8 MARZO: GERMONTANI, BORSE STUDIO PER GIOVANI IMMIGRATE

L'8 marzo la sen. Maria Ida Germontani tiene a battesimo a Milano la nascita del Comitato per la Promozione del Progetto Equilatero lanciando come prima iniziativa borse di studio per le figlie di immigrati residenti in Lombardia.

Che cosa è Equilatero?
“Il Comitato Equilatero nasce con obbiettivi di housing sociale, con ciò intendo la creazione di strutture di accoglienza che, nel rispetto dei più moderni criteri di costruzione e gestione eco-compatibili ed eco-sostenibili, aiutino le persone bisognose e socialmente emarginate, come gli anziani, i minori, le giovani madri in difficoltà, i bambini abbandonati e gli immigrati. Il comitato è nato con l'idea di promuovere in Lombardia le pari opportunità per il superamento delle disparità sociali, mantenendo un costante riferimento alla complessa situazione che, soprattutto in tema di immigrazione, caratterizza la nostra realtà quotidiana con il rischio di provocare l'esclusione dell'Italia dal novero delle nazioni più ricche, più evolute e più solidali d'Europa e del mondo occidentale.”

Quale sarà il primo progetto?
“Il primo progetto riguarderà le figlie degli immigrati residenti in Lombardia. Svolgeremo, infatti, una ricerca per fotografare l'attuale situazione nelle scuole lombarde dove si contano circa 152.000 studenti stranieri (ovvero l'11 per cento del totale della popolazione scolastica). E circa la metà di questi sono ragazze. Successivamente verranno elargite delle borse di studio per le più meritevoli. Va ricordato, infatti, che dalle analisi sulle disuguaglianze etniche nei percorsi di istruzione e formazione, è emerso che, come per le studentesse italiane, anche le straniere presentano un rendimento superiore rispetto ai maschi e come per le italiane anche le studentesse straniere incontrano maggiori difficoltà ad inserirsi successivamente nel mondo del lavoro. Ed è proprio con riguardo alle esigenze delle donne di domani che crediamo di dover intervenire con il nostro primo progetto, così da sviluppare e far crescere quel senso di appartenenza che rappresenta l'unica via per una vera e reale integrazione”.

Quali saranno i punti cardine del progetto?
“Saranno due: integrazione e meritocrazia. Perchè ritengo che è nel cuore del sistema formativo che maturerà o fallirà l'italianizzazione dei discendenti dei primi immigrati”.

Immigrazione e integrazione un rapporto non sempre facile…
“Quello che oggi ci chiede l'approccio globale all'immigrazione non è la resa delle nostre identità, bensì l'apertura della nostra società ad energie umane e culture diverse che possono arricchirla e farla progredire. Non si può considerare il problema della immigrazione con timorosa diffidenza solo sul fronte della sicurezza, perché una società civile, assieme ai doveri, deve riconoscere anche i diritti degli immigrati che, diventando nostri connazionali, condividono la nostra cultura e le nostre tradizioni. Sbaglieremmo, tuttavia, se considerassimo l'immigrazione soltanto come una necessità da accettare con rassegnazione e in via temporanea, perché la mobilità umana è il tratto più saliente della globalizzazione, il segno di un'ampia curvatura della storia che dobbiamo percorrere con avvedutezza, se non vogliamo uscire fuori strada”.

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