E’ stata scodellata questa storia un’ora fa da un “amica” di Facebook, anche detta fessibuk, per chi ha tempo da perdere con la Rete. Io l’ho perso volentieri a leggerla e a farvela leggere questa storia, per grazia cercata: la fantasia ce l’ha ancora Maria Emanuela Massari di raccontarsi ed io di offrirvela. Scusate se non è una grande notizia ma è Cronaca Vera, come il giornaletto avidamente gustato anni fa, forse ancora oggi, rimpiazzato da certi magnifici tube…è Open Improvvisation, tra un piatto e l’altro, a scandire il ritmo del tempo, da un altro scoperto recuperato, Marcello Sebastiani.Improvvisazioni su Tabla che non reggono più.
Doriana Goracci
video foto e link
Non reggo più.
Ogni volta devo ripetermi : ” Statti buona, statti calma, non rispondere, abbi pazienza, pensa che è solo per tre ore…… e poi è gentile, ti offre anche il caffè con i biscotti , ti regala i vestiti per Tesfaledet, resisti , resisti ! ”
Ma io non reggo più .
E questo non a giorni fissi,due volte a settimana, da anni .
In genere il lunedì e il giovedì.
Mi alzo alle otto. Al buio mi vesto: afferro la prima cosa che trovo, come viene viene, a diritto o a rovescio che importa ……. Trangugio il caffè preparato di sera, per far prima e stare qualche minuto di più nel letto.
Procedo a tentoni , percorro la mia gimkana quotidiana tra le scatole che ormai hanno invaso casa , sempre che ancora possa chiamarsi casa , ma questa è un ‘altra storia, arrivo al corridoio e alla mia bici.
” Su coraggio” mi ripeto ” C’è di peggio”
Esco . Mi accendo una sigaretta , l’ultimo piacere che mi è rimasto.
L’aspiro a polmoni pieni. Che il fumo entri giù , fino in fondo , che segua il suo corso e che mi ammali, che mi liberi , che mi liberi da questo supplizio….”libera nos a malo” che mi liberi , che mi liberi ….
Ogni giorno dovrai guadagnarti il tuo pane quotidiano.
Salgo sul mio biciclo, non ci sono nemmeno affezionata, pedalo e vado .
Non penso, non voglio pensare.
Scendo alla Loggia, prendo due quotidiani, i soliti, sono per lei .
Pochi passi , suono il campanello. Ascensore . Quinto piano. La porta già socchiusa.
“Come va oggi ? ”
Lei è lì sorridente , gentile , accogliente : la tavola apparecchiata, la mia tazzina di caffè caldo, la scatala con i biscotti.
” Quante cose ho da raccontarti, ma ora siediti, bevi il caffè , che è ancora caldo”
” Ho messo da parte tutti i ritagli , sai , ho tante cose da leggerti oggi ….scusami , ho dimenticato di ricaricare la batteria dell’aspirapolvere …passerai soltanto lo swiffer e poi è meglio, così non c’è rumore e puoi ascoltarmi meglio”
Stai tranquilla continuo a ripetermi, hai bisogno di questi miseri soldi che porti a casa, pensa che all’appartamento ora il lavoro non c’è , pensa che devi fare la spesa, sopporta, non reagire , non reagire ..prima di parlare girati per 7 volte la lingua nella bocca . ..sorridi e mostrati interessata ”
Mi stampo uno dei miei sorrisi di circostanza sulla faccia e butto un occhio all’acquaio.
E’ stracolmo , respiro di sollievo …. lavare i piatti , l’acqua che scorre
coprirà in parte le sue parole, potrò voltare la schiena e non sarò costretta per un po’ a mostrare un’ espressione interessata.
Lei leggerà ed io penserò ai fatti miei ancora per un po’ , basta che non mi chieda un parere.
Non posso esprimere il mio parere, altrimenti si arrabbia e litighiamo .
Mi darà della sovversiva, ed io , che non sono capace di resistere, la guarderò e le dirò : “che bellissimo complimento mi stai facendo” e lei diventerà rossa come un peperone , alzerà la voce ” non capisco, eppure so che sei una persona intelligente, ma come fai ad essere così cieca, così piena di odio, io io non capisco …”
Ed io dirò ” Se non vuoi per casa una sovversiva posso sempre licenziarmi “, so che lo dirò , è un impulso a cui non so resistere, e regolarmente lei si metterà a piangere .
Io non resisto alle lacrime , questo è il problema.
Finisce sempre che allora ci abbracciamo , ci consoliamo …e lei riprende a leggere ed io ad ascoltare
Tanto vale non discutere, è stressante , ma sempre meno che litigare.
Io ho bisogno di quei soldi, lei ha bisogno di farsi ascoltare
Pari e patta.
E così inizia a leggermi i ritagli del “Giornale” , a raccontarmi quanto è bravo Berlusconi, quanto è bravo, buono e intelligente, che è una vittima dei comunisti e così via per tre ore.
Tre ore , due volte a settimana .
Io non reggo più , ma devo guadagnarmi il mio pane quotidiano
FB ore 15,07 26 febbraio 2010
Maria Emanuela Massari