“A due anni di distanza dalla costituzione della task force destinata all’assorbimento degli arretrati delle pratiche relative alla cittadinanza, insieme ai colleghi Bucchino e Garavini, ho chiesto al Ministro degli Esteri di fornire un preciso bilancio della situazione esistente in tutti i Paesi dell’America meridionale”. E’ quanto ha dichiarato l’on. Fabio Porta, subito dopo la presentazione di un’interrogazione a risposta scritta sull’argomento, rivolta al Ministro degli Affari Esteri.
“Le notizie che si possono raccogliere dalla stampa e dalle agenzie – ha proseguito l’on. Porta – sono quanto mai eterogenee e contraddittorie. Per quanto riguarda l’Argentina, infatti, è stato annunciato dalle locali autorità consolari l’azzeramento entro il mese di marzo delle 62.000 richieste giacenti dal 2002, mentre per il Brasile l’arretrato ammonterebbe ancora a circa 600.000 pratiche, di cui circa 400.000 nel solo Consolato di San Paolo. Come si spiega una differenza così vistosa, nonostante l’impiego di risorse umane e finanziarie straordinarie, volute dalla Finanziaria 2008?
A questo punto è importante sapere con precisione qual è la situazione Paese per Paese e, in ciascuno di essi, lo stato degli arretrati per ogni circoscrizione consolare.
In particolare – ha concluso l’on. Porta -, se le notizie correnti rispondessero alla realtà, ho chiesto al Ministro se non intenda adottare, nonostante le restrizioni di questi ultimi tempi, specifiche misure di riequilibrio volte a conseguire standard omogenei e, soprattutto a garantire un fondamentale diritto e a contrastare concretamente speculazioni affaristiche che sull’attesa della cittadinanza continuano a svilupparsi”.
Segue il testo dell’interrogazione al Ministro degli Affari Esteri presentata:
I sottoscritti interrogano il Ministro degli per sapere:
premesso che:
– il fenomeno dell’accumulo delle richieste di cittadinanza in Paesi dell’America Latina di forte tradizione emigratoria, oltre a ledere un diritto fondamentale del cittadino, intacca l’immagine dell’amministrazione italiana rispetto alle nostre comunità e alimenta preoccupanti circuiti di affarismo e di illegalità, come confermato da recenti inchieste apparse su autorevoli organi di informazione italiani e stranieri;
– per affrontare la giacenza di un milione circa di richieste inevase di cittadinanza in Brasile, Argentina, Uruguay e Venezuela, a seguito di uno specifico stanziamento nella Finanziaria 2008 nel maggio di quell’anno è stata autorizzata la costituzione di una speciale task force, alla quale sono stati destinate risorse umane straordinarie, nella misura di 20-25 missioni di lunga durata, 25 unità di ruolo aggiuntive, 50 impiegati con contratto di lavoro a tempo indeterminato da reperire in loco con particolari modalità e un certo numero di “digitatori” da acquisire mediante società di lavoro interinale;
– a distanza di circa due anni dal concepimento di questa soluzione straordinaria e di circa un anno dalla sua concreta entrata in funzione pervengono notizie di stampa che configurano esiti molto diversi nei Paesi dove la task force sta operando;
– in Argentina, infatti, le locali autorità consolari hanno annunciato l’azzeramento delle 62.000 richieste in attesa dal 2002 entro la fine del prossimo mese di marzo, mentre in Brasile le richieste inevase ammonterebbero ancora a poco meno di 600.000, con una punta di 400.000 nel solo Consolato di San Paolo;
da quali ragioni dipenda una così forte divaricazione di risultati di un’esperienza amministrativa concepita unitariamente e secondo modalità omogenee;
qual è l’effettiva situazione delle giacenze delle richieste di cittadinanza in ciascuno dei Paesi nei quali la task force ha operato e in ciascun Consolato di ognuno dei Paesi;
quali sono le previsioni di azzeramento delle pratiche giacenti per ciascun Paese e, in caso di particolari difficoltà come quelle manifestatesi in Brasile, se il Ministro non ritenga di adottare specifiche misure di riequilibrio, volte a conseguire in breve tempo un risultato positivo e omogeneo.
Si chiede risposta scritta.
Fabio Porta, Gino Bucchino, Laura Garavini