Dl liste, Pd verso piazza Di Pietro contro il Colle

ROMA – 'La prima cosa che non si deve fare e' tirare in ballo il Capo dello Stato'. Gianfranco Fini giudica il decreto salvaliste approvato dal Cdm e controfirmato da Napolitano il 'male minore' per garantire a tutti gli elettori il diritto al voto e boccia gli attacchi al Colle, primo quello di Di Pietro che ha anche parlato di 'impeachment': 'la sua – ha detto Fini – e' una posizione inaccettabile'.

L'opposizione si e' intanto mobilitata: la manifestazione nazionale del Partito democratico si svolgera' a Roma il 13 marzo. Protesta intanto il popolo viola che, dopo il sit in notturno davanti al Quirinale, ha dato vita stamane ad un'analoga iniziativa in piazza Montecitorio contro il varo del decreto e la firma di Napolitano.

'Il presidente ci spieghi', si legge sugli striscioni. Tra gli altri slogan, 'Presidente Napolitano non abbiamo capito' e 'Questo governo ha venduto la democrazia per un panino'.

Napolitano e' anche l'obiettivo di un durissimo attacco del leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. “C'é la necessità di capire bene il ruolo di Napolitano in questa sporca faccenda onde valutare se non ci siano gli estremi per promuovere l'impeachment nei suoi confronti per aver violato il suo ruolo e le sue funzioni. Lo dico con tutto il rispetto per la sua funzione ma anche con il dovere che spetta ad una forza politica presente in Parlamento che deve salvaguardare la democrazia”: afferma, in una nota, il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro.

“Ieri sera – spiega Di Pietro – appena ho saputo che Napolitano aveva firmato la legge salva PdL, che permette a chi ha violato la legge di essere riammesso alla competizione elettorale, ho pensato tra me e me, come già è avvenuto per le altre leggi ad personam, che il Presidente della Repubblica si era comportato da Ponzio Pilato, lavandosene le mani. Poi, stamattina, dalla lettura dei giornali ho appreso che il Colle avrebbe partecipato attivamente alla stesura del testo. Se così fosse sarebbe correo visto che, invece di fare l'arbitro, avrebbe collaborato per cambiare le regole del gioco mentre la partita era aperta. Da subito ci attiveremo – annuncia Di Pietro – per mobilitare i cittadini onesti con una grande manifestazione a difesa della Costituzione contro quest'ennesima legge ad personam”.

ALEMANNO: DI PIETRO NON HA SENSO DEL RIDICOLO – “Come sempre Di Pietro non ha il senso del ridicolo”. Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno, a Bologna per una iniziativa elettorale, ha commentato con i giornalisti la richiesta di impeachment del presidente Napolitano da parte del leader dell'Idv, in seguito alla firma del presidente del decreto salva-liste.

BERSANI, MOBILITAZIONE FINO A CONSULTA – “A partire da oggi faremo una mobilitazione anche nelle sedi giurisdizionali, i Tar sono ancora aperti, faremo una mobilitazione mi auguro fino alla Corte Costituzionale”. Così il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani ha commentato oggi a Genova il decreto salva-liste.

FINI, NON TIRARE IN BALLO NAPOLITANO – 'La prima cosa che non si deve fare e' tirare in ballo il Capo dello Stato'. Lo afferma il presidente della Camera, Gianfranco Fini.

“Non deve farlo quella parte di opposizione che lo accusa di essere di parte o di comportarsi come Ponzio Pilato e non deve farlo quella parte di maggioranza che si nasconde dietro la firma del presidente per dire che la stessa firma è la prova della bontà del decreto”, aggiunge Fini nel corso della presentazione del suo libro 'Il futuro della liberta'' nel Palazzo del Turismo di Riccione davanti ad un pubblico che ha accolto con un applauso le sue parole. “Il presidente della Repubblica si limità a verificare i presupposti che la costituzione prevede, non entra nel merito”, spiega ancora la terza carica dello Stato. “E' una considerazione che tutti devono tenere presente – conclude Fini – perché se in questo clima di politica accesa si tira in ballo il presidente della Repubblica non si contribuisce ad un clima di fiducia, responsabilità e rispetto tra le istituzioni”.

