AFFARI SPORCHI IN VENETO

Inchiesta Interrogazione del verde Gianfranco Bettin per far luce sull'intreccio tra business e Protezione civile

“Quei verdi ambientalisti che in Parlamento europeo fanno la loro”. E ancora: “Purtroppo in ambasciata c'è ancora la gente che la Prestigiacomo non è riuscita a togliere, quindi abbiamo un piccolo… una piccola massa critica negativa che lavora con i funzionari della Commissione”.
La commissione in questione è quella ambientale europea “che non ci difende mai”. Il virgolettato invece è tutto di Guido Bertolaso, sottosegretario alla protezione civile, stralciato da una sua conversazione telefonica datata 7 marzo 2009, con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta. Il quadro è quello dello scandalo sull'intreccio tra affari e attività della Protezione civile. Uno scandalo che non ha risparmiato opere ricadenti nel territorio veneziano e veneto, e che ha fatto emergere dalle intercettazioni telefoniche e dai riscontri più generali della magistratura, un intenso lavorìo degli indagati e dei loro referenti politici e istituzionali mirato a vanificare procedure e attività di controllo finalizzate a tutelare l'ambiente.
E non è un caso che dalle conversazioni telefoniche emerga fastidio – se non addirittura piani di neutralizzazione – nei confronti di chi della tutela dell'ambiente ha fatto una sua bandiera. Come per l'appunto, i Verdi.
Fare luce sull'intreccio tra affari e protezione civile anche a Venezia e nel Veneto, è quanto il consigliere regionale Gianfranco Bettin ha chiesto in una sua interrogazione alla Giunta. “Dall'inchiesta su affari e Protezione Civile – ha dichiarato l'ambientalista – emerge il reiterato tentativo di aggirare le procedure e i vincoli a tutela dell'ambiente. Solo così, infatti, si favorisce il business spudorato e senza freni, che non si è fermato di fronte a niente, di quelli che, pensando al proprio “business” ridono mentre la gente muore, e di tutti quelli che della speculazione fanno la loro cinica “mission”.
Da questa inchiesta si capisce anche meglio che la destra e i poteri ammanicati con questi sporchi affari hanno evidentemente tutto l'interesse a far tacere la voce degli ambientalisti liberi. Anche questo spiega perché, ormai da mesi e mesi, la Rai in mano alla destra ha cancellato la voce dei Verdi”.
Una situazione intollerabile da democrazia sospesa, contro la quale il leader nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, da un mese sta effettuando uno sciopero della fame. «Togliere la parola agli ambientalisti, in televisione, sui media in genere, e rimuoverli dagli organi di controllo, o tagliare i contributi statali agli organi d'informazione liberi come sta accadendo – continua Bettin – è un favore fatto agli speculatori, a chi fa a pezzi l'ambiente e, insieme, la stessa democrazia».
Nella sua interrogazione a risposta urgente, il consigliere dei Verdi fa notare come anche nel Veneto, in svariati casi legati alla realizzazione di opere pubbliche di enorme impatto, ambientale si sono registrati episodi di inizio lavori addirittura prima della firma della Valutazione di Impatto Ambientale e chiede alla Giunta regionale, attraverso questo documento di sindacato ispettivo, di verificare se, a proposito di tali opere, “siano stati messi in atto tentativi di aggirare procedure, di intervenire sul piano strettamente politico e non tecnico per vanificare vincoli e prescrizioni, per ridimensionare il peso e il ruolo di chi è preposto, per il ruolo e per la competenza, a far rispettare l'ambiente e l'ecosistema interessati da tali opere”.
Riccardo Bottazzo da Terra

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