MADE IN ITALY: PARAVIA, UN DISEGNO DI LEGGE PER SOLLECITARE L’EUROPA

Il Senato ha approvato all'unanimità in sede deliberante in Commissione Industria il disegno di legge che tutela il “made in Italy” nei settori del tessile, della pelletteria e delle calzature. Ne parliamo con il relatore Antonio Paravia.

Come mai questo disegno di legge?
“Questo provvedimento che torna alla Camera per la sua approvazione definitiva vuole essere una sollecitazione all'Unione Europea per direttive più rispettose del “Made in” poiché vi sono Paesi come l'Italia orgogliosa dei propri prodotti, mentre prevale la linea della liberalizzazione dei mercati che rende possibile qualsiasi 'contraffazione'. Bisogna difendere seriamente il lavoro qualificato di migliaia di imprese che oggi si trovano a soffrire non per la crisi ma per le scorrettezze del mercato e questo provvedimento che stabilisce l'etichettatura obbligatoria dei prodotti finiti e intermedi e i criteri di produzione per poter ricevere l'indicazione 'Made in Italy', è sembrato il modo migliore, una sorta di grimaldello per esercitare una garbata ma ferma pressione sull'Europa”.

Quali modifiche sono state apportate in Commissione che rendono obbligatorio un ritorno alla Camera?
“Due le novità significative: la prima riguarda l'inserimento della notifica necessaria a Bruxelles della legge per evitare provvedimenti sanzionatori in sede europea nonché lo slittamento da 3 a 4 mesi per il regolamento attuativo. Infatti la norma che obbliga per tessile, calzature e pelletterie l'etichetta del “made in Italy” confligge con l'attuale regolamentazione europea. La seconda novità riguarda la cancellazione delle sanzioni pesanti per i pubblici ufficiali e/o gli incaricati di pubblico servizio funzionari che non avessero ottemperato a controlli severi. Si tratta di una cancellazione obbligata per evitare effetti disastrosi poiché altrimenti alle dogane ci sarebbe stato il caos con il serio rischio di paralizzare aeroporti etc.”

Il voto bipartisan dimostra che il Parlamento è unito sulla difesa del 'made in Italy'?
“Sì, anche perché si tratta di uno dei pochi provvedimenti che ha ottenuto la sede deliberante a dimostrazione che sui temi concreti in commissione si riesce a lavorare meglio, liberi dalle polemiche politiche. Di 'made in Italy' ce ne occuperemo ancora e il presidente della Commissione, Cesare Cursi, mi ha già dato l'incarico di unificare tutti i disegni di legge presentati in materia e sono certo che con maggioranza e opposizioni unite come nel provvedimento approvato si potrà giungere in tempi brevi ad una legge di tutela dei prodotti 'made in Italy' che sia anche in linea con la normativa europea perché è doveroso riconoscere un marchio di qualità di certe produzioni”.

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