LE ELEZIONI ALL’ESTERO VANNO ANNULLATE

Non si puossono avere in parlamento “politici” di indubbia provenienza!

“A noi del Comitato Internazionale Pie, interessa poco o niente se il Di Girolamo decade o verra’ sostituito dal Fantetti. Non cambierebbe assolutamente niente e badate bene che dei brogli, dei doppioni e voti assistiti ne eravano tutti consci (ivi incluso gli eletti all’estero). Era una realta’ diffusa, adesso e’ inutile recriminare su qualcosa d’ordinaria immoralita’, non eravamo invece al corrente che molti dei candidati probabilmente non erano residenti all’estero ed eletti con voti dei malavitosi, nessun caprio espiatorio On. Di Biagio [….? ]”

Fatta questa premessa cari pieini, l’elezione all’estero e’ tutta da annullare, con il caso Di Girolamo, che tra l’altro e’ solo un effetto collaterale di una legge colabrodo e truffaldina. Oggi piu’ che mai bisogna iniziare a parlare (e gia’ lo fanno da quanto ho letto sui giornali) di mettere le mani sulla legge del voto all’estero. Vorrei ricordare ancora una volta agli addetti ai lavori parlamentari che il “presunto reato “ commesso dal “presunto” senatore del PdL e’ avvenuto ancor prima di essere eletto, niente a che vedere con l’articolo 68 e la Giunta delle elezioni ed immunita’ del senato (art.66). [….? ] Residenza all’estero significa lavorare costantemente all’estero, lavorare per la comunita’ e a difesa e tutela dei cittadini. Adesso in Italia si pensa di annullare le elezioni di Di Girolamo, salvando la faccia in base alla sua non residenza all’estero. Per fare cio’ bisognerebbe rivedere tutte le circa 140 candidature nelle liste all’estero e accertarne l'autenticita’’, badate bene (ancora una volta) che con i plichi (si parla di circa 10 mila) “comprati” dai “malavitosi” in Germania, sono stati eletti anche altri candidati. In europa dove il Di Girolamo e’ stato eletto, le preferenze erano piu’ di una. Con gli stessi plichi si e’ votato anche candidati alla Camera, non si puossono avere in parlamento “politici” di indubbia provenienza. Eppure per evitare tanta vergogna bastava aggiungere alle liste la voce residente all’estero dal […] e oggi non avremmo avuto un caso Di Girolamo. Credetemi nessuno l’avrebbe votato, questa anomalia fu da me espressa con una lettera al presidente Napolitano una settimana prima delle elezioni e al momento di rispedire il plico al mittente (per la cronaca). Senza buttare altra vergogna e “fango” su Di Girolamo ma:” Chi ci dice che anche altri non siano stati eletti con qualche migliaio di voti “peccaminosi”?

La legge Tremaglia va abolita, ma nessuno metta in discussione il diritto di voto all’estero garantito dall’articolo 48, noi invece mettiamo in discussione la Legge. uUna legge da molti contrastata perche’ limiterebbe il diritto al voto agli italiani residenti all’estero, il diritto al voto non puo’ essere limitato in base alla residenza:” Sono elettori TUTTI i cittadini uomini e donne che hanno raggiunto la maggiore eta’, il voto e' personale ed eguale, libero e segreto; il suo esercizio e' dovere civico (art.48), tutto il resto e' incostituzionale e andrebbe modificato, partendo appunto dall’abolizione delle ripartizioni limitate all’estero. Abbiamo ribadito piu’ volte che l’introduzione delle ripartizioni all’estero non ha apportato innovamento e integrazione, ma ha altresi’ ampliamente incrementato la ghettizzazione. Noi dichiamo una cosa semplicissima, si alolisca la Legge Tremaglia e si faccia una legge ordinaria sulle modalita’ del voto. (1) Voto attivo/passivo a tutte le tornate elettorali, irrilevante se si vota via posta, di persona con l’istituzioni di seggi o per voto elettronico, non dimentichiamo che il voto e’ anche e sopratutto dovere civico ed e’ regolato dal codice penale; chi commette un reato va in galera. (2) Il voto e’ libero ed ognuno deve essere messo in condizione di poter scegliere il proprio candidato, a prescindere dalla residenza o tornata elettorale.

Carmine Gonnella Comitato Internazionale PIE

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