Duecentomila in piazza "per le regole, no ai trucchi"

“Una bella giornata, una festa per l'alternativa”. Così il segretario del Pd. Pier Luigi Bersani, ha commentato la riuscita della manifestazione del centrosinistra in corso a Piazza del Popolo. Stando alle cifre diffuse dagli organizzatori del Regole Day, oltre duecentomila persone si sono riunite nella Capitale per chiedere il rispetto delle leggi e manifestare contro il decreto salva-liste. Bersani, che aveva definito la giornata odierna come un'opportunità per la “riscossa civile”, durante il suo intervento ha detto: “L'agenda di governo è in mano a uno solo che le occupa con leggi per sé e i suoi. Berlusconi fa il capopopolo, il capopartito, il caporedattore del Tg1. Fa tutto tranne il suo mestiere”. E ancora: “Impediremo che il suo nervoso tramonto travolga nel discredito le istituzioni, ferisca l'unità della nazione. Lavoro, onestà, regole, civismo sono le regole della grande riscossa democratica”. Di Pietro: “Resistere al regime” – “Il regime è ormai alle porte, è tempo di resistenza e di assunzione di responsabilità da parte del centrosinistra per fermare questa situazione: questa piazza è qui per denunciare il regime del governo Berlusconi che riteniamo vada fermato il prima possibile, è di questo che ci occupiamo”. Lo ha detto il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, arrivando a piazza del Popolo e rispondendo a chi gli chiedeva della posizione dell'Idv sul Quirinale. “L'Italia dei valori – ha detto Di Pietro – ha promosso questa manifestazione e ne promuoverà molte altre da ora fino alla fine del governo Berlusconi che ci auguriamo avvenga al più presto”. “I cittadini – ha concluso – sono stufi di farsi prendere in giro da questo governo che toglie il potere al Parlamento, vuole un'informazione imbavagliata, a volte comprata e nella quale gli organi di garanzia sono denigrati”.
Regole, non trucchi – I partiti promotori Pd, Idv, Verdi, Sinistra ecologia e libertà, Federazione della Sinistra, socialisti, si sojo trovati in piazza sotto le insegne Per la democrazia, la legalità e il lavoro. Sì alle regole, no ai trucchi. Per vincere. Scaletta 'agile' e interventi brevi per i leader di partito: non più di dieci minuti a testa. Ha “aperto” 14,30 la candidata nel Lazio Emma Bonino, a seguire Riccardo Nencini, e poi Angelo Bonelli, Nichi Vendola, Paolo Ferrero, Antonio Di Pietro, fino alla chisura affidata a Pier Luigi Bersani, poi la musica. Il tutto per fare dell'iniziativa una kermesse, una festa della democrazia e del lavoro più che un mega comizio elettorale.Musicisti, attori, rapper – Sul palco la Vj Paola Maugieri a condurre, e poi largo ai cantanti, Simone Cristicchi, Frankie Hi-Nrg, Stefano Di Battista, e giovani band come Bud Spencer Blues explotion e Nobraino che si alterneranno con le testimonianze della società civile del mondo della scuola, del lavoro e dell'informazione. Per quest'ultima categoria è stato invitato Riccardo Iacona, nonostante gli appelli di Micromega e del popolo viola per Michele Santoro, il quale, a quanto si apprende, è stato anche contattato ma non è detto che partecipi.Mancano Marini e Fioroni – Restano alcune assenze tra i Democratici, non saranno a piazza del Popolo Franco Marini e Beppe Fioroni, critici verso la scelta di manifestare, mentre non mancheranno Massimo D'Alema, Dario Franceschini, Walter Veltroni. Rosy Bindi sarà in piazza ma non a Roma, come Enrico Letta, entrambi parteciperanno ad analoghe manifestazione che si terranno a Milano, Mestre e Potenza e con le quali piazza del popolo si collegherà. Diretta su Youdem e una speranza sulla affluenza: un centinaio di migliaia di persone saranno garantiti dall'organizzazione dei partiti promotori che hanno predisposto pullman da tutta Italia.Casini: “Contrario a queste manifestazioni” – E' una politica rissosa e inconcludente – ha aggiunto Casini -. Vorrei far notare che al teatrino di queste piazze noi non partecipiamo: piazze piene idee vuote, e l'Italia va sempre peggio e la politica va avanti in base a slogan autoreferenziali che nulla hanno a che fare con la realtà di un'economia che perde colpi con un pil che cala come mai dagli anni settanta”. Alla domanda se con la manifestazione di oggi ritorna l'idea dell'Ulivo, Casini ha replicato: “non mi interessava ieri e non mi interessa oggi”. E ha aggiunto: “Dopo due anni di governo con cento parlamentari di maggioranza il Pdl il 20 marzo va in piazza contro chi? Contro se stesso che ha sbagliato a presentare le liste”.

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