Bruno Vespa si arrampica sugli specchi

Trascrivo la letterina (già da voi pubblicata) causa dell'amarezza, la risposta di Vespa su La Stampa, e la replica di Elisa Merlo

Il Messaggero.it; Liberazione 28 febbraio 2010; La Stampa 1 marzo; con i rispettivi titoli:

L’Aquila dimenticata da Vespa

Che fa l'aquilano Bruno Vespa?

Le dimenticanze di Bruno Vespa

Dal centro storico dell'Aquila, chiuso in uno inspiegabile isolamento, a distanza di dieci mesi dal terremoto non è stata spostata una pietra. Come mai l'aquilano Bruno Vespa, che al tempo della tragedia, tante serate dedicò alla sua amata città, non ha dedicato una trasmissione a questa negligenza, presentandosi magari in trasmissione con una bella carriola piena di macerie? Non se n'era accorto, e magari deciderà di farlo adesso in occasione della protesta? Oppure teme di dispiacere a qualcuno?

Elisa Merlo

Bruno Vespa non ha dimenticato
Caro Direttore, leggo con sorpresa e amarezza la lettera di Elisa M. pubblicata sulla Stampa di ieri sotto un titolo («Le dimenticanze di Bruno Vespa») che ne sposa evidentemente il contenuto.
La signora Elisa avrebbe potuto documentarsi meglio. Nonostante la trasmissione del 22 febbraio con Guido Bertolaso fosse dedicata allo scandalo delle grandi opere che toccava l’Aquila molto marginalmente, ho voluto dedicare l’ultima parte della puntata ad un confronto in diretta tra il capo della protezione civile e il sindaco dell’Aquila proprio sul problema delle macerie. È molto ingeneroso perciò supporre che io non intenda occuparmi degli aspetti scomodi del terremoto per non «dispiacere a qualcuno». Sono stato infatti il primo da molti mesi a sostenere che il governo debba intervenire sulla ricostruzione dell’Aquila, non solo con i soldi, anche se gli amministratori chiesero di fare da soli.
Purtroppo, ancora una volta, la prevenzione travolge la verità dei fatti.
Cordialità.
BRUNO VESPA

A seguito della mia lettera (Il Messaggero.it; Liberazione 28 febbraio; La Stampa 1 marzo) in cui lamentavo il fatto che l'aquilano Bruno Vespa dopo il terremoto, sembrava non essersi accorto, in ben dieci mesi, dell'isolamento in cui è stato abbandonato il centro storico della sua amata città, il conduttore ha scritto a La Stampa (2 marzo), rimproverandomi di non essermi documentata, giacché: “Nonostante la trasmissione del 22 febbraio con Guido Bertolaso fosse dedicata allo scandalo delle grandi opere che toccava l’Aquila molto marginalmente, ho voluto dedicare l’ultima parte della puntata ad un confronto in diretta tra il capo della protezione civile e il sindaco dell’Aquila proprio sul problema delle macerie” (ho citato dalla lettera). Bene, vorrei precisare che ho visto la trasmissione e quindi ero documentatissima. Il programma era dedicato allo scandalo che ha investito la Protezione civile; e solo verso la fine della trasmissione il conduttore ha chiesto a Bertolaso un impegno per il centro storico della città. Resta il fatto innegabile che durante dieci mesi Bruno Vespa ha ignorato il problema, e che per affrontarlo ha aspettato che venisse fuori lo “scandalo delle grandi opere”. Era più che naturale attendersi che lo facesse prima e in un'apposita trasmissione.

Elisa Merlo

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