Disinformazione mediatica

di Lidia Menapace

Non si riesce a star dietro ai misfatti del governo in tutto, ma soprattutto nella scuola. E l'attrezzatura propangandistica del ministero è molto presente e sempre senza replica. Si basa sui luoghi comuni e sulle banalità, secondo una tecnica molto nota, fondata sul logo:”così è sempre stato”, cui si risponde quasi meccanicamente “e così sempre sarà”: logo che si chiama “paradigma del pensiero conservatore”. Se questa espressione si fosse incisa nei nostri cervelli come un inprinting nativo, non saremmo ancora arrivati all'età della pietra lavorata.
E' sempre più frequente sentire persone di destra (Veneziani!) in programmi della rete 3; la propaganda per far stare a casa un anno prima dalla scuola dell'obbligo arriva agli ignari ragazzini e ragazzine persino durante il programma geo & geo al quale sono sempre presenti scolaresche, che hanno il diritto di sapere più cose di scienza e geografia, non di ricevere sottobanco indicazioni sul corso degli studi. Il governo addirittura suggerisce di lasciare la scuola un anno prima! E la ministra Gelmini spaccia per pedagogia sopraffina l'aver ridotto l'orario scolastico e la varietà dell'offerta di istituti, addirittura tolta la geografia e persino la storia dell'arte negli istituti professionali turistici, come levare l'obbligo di avere la patente di guida ai tassisti! Tutto sotto la magica parola di “modernità”. La ministra del resto mostra già un elevato livello di cultura generale, dato che i suoi colleghi di materie economiche si rifanno a una, che davvero moderna non si può chiamare: quando affermano che l'Italia sta meglio di tutti con la crisi, si affidano evidentemente a ciò che un tempo si chiamava “lo stellone d 'Italia!”
Si rischia anche di non vedere il carattere classista e maschilista della proposta: i mestieri indicati a geo & geo sono tutti per i ragazzini, le bambine possono restare a casa e basta, ricadendo nella conservazione del ruolo domestico, oppure continueranno oltre i ragazzini e aumenteranno il sorpasso scolastico con gravi disagi sociali. Continuerà il lamento dei padri separatti, che non guadagnano più abbastanza, quando non possono fruire del lavoro non pagato delle mogli e invece di imparare i lavori domesitci sempre tutti a scuola, dicono che le madri sono cattive ecc. Ci sono certamente delle cattive madri, ma di solito i padri si sono già dati prima, e del resto le donne pagano caro i loro rifiuti, venendo ammazzate da fidanzati padri fratelli mariti se li riifiutano o abbandonano e vogliono farsi la loro vita.
Come vorrei che le persone o figure o gruppi sociali svantaggiati