Dalla Calabria alla conquista dell’Australia

La Meglio Italia all’estero

Giovanni Sgrò è il primo (e unico) straniero ad essere eletto alla vice presidenza della Camera Alta nella terra dei canguri

Sul grande schermo, a raccontare le imprese di Giovanni Sgrò “Bello, onesto, emigrato Australia…”, tanto per rubare il titolo del film a Luigi Zampa, potrebbe essere Massimo Ghini. “Il progetto, almeno per il momento, è accantonato – racconta con un po’ di amarezza lo stesso Sgrò – non si sono trovati i finanziamenti”. Intanto la sua storia è immortalata nel libro “Figlio del Mediterraneo”, tradotto anche in inglese. Già questa informazione basterebbe per dare un’idea di quanto intensa sia stata la vita di Giovanni Sgrò e quanto profondo il segno che ha lasciato in Australia. “Comunque – tiene a precisare – il progetto resta ancora in piedi”, a conferma che non ama arrendersi.
Ma chi è Giovanni Sgrò? Un calabrese di Seminara, semplice “bracciante” che negli anni ‘50 lascia la sua terra per raggiungere la lontana Australia. Ed ecco che tornano tutti gli ingredienti per un film. La sua prima condizione è quella di internato nel campo di Bonegilla, in mezzo al deserto australiano, sorte subita da coloro che durante la guerra avevano avuto come “nemico” l’impero britannico. Di giorno il lavoro, di sera il ritorno forzato al campo: una situazione che non può reggere molto. Inevitabile la ribellione. Giovanni Sgrò dà prova del suo carattere, “era impossibile accettare una sorte così dura”, ed è tra gli organizzatori della sommossa. Per l’Australia una doccia fredda, la presa di coscienza di una realtà che non va più ignorata: e Sgrò diventa un simbolo.
Inizia così il suo impegno nel mondo dei sindacati, delle associazioni a tutela della comunità italiana. Un impegno che lo porta ad essere, nel 1979, il primo italiano eletto al Senato australiano, non solo, ne diventa Vice Presidente. Un risultato, quello di primo “straniero” Vice Presidente del Senato, ancora imbattuto. Italiano la lingua con cui sceglie di fare il discorso di investitura, perché quel giorno non era Giovanni Sgrò, ma tutti gli stranieri in Australia che, secondo il Senatore, rappresentano “la colonna vertebrale” del Paese.
E, sempre pensando al “suo” film, grande enfasi avrebbe la scena con Nilla Pizzi e Giorgio Consolini che cantano proprio nell’austera sede. Un’altra impresa di Giovanni Sgrò. Il Senatore chiamò i due cantanti per un’esibizione davvero insolita: “Non hanno emozionato solo i 600 spettatori presenti, ma loro stessi hanno vissuto un momento di forte commozione, perché anche se abituati ad esibirsi davanti a presidenti, ministri, ecclesiastici, era la prima volta che le loro canzoni risuonavano dentro il bestione parlamentare. Se poi si aggiunge che ad organizzare un simile evento era un italiano emigrato… Abbiamo un video del concerto – racconta – ed ogni volta che lo vedo mi emoziono ancora”. Era il 10 novembre 1991.
In effetti, benché la fantasia non abbia limiti, è difficile riuscire ad immaginare Nilla Pizzi che canta “Vola Colomba” davanti ad un pubblico così particolare…altra scena archiviata. Mentre è sempre forte il suo impegno politico e civile, prova a fare un bilancio: “Se mi guardo indietro, mi rendo conto dell’immenso coraggio che abbiamo avuto, perché ne occorre tanto per affrontare l’ignoto, con pochi mezzi e scarsi diritti”. Giovanni Sgrò non vuole dimenticare, e così ha realizzato il documentario “The voice of the people” per raccontare non solo la sua, ma anche l’avventura di tanti italiani, “perché ogni storia rappresenta un patrimonio, un omaggio alla memoria e un insegnamento per le nuove generazioni affinché capiscano che nulla è impossibile”.

Giovanna Chiarilli – IL PUNTO

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