Proposte di riforma del sistema di voto degli italiani residenti all’estero

Lettera aperta agli italiani residenti all’estero

La FILE propone la modifica alla legge elettorale estera per evitare brogli elettorali
Dopo la lettera aperta inviata agli organi di rappresentanza degli italiani all’estero, credo sia opportuno inviare un’analoga missiva a tutti gli elettori italiani residenti all’estero, perché sappiamo che solo con la riforma del sistema di voto degli italiani all’estero, da noi proposto, è possibile evitare brogli elettorali e blindare il voto estero e continuare ad esercitare il proprio diritto di voto attivo e passivo.
Il Dr. Antonio Peragine, Segretario Generale della FILE CISAL- Federazione Italiana Lavoratori Emigranti è stato uno di quelli che nel 1982, invitato quale presidente dell’associazione no profit CRATE Onlus – Centro Regionale Assistenza e Tutela degli Emigranti- ha partecipato alla prima conferenza Nazionale con tutti i partiti politici, dando il proprio contributo sull’utilità del voto per corrispondenza ai nostri connazionali all’estero. In quella circostanza il Dr. Peragine propose tra l’altro, di dare una corsia preferenziale ai giovani emigrati che rientrano in Italia per motivi di lavoro, di riservare un 5% dei posti negli Enti pubblici, nelle Amministrazioni dello Stato ed altri Enti locali.
L’On. Carmelo Puja, calabrese, Dirigente Nazionale della Consulta Nazionale dell’Emigrazione della D.C.di cui Peragine era parte integrante, accolse pienamente la proposta, facendola propria e la inserì nell’ art.4 della legge 863 del 1984.
A quella conferenza parteciparono: Giovanni Berlinguer, Gianni Giadresco per il PC; Giorgio Almirante e Mirko Tremaglia per il MSI; il Senatore Learco Saporito per l’ANFE, l’ On. Nicola Vernola (Presidente della Conferenza), il Dr. Antonio Peragine, l’On. Carmelo Puja per la della Democrazia Cristiana e altri rappresentanti di svariate associazioni.
Il Dr. Peragine, inoltre, in qualità di presidente del CRATE Onlus, nel 1985 organizzò, tra l’altro, a Bari il primo convegno nazionale sull’emigrazione straniera in Italia, a cui parteciparono rappresentanti delle Università di Milano, di Ancona, della Sicilia, oltre che di Bari, parlamentari pugliesi di tutti gli schieramenti politici e rappresentati della stampa nazionale regionale e nazionale, tra cui il giornalista Massimo Nava del Corriere della Sera di Milano.
Questo va detto al fine di evitare strumentalizzazioni politiche a danno del Dr. Peragine, da sempre appassionato e difensore della nostra emigrazione all’estero ed immigrazione straniera in Italia.
A distanza di anni, dopo svariate legislature, il nostro intervento, il nostro impegno e le nostre proposte hanno fatto centro…
In molti (Berlusconi, Schifani) ritengono, ora, che il tema da affrontare sia il voto all'estero e si preoccupano di puntare il dito contro certe irregolarità, manifestatesi (brogli)
nel corso del processo elettorale, come è stato chiaramente suggerito dal Comites di Caracas (da noi interessato), che, con le sue proposte, è riuscito a blindare il voto all’estero, eliminando i suddetti brogli e restituendo prestigio e dignità all'espressione fondamentale della democrazia.
La proposta di riunire Comites e C.g.i.e. in un solo organismo e di affidare loro funzioni di controllo e verifica regionale sono proposte che stanno salvando dall'estinzione le rappresentanze degli italiani all'estero, una volta fatto il conto del risparmio ottenibile ….e finalmente registrata la utilità per il Parlamento ed il nostro Paese del loro ruolo e delle loro funzioni…
Vi riporto il testo del Segretario Generale di questa Federazione e Presidente del CRATE, inviato in risposta a ” qualcuno” in cerca di pubblicità.
Vengono spiegati in forma chiara e precisa per quali motivi sono state scelte e condivise le proposte del Comites di Caracas …. con l'invito ai critici di fare altrettanto e di scervellarsi a trovare soluzioni da proporre per migliorare e potenziare le nostre istituzioni….
Ecco il testo della lettera inviata ai “qualcuno” che pur di farsi spazio non esitano ad essere polemici con gli italiani all'estero.

