Giorgia Meloni, ministro della Gioventu’, da anni porta avanti una battaglia per equiparare elettorato attivo e passivo.
Se a 18 anni si puo’ votare per eleggere un deputato, perche’ bisogna averne non meno di 25 per essere eletto alla Camera? E se a 25 anni si puo’ eleggere un senatore, perche’ non si puo’ essere eletti al Senato prima dei 40 anni?
Con la riforma costituzionale firmata Calderoli alle porte, Meloni ha deciso di rilanciare il tema con un appuntamento (mercoledì 13 aprile alla Camera) al quale parteciperanno le tre piu’ alte cariche dello Stato e gli esponenti politici che hanno presentato proposte di legge che prevedono un abbassamento dell’eta’ di eleggibilita’.
Nell’Europa a 15, l’Italia e’ il Paese dove questa l’eta’ per essere eletti e’ piu’ alta: in Danimarca, Finlandia, Germania, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito si puo’ essere eletti in Parlamento a 18 anni, in Austria a 19, in Belgio e Lussemburgo a 21, in Grecia a 25. In Francia, come in Italia c’e’ differenza tra Camera e Senato, ma l’eta’ e’ piu’ bassa: 23 anni per la Camera e 30 per il Senato.
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