Se sono i privati a cementificare, ad abbattere alberi, erigere muri e recinzioni che sbarrano lo sguardo ci indignamo, ma se a fare tutto ciò è la pubblica amministrazione con soldi pubblici e su spazi della cittadinanza, sarebbe troppo gridare all’ennesimo scandalo?
Accade, infatti, che a Lecce i lavori di rifacimento di piazza Palio, stiano trasformando la grande area da sempre aperta all’intera cittadinanza leccese in quello che inizia ad apparire un moderno penitenziario o luogo di detenzione piuttosto che spazio attrezzato per accogliere manifestazioni ed eventi.
Dopo la scelta di tagliare indiscriminatamente i pini che da decenni erano stati lì posti, è stata in pochi giorni eretta una recinzione composta da blocchi prefabbricati di cemento armato che celerà di fatto e per sempre la vista al di là della piazza.
E se tutto ciò accade in una zona disagiata quale la 167, la muraglia appena eretta appare ancor più deprecabile perché sembrerebbe celare da una parte la volontà di acuire le divisioni centro – città e dall’altra una percettibile sfiducia negli abitanti della zona.
Ancora una volta Giovanni D’AGATA come componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, non può che esprimere sconcerto perché la possibilità di creare un polmone verde, uno spazio attrezzato e libero, si sia dimostrata l’ennesima occasione persa per la collettività.
Dopo i pali ed i fili della metropolitana di superficie un altro pugno nell’occhio per la cittadinanza leccese.
Sarà forse che gusto, rispetto per l’ambiente e per il decoro urbano scarseggino nel vocabolario di alcuni amministratori?