Voto estero: Giovanardi vuole abolirlo
“…abrogare quelle norme che prevedono l’elezione di deputati e senatori all’estero”.
Ci siamo. Siamo alla stretta finale perché qualcosa di concreto dovremo aspettarci per quanto riguarda il voto degli italiani all’estero.
Qualcuno si dice favorevole al voto elettronico e lo ha gridato addirittura in rete.
Finalmente il P.I.E ha sfondato la cortina di “ferro” creata ad arte intorno alla Circoscrizione Estero. Ma il P.I.E lo denuncia dal lontano ottobre 2007, non a seguito delle schifezze di cui siamo tutti testimoni in queste ore.
Chissà, però, se ci si è resi conto che introdurre il voto elettronico per gli italiani all’estero, significa abolire di fatto e a pier pari la Circoscrizione Estero.
Sarebbe singolare, oltre che pericolosamente dubbia la scelta di far votare gli italiani all’estero con il sistema del voto elettronico ma solo, e non anche, per la Circoscrizione Estero.
Sarebbe come lavare e rilavare i panni sporchi nella stessa acqua sporca di sempre cambiando semplicemente il detersivo…ammesso che non vi siano altri “interessi”.
Essere favorevoli a questa scelta, significa allora liberare dalle catene e dai vincoli del “mostro” circoscrizionale l’esercizio del diritto al voto uguale per tutti gli italiani.
Per semplice stile letterario, nonché per chiarezza non sibillina della comunicazione mediaticamente leale ed onesta, pretendiamo allora che si chiarisca: oltre che dichiararsi favorevoli al voto elettronico, anche il fatto che esso andrebbe applicato automaticamente alle elezioni in tutta Italia senza costringere i residenti all’estero a recarsi in patria. Così ha senso.
Insistere solo e per la Circoscrizione Estero, nonostante l’adozione del sistema di votazione elettronico, farebbe accendere tutte quelle “lampadine” del sospetto che invece oggi si tenta di spegnere per sempre.