“Mi sembra – ha concluso Fini – che il decreto sia la scelta del male minore, per tutto quello che è stato detto e che si sarebbe verificato in mancanza di un' interpretazione autentica della legge e per garantire a tutti la possibilità di partecipare al voto e agli elettori il diritto-dovere di pronunciarsi anche in ragione di quello che è il programma e di quelli che sono i comportamenti che hanno contraddistinto le parti”.

BONINO: SALVALISTE INCOSTITUZIONALE – “Ci ritroviamo adesso con un 'decreto lista' incredibile che è chiaramente incostituzionale e pone rimedio, si fa per dire, ai due casi di Lazio e Lombardia”. Lo ha detto la candidata per il centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio Emma Bonino, intervistata da Radio Radicale.

“Ieri – ha aggiunto – abbiamo chiesto un incontro urgente al presidente del Consiglio non solo per rappresentargli la situazione complessiva ma per presentare una proposta erga omnes che fosse accettabile e che riguardasse l'intero territorio nazionale, ma niente. Oggi il segretario Mario Staderini ha convocato per le 11 una riunione urgente presso il partito per valutare la situazione, ma è indubbio che rispetto alle nostre denunce e proposte il governo ha invece voluto reagire semplicemente con questo ennesimo decreto. Oggi trarremo delle conseguenze e decideremo il da farsi”.

Per Emma Bonino viene da chiedersi “se quando qualcuno vincerà o perderà, ci saranno anche lì decreti interpretativi? La situazione ha preso una piega impensabile”.

POLVERINI,CON DECRETO GARANTITO DIRITTO VOTO – “Se il governo e il presidente della Repubblica hanno voluto mettere in campo questo provvedimento evidentemente è perché c'é la volontà di garantire a tutti gli elettori del Lazio di andare alle urne il 28 e il 29 marzo”. Lo ha detto la candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, Renata Polverini, commentando a margine dell'inaugurazione del comitato della lista civica per Polverini presidente a Latina, la firma del decreto legge sulle liste per le elezioni regionali. A chi le chiedeva se fosse fiduciosa sulla decisione che dovrà prendere il Tar sulla lista del Pdl di Roma e provincia, Polverini ha risposto: “Io sono sempre fiduciosa e non ho mai perso né la fiducia né l'ottimismo. Ho il dovere di farlo perché voglio cambiare questa regione e l'ottimismo ci aiuta ad andare avanti”.

SCHIFANI: NON SI LEGITTIMA ATTACCO A CAPO STATO – “Nessuna campagna elettorale può legittimare un attacco al Capo dello Stato la cui autorevolezza e il cui prestigio è noto a tutti i cittadini italiani come garante della Costituzione e del senso alto delle istituzioni”. Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, a proposito dell'ipotesi avanzata da Di Pietro di impeachment per il presidente della Repubblica. “Mi auguro fortemente – ha detto Schifani – che questi toni si abbassino perché non ve ne è affatto bisogno”.

CASINI, ITALIANI RISPETTANO REGOLE PDL NO – “I cittadini devono fare la fila per un concorso pubblico e devono rispettare le regole. I partiti invece passano davanti a tutti. In particolare il Pdl, senza nemmeno sentire il dovere, elementare, di chiedere scusa agli italiani per i pasticci fatti. Non è una bella giornata”. Così Pier Ferdinando Casini, oggi a Parma per la campagna elettorale per le prossime Regionali, ha commentato il decreto del governo “salvaliste”. La firma del presidente della Repubblica? “Non parlo mai del presidente della Repubblica – ha risposto Casini – non ho mai criticato il presidente e non lo farò nemmeno adesso”.

D'ALEMA, DL ATTO ARROGANTE SENZA PRECEDENTI – Il decreto legge varato ieri dal Consiglio dei ministri per le elezioni regionali è “un atto di arroganza che non ha precedenti e interviene per cambiare le regole del gioco”. Lo ha detto Massimo D'Alema al margine dei lavori dell'Aspen. D'Alema ha detto che “si crea una ferita difficile da sanare nei rapporti politici”. Infine ha definito il provvedimento “un insulto a tutti i cittadini italiani”. D'Alema rivolge i suoi attacchi esclusivamente al governo. “Non siamo in una Repubblica presidenziale e al presidente della Repubblica spetta un vaglio formale. La responsabilità è del governo”, ha risposto ai giornalisti che chiedevano se ci fosse anche, a suo avviso, una responsabilità del Capo dello Stato.

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