"Sia il vostro linguaggio: sì, sì; no, no; il superfluo procede dal maligno" (Mt 5,37)

Caro Papa, posso osare di darti del tu come faccio con Gesù? Hai detto: “Viviamo in una grande confusione circa le scelte fondamentali della nostra vita”, e che il sacerdote “insegna in nome di Cristo presente, propone la verità che è Cristo”. Il problema è, caro Papa, che alle volte a noi poveri fedeli ignoranti, la confusione ce la crea proprio la Chiesa. Hai sentito con quale affermazione infelice se n'è uscito un tuo cardinale a proposito di omossessualità e pedofilia? Affermazione subito ritrattata? E ricordi di quel vescovo che scomunicò i medici che avevano fatto abortire una sventurata bimba brasiliana ripetutamente violentata dallo zio? Vescovo che meritò poi la critiche di mons. Fisichella, a sua volta subito criticato da alcuni membri della Pontificia Accademia per la Vita? Non è confusione questa? Cardinali e vescovi, caro Papa, parlano troppo. Parole, parole, parole, magari corrette o ritrattate dalla Santa Sede il giorno dopo. Non è confusione questa? Gesù disse: “Sia il vostro linguaggio: sì, sì; no, no; il superfluo procede dal maligno”. Non fa confusione la Chiesa quando mette sullo stesso piano il fratricidio di Caino (Evangelium vitae) e l'aborto? Oppure quando vuole la castità dei sacerdoti e la castità degli omosessuali (Catechismo n. 2359), come se fossero anch'essi sacerdoti? Devo continuare? Il problema è, caro Papa, che non sempre i fedeli riescono ad indentificare la verità (o le verità?) proposta dalla Chiesa con la “verità che è Cristo”. E grande, davvero grande, è la confusione.

Francesca Ribeiro

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