Risposta del Dr. Antonio Peragine
“Abbiamo con vera soddisfazione ed ammirazione condiviso le proposte di modifica del voto all’estero, suggerite dal Comites di Caracas e dirette a tutelare la legalità del voto degli italiani all’estero e la loro dignità ..
..Noi abbiamo altresì apprezzato l’intenzione di salvaguardare Comites e CGIE in quanto espressioni elettive delle rispettive comunità italiane residenti all’estero, cosi come l’ idea di riconoscere loro competenze specificamente territoriali come la ricerca,la verifica per la individuazione dei problemi e delle cause che li generano, da sottoporre alle rappresentanze parlamentari per i seguiti necessari e le iniziative da assumere.
Opportuna e pratica l’idea progetto di istituire un Consiglio consultivo per avvalersi della collaborazione e partecipazione degli enti locali, dell’associazionismo, dei patronati e dei partiti politici che in molte circostanze agendo come protagonisti diretti vengono chiamati ad intervenire e dare il loro parere ma senza l’obbligo del voto …
Un CGIE continentale, ovvero ripartizionale, espressione delegata dei Comites ed eletti direttamente dall’elettorato di riferimento.
La tessera elettorale anti brogli, che costituisce il requisito per votare ma una sola scheda….il salvataggio del voto per corrispondenza, la istituzione del registro elettorale per la determinazione del proprio domicilio e lo scrutinio in loco, sono quelle proposte innovative che nel tutelare il prestigio e la legalità del diritto di voto degli italiani residenti all’estero consentono allo stato italiano di risparmiare enormi somme di danaro, mentre
precludono agli avversari del voto, dei comites e del cgie… di continuare la loro campagna eliminatoria….
Nessun personalismo né regionalismo nelle nostre scelte e condivisioni, ma solo il desiderio e la ferma volontà di difendere i diritti e gli interessi dei nostri connazionali all’estero.
Siamo orgogliosi di aver affiancato quest’iniziativa che oggi è peraltro condivisa anche da importanti personaggi della maggioranza come il Senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri, che se ne sta rendendo porta voce al Senato, poichè ritiene la proposta utile agli italiani all’estero, invitando il Dr. Vitaliano Vita, membro del Comites di Caracas, ad illustrarla al Presidente della Commissione del Senato Firrarelli.
Per ogni informazione – info@federestero.orgsegretariogenerale@federestero.orgpresidente@crate.it – Dr. Antonio Peragine :39.339.7421201.

Cordiali saluti
Ufficio Stampa File

In allegato:
– copia della proposta.

