto della situazione (armi, basi, schieramenti,
giurisprudenza), l'ospite d'onore del 25 aprile a Novara sarà Gianni
Lannes, giornalista che ha recentemente denunciato la terribile
situazione delle navi dei veleni che vengono fatte affondare nei nostri
mari, e che – attraverso una serie di inchieste- è in possesso di
interessantissimi dati e documenti sulle basi USA e Nato in Italia.
“Voglio cogliere l'occasione per invitare, oltre ai cittadini, tutta la
stampa libera alla Festa per la liberazione del 25 aprile: pur
presagendo che non saranno molti i giornalisti che arrischieranno le ire
degli editori o della proprietà nel garantire la loro presenza; sono
convinto che sarebbe molto interessante anche per loro fare
letteralmente i conti con la realtà che fagocita il denaro pubblico e
che impone loro una linea di pensiero e di condotta. La libertà si
conquista anche con la consapevolezza”. Con queste parole Rossi, uno dei
due senatori “cattivi” che non diedero al governo Prodi il loro voto in
occasione del rifinanziamento della missione in Afghanistan nel 2007,
anticipa l'argomentazione che sosterrà nel suo intervento a Novara, in
una prima occasione nazionale, anche un po' in contro tendenza con le
rituali celebrazioni del 25 aprile, che promette scintille.