Tremaglia

di D’Asdia Norma

Onorevole Tremaglia, il suo messaggio , interpella molti e con tutto il rispetto dovutole vorremmo risponderle.

Lei parla scandalizzato di una “Campagna Tesseramento PDL” nel mondo, come contraria, assurda agli interessi dell’emigrazione, campagna che mette sotto interessi di Partito la visione e la organizzazione di una Forza come quella degli Italiani nel mondo , e sino qui siamo d’accordo con lei, è veramente scandaloso andare a chiedere quattrini agli emigrati, sopratutto per tenere scranni e predelle inutili.
E poi lei sul tono … Noi siamo i cadetti di Guascogna…. rivendica “ Noi siamo quelli del CTIM, che da allora (1968) ha fatto il tesseramento, non di Partito, ma in autonomia…) Quale autonomia? L’etichetta era C.T.I.M., ma il C.T.I.M. è sempre stato un’emanazione, una derivazione ( la puo’ chiamare come vuole) di A.N. e su questo non ci piove, e lei lo sa meglio di chiunque, per fortuna rimane una memoria cartacea.
Detto cio’, visto il suo modo di esprimersi enigmatico e considerato che noi non siamo tutti Edipo, abbia la cortesia di spiegare in modo chiaro e conciso, il perchè quando il C.T.I.M. faceva il tesseramento e raccoglieva quattrini, secondo lei era u’opera pia, mentre quando lo fanno gli altri diventa scandaloso.
Lei si pavoneggia anche ricordandoci (bontà sua) di essere riuscito a far cambiare, fatto eccezionale, per ben 2 volte la Costituzione. Di questo non dovrebbe trarne vanto, perchè accordandoci questo voto discriminante, lei ci ha solo ancor più emarginati ed ora ne vediamo le conseguenze e come dice il proverbio, chi semina vento raccoglie tempesta.
Per esseri equi è giusto aggiungere che di questa legge 27 dicembre 2001, n.459, legge che ha seguito la modifica dell’articolo 48 della Costituzione, lei ne ha portato e ne porta con fierezza il pennacchio, ma evidentemente la legge è stata varata con il beneplacito dei Ponzio Pilato di turno. La ragione è lapalissiana: votando come gli italiani in loco, diventeremmo un fastidioso e incontrollato ago della bilancia.
E per finire, Onorevole Tremaglia, bando alle ipocrisie, all’estero abbiamo bisogno solo di una politica: quella che va nell’interesse delle nostre comunità e l’interesse della nostra comunità è quella di poter votare, come d’altronde tutti gli espatriati degli altri Paesi, ovverosia, come i loro connazionali in loco e per chi a loro meglio aggrada!
Certi della sua indulgenza alla nostra maniera semplice di porgersi, ma non siamo politici, voglia accettare, Onorevole Tremaglia, i nostri più ossequiosi saluti .
D’Asdia Norma

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