Emiliano Morrone (indipendente in Idv): ”Basta esborsi pubblici su delicata vicenda Abbazia florense”

In relazione al restauro con fondi europei dell’Abbazia florense di San Giovanni in Fiore (Cs), il giornalista Emiliano Morrone, nella circoscrizione di Cosenza candidato indipendente in Idv al Consiglio regionale della Calabria, informa l’opinione pubblica d’essersi personalmente recato presso l’ufficio tecnico del Comune di San Giovanni in Fiore, presso cui ha appreso, dal dirigente, che cinque imprese del luogo sono state invitate a presentare un’offerta per lo smontaggio dei ponteggi che da tre anni ingabbiano il monumento, con spese a carico dell’ente pubblico.

A riguardo, Morrone sostiene: “Avevo deciso di mantenere il silenzio sulla vicenda che aveva registrato un’accelerazione burocratica anche grazie all’interessamento, nell’ultimo anno, di giovani della città e di altre regioni italiane, dei parlamentari Angela Napoli, Luigi De Magistris, Franco Laratta e al mio, da semplice cittadino quale sono. Oggi, però, mi sento in dovere, anzitutto come operatore dell’informazione, di raccontare pubblicamente che cosa sta succedendo”.

Quindi Morrone spiega: “Attesi il blocco del finanziamento europeo da parte della Regione Calabria, l’inchiesta della Procura di Cosenza con l’ordine di rimuovere le impalcature all’ex appaltatore, suffragato da una perizia del Ctu, la deliberazione dell’Autorità di vigilanza sui Lavori pubblici, che ha sancito l’assegnazione irregolare degl’incarichi tecnici da parte del Comune, ritengo che non si possano più accettare esborsi dalle casse municipali”.

Morrone ricorda: “Negli ultimi mesi il Comune s’è avvalso anche della consulenza di legali esterni e non conosciamo quanti soldi, per questo, abbia tirato fuori. È certo che, in ordine allo smontaggio delle impalcature, la Soprintendenza per i Beni architettonici di Cosenza ha fornito le indicazioni sulle tutele tecniche da adottare. Pertanto, è doveroso che l’amministrazione locale chiarisca ai cittadini quali sono le ragioni per cui si debbano pagare ditte esterne per la rimozione dei ponteggi, richiesta dalla Procura della Repubblica”.

Morrone esprime la sua preoccupazione anzitutto per le sorti dell’Abbazia florense, dell’economia e dell’immagine di San Giovanni in Fiore. In proposito dichiara: “Da quanto ho potuto apprendere, pendente lo scontro legale tra il Comune e l’ex appaltatore, che ha richiesto danni per milioni di euro, la seconda impresa in graduatoria ha rinunciato a proseguire le opere di restauro. Vista la situazione, temo che, tra procedimenti penali, procedimenti amministrativi, procedimenti civili e comportamenti politici non chiari, all’Abbazia florense non sarà restituita la sua dignità di edificio religioso tra i più importanti della nazione”.

Morrone conclude: “Anche l’aspetto contabile, trattandosi di fondi pubblici, non può essere affatto trascurato, come quello delle responsabilità politiche. Ritengo d’aver fatto il possibile, in quanto cittadino, e d’aver coinvolto le forze politiche, sociali e culturali, non soltanto calabresi. Continuerò a vigilare, chiedendo la collaborazione di tutti affinché, dopo questo vergognoso attentato alla cultura, alla storia e alle casse pubbliche, ci siano al più presto risposte e soluzioni vere”.

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