PUNTI INPRENDISCIBILI PER:LA RIFORMA DELLA LEGGE ELETTORALE PER L’ ESTERO LA RIFORMA COMITES/CGIE

Melo Cicala, Eletto Presidente del Comites di Washington D.C.,

Coordinatore InterComites USA, Turni 2006 e 2008

I Il diritto al Voto non si tocca.

L’istituzione della Circoscrizione Estero,( grazie On.le Tremaglia), c’e’ e non si tocca.

Necessitano ritocchi? Certamente,.

Quindi mettiamoci all’opera e facciamola funzionare.

Premesso che:

La Costituzione e’ chiara sui doveri e diritti dei cittadini, fra i quali quello di spostarsi a volonta’, risiedere dove preferisce ed il diritto di scegliere i suoi rappresentanti in “modo personale ed uguale, libero e segreto”;
L’Art 56 della Costituzione ( prima della cosidetta Legge Tremaglia) stabilisce in modo inequivocabile quale sia la logistica per l’elezione del Parlamento e la relative percentuali da seguire;
Che, La Legge Tremaglia, spostandosi da questa parcentuale, assegnando alla Circoscrizione Estero un numero arbitrario di dodici deputati e sei senatori, e non nel numero spettatogli in base alla percentuale specificata nel succitato art 56, ha in effetti creato due classi di cittadini, i residenti all’interno dello Stivale (serie A) e quelli si Serie B, al di fuori dello Stivale, a dir poco discriminatorio e contrario ai diritti costituzionali, deve essere quindi riformata.
Che l’esercizio del diritto al voto esclusivamente per corrispondenza si’ e’ dimostrato un disastro da molti punti di vista noti e stranoti a tutti e che non vale la pena ri-citarli, che quindi per dar modo a tutti gli aventi diritto al voto e desiderosi di esercitarlo (pur residendo al di fuori dello Stivale), in “modo personale ed uguale, libero e segreto” , vengano istituiti seggi elettorali presso i Consolati ed altre sedi di rappresentanze istituzionali, (consolati onorari, istituti di cultura, scuole, patronati, ICE, od altre locazioni) sotto tutela e controllo delle autorita’ consolari e forze dell’ordine, presentando le prescritte documentazioni d’iscrizione all’AIRE, per comprovare questo diritto.

Data la vastita’ del territorio della Circoscrizione Estero e le derivanti immani distanze, a coloro che vogliono avvalersi di questo diritto, perche’ veramente interessati delle vicende politiche italiane, ed impossibilitati di recarsi al “seggio”, sara’ offerta l’opzione di avvalersi di votare per corrispondenza, richiedendo all’ufficio competente il plico per votare in absentia (absentee ballot ) che completato sara’ fatto pervenire all’ufficio Consolare in norme da specificare. In questo modo si evita di inondare il territorio di milioni di plichi che potrebbero finire, come e’ stato denunciato in passato, in mani indiscriminate, spalancando le porte a possibili brogli.

La stampa di questi plichi sara’ affidata al Poligrafico dello Stato (non a “fidate” tipografie locali), con una documentata distribuzione ai Consolati di riferimento e la restituzione altrettanto documentata dei plichi non utilizzati. Questo sistema non solo ridurra’ la circolazione, e quindi la tentazione a manipolazioni, ma limitandone la consegna solo agli interessati, ridurra’ sensibilmente i costi che a secondo degli ultimi risultati hanno dato per votanti un numero inferiore al 40% dei plichi inviati, con un significato risparmio, in questa fase dell’operazione, di oltre il 60%.

Per i convinti che votare per corrispondenza incoraggia brogli, propongo che qualsiasi candidato sul cui conto viene “provato” l’uso illegale di raccolta di consensi decada automaticamente dal contesto elettorale con l’ interdizione anche a future candidature oltre a punizioni pecuniarie e reclusione.. Saranno gli stessi candidati ad assicurarsi che le elezioni si svolgano in modo solare, onesto come democraticamente concepite.

I candidati nelle liste del Collegio Estero dovranno essere rigorosamente scelti fra cittadini di comprovata residenza all’estero ed iscritti all’AIRE da almeno cinque (5) anni prima della consultazione elettorale; e che una volta eletti,pur rimanendo consapevoli che sono Parlamentari della Repubblica ed anche rappresentanti di diversi orientamenti politici, sono e restano sopratutto impegnati a rappresentare gli interessi del loro elettorato, i residenti all’estero, e come tali si costituiranno nel “gruppo eletti all’estero” e non far parte di gruppi politicamente controllati e manipolati da segreterie politiche dei vari partiti di Roma.

I Rappresentanti a livello locale sono e resteranno I COMITES, che al loro interno, tramite il Comitato dei Presidenti, ( magari modestamente allargato dall’elezione di un numero additivo di membri ( che non ecceda i 60) per meglio rappresentare i comitati sia demograficamente che geograficamente), formeranno un gruppo ristretto da servire come raccordo fra i Parlamentari e l’elettorato di base, formato per via di forza maggiore in rappresentanza dell’associazionismo, i sodalizi, associazioni di categoria, fondazioni, ecc.ecc, che attraversi i Comites perorano le loro cause, ed esprimono i loro suggerimenti per il dovuto riconoscimento dell’italianita’ all’estero.

IL CGIE, organismo oramai superfluo con l’elezione diretta dei Parlamentqri all’Estero sara’ abolito.

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