Proposte di riforma del sistema di voto degli italiani residenti all’estero

Sintesi della nostra proposta
Prima di entrare nel merito delle riforme riguardanti le funzioni, il ruolo e le competenze dei Comites e del Cgie . sembra opportuno e doveroso soffermarci sulle le modalità di voto seguite per assicurare ai cittadini italiani di poter manifestare la propria volontà e quindi di effettuare la libera scelta dei propri rappresentanti in Parlamento.
Prima di esaminare le modalità per migliorare il funzionamento delle Istituzioni (Comites e Cgie) è necessario approfondire ogni possibile circostanza necessaria ed utile ad assicurare al voto degli italiani residenti all’estero attendibilità e credibilità, eliminando possibilità di brogli e garantendo al diritto di voto una libera espressione
Le riforme devono avere come obiettivo principale: garantire la corrispondenza alla volontà dell’elettore e scongiurare i brogli elettorali.
Dopo le irregolarità verificatesi nelle precedenti elezioni, a noi interessa ridare al voto degli italiani all’estero ed alle loro istituzioni, il prestigio che meritano e quindi attendibilità.
Perciò riteniamo indispensabile preporre alle modifiche delle Leggi del Comites e del Cgie la revisione delle modalità di voto che devono essere uguali per tutti i processi elettorali ai quali partecipano gli italiani residenti all’estero.
Dove e come devono votare gli italiani all’estero?
Nei seggi elettorali allestiti nelle sedi predisposte dai Consolati secondo la dislocazione domiciliare degli elettori;mentre i disabili e coloro che vivono in località che impediscono il rapido collegamento con il seggio elettorale, voteranno per corrispondenza secondo gli accorgimenti di seguito suggeriti. Tra i requisiti previsti la iscrizione nel Registro elettorale ove chi ha interesse ad esercitare il diritto di voto dovrà trasferire i propri dati anagrafici e comunicare l’indirizzo del proprio domicilio elettorale (nelle ultime elezioni sono state centinaia di migliaia i plichi elettorali non consegnati per errore di domicilio…)
Si voterà facendo uso della tessera elettorale, peraltro già in uso in Italia per assicurare e garantire che l’elettore che consegna la scheda votata sia il legittimo titolare, ciò avviene previo accertamento della corrispondenza del codice elettorale dei dati anagrafici contenuti nella tessera a un documento di identità valido e la conseguente apposizione del timbro di avvenuta votazione nello spazio riservato al processo elettorale in corso.,circostanza questa che impedisce che la tessera elettorale possa essere utilizzata una seconda volta e quindi che si possano ripetere i brogli che hanno caratterizzato le precedenti elezioni,ove le schede non consegnate venivano spesso votate irregolarmente e introdotte e/o consegnate ,poi, nei raccoglitori posti a portata del pubblico presso i seggi ed i consolati in pacchi con centinaia e migliaia di schede votate.
Per gli elettori ammessi al voto per corrispondenza la busta contenente la scheda votata dovrà riportare il codice di registro dell’elettore e sottoposta a controllo.
Tra le proposte di riforma del sistema di voto si insiste perché lo scrutinio delle schede avvenga in loco, presso i seggi elettorali costituiti dai consolati della circoscrizione e gestiti dai comitati elettorali che, oltre allo scrutinio, potranno : verificare i risultati elettorali con i dati delle realtà locali, partecipare ai controlli delle schede votate ,delle schede non consegnate ed alla cremazione di quelle giunte oltre i termini stabiliti dalla legge.
Circostanza che consente di abbreviare le procedure elettorali, eliminare spese di spedizione aerea e di scrutinio ( 6000 furono gli addetti utilizzati a Castel di Porto,,,, nelle ultime elezioni ).Una volta stabilito che le modalità di voto per partecipare ai processi elettorali dovranno essere applicate a tutte le votazioni alle quali partecipano gli italiani all’estero,si potrà affrontare il problema delle riforme delle leggi dei Comites e del Cgie, riservandoci di ritornare sulle modalità del voto per proporre nuovi accorgimenti ( registro elettorale, voto nei seggi, voto per corrispondenza, tessera elettorale, scrutinio in loco ecc.) considerati i vantaggi che possono produrre in ordine di tempo e di spesa.

Gli organismi di rappresentanza degli Italiani all’estero: Comites e CGIE .
Il Comites è l’organo di rappresentanza elettiva delle comunità italiane residenti all’estero) ed il Cgie è l’ organo delegato dal Comites a rappresentarlo nei rapporti con il Parlamento e le altre istituzioni Competenti…risolvendo in questo modo problemi di spesa e di sovrapposizione che si stavano creando…Ugualmente condivisa l’opportunità di assegnare anche agli elettori italiani all’estero la tessera elettorale che dovrà contenere il domicilio elettorale dell’interessato e lo spazio(anti brogli) da annullare all’atto della presentazione della scheda votata che in questo modo consente di votare soltanto al legittimo elettore e di poter consegnare la scheda votata una sola volta.

Sulle modalità di voto, si propone, in sintesi, di ripristinare il voto nei seggi locali, consentendo il voto per corrispondenza agli anziani e disabili ed a coloro che risiedono in località di difficile collegamento con la rete consolare e le sue dipendenze…. E per eliminare spese inutili e migliorare il controllo delle votazioni di eseguire lo scrutinio in loco, ove i comitati elettorali appositamente costituiti, potranno verbalizzare i risultati delle elezioni, consultarli con le realtà locali e partecipare collettivamente alle operazioni post elettorali riguardanti i verbali dello scrutinio,le schede consegnate , quelle votate e/o .respinte per errato indirizzo o giunte fuori dei limiti temporali stabiliti. Queste soluzioni anti brogli (scheda elettorale) che realizzate in loco producono peraltro enormi risparmi all’Erario , dovrebbero essere applicate a tutte le elezioni che coinvolgono gli italiani all’estero, quindi anche a quelle per il rinnovo dei Comites e del suo organismo delegato (Cgie).IL Cgie deve essere composto da membri elettivi e deve interessarsi principalmente dei problemi della propria ripartizione ovvero quelli di natura collettiva che riguardano i diritti e doveri degli italiani residenti all’estero..L’operato del Cgie sarebbe poi valutato dai Comites e dal Comitato Consultivo degli italiani all’estero (CCIE) che, si legge nel testo del Comites di Caracas, dovrebbe essere composto da 35 membri designati dalla CNE: da 6 rappresentanti dei patronati che operano all’estero, 20 rappresentanti delle regioni, dai 4 partiti politici più votati e da almeno 4-5 associazioni che operano nel settore della emigrazione.
Farebbero parte del Cgie 50 membri delegati dai Comites: 20 per l’Europa, 2 per l’Africa, 1 per l’America Centrale, 6 per il Nord America, 3 per l’Oceania, 18 per il Sud America.
Per assicurare un rapporto continuo e frequente con gli eletti all’estero e le commissioni parlamentari competenti, il testo prevede che “i delegati (Comites) ammessi al Cgie rimettano loro copia delle
relazioni, documenti e notizie che le rispettive comunità hanno sollecitato al Cgie ed al Comitato Consultivo”.
Infine,”per consolidare il rapporto tra delegati e mandatari e per evitare che il Cgie diventi un organismo autonomo si prevede che i delegati Comites che parteciperanno al Cgie sono rieleggibili, vengono nominati dai Comites di appartenenza delle tre ripartizioni ,rimangano in carica per un periodo di due anni. E’fatto loro obbligo informare per via elettronica i membri del Comites della riunione e dei risultati e degli interventi effettuati.
I Comites saranno eletti a suffragio universale loro compito: tutelare gli interessi e i diritti degli italiani all’estero, informare le istituzioni di riferimento (parlamento, enti locali, ministeri) dei problemi della comunità, supportare le attività della rappresentanza diplomatica per mantenere buone relazioni con le autorità dei paesi ospitanti e per migliorare i servizi resi agli italiani residenti; raccogliere notizie ed informazioni riguardanti i problemi della comunità, individuarne le cause per sottoporle all’esame del Cgie della propria ripartizione ed ai parlamentari che si occupano dei problemi degli italiani all’estero.
La segreteria del Cgie avrebbe il compito di inoltrare tutti i documenti elaborati alle competenti commissioni parlamentari, mentre la presidenza delle singole riunioni dei Cgie è alternata, spetta al delegato del
Comites della località ove ogni 4/6 mesi si terrà la riunione.

Ufficio stampa FILE CISAL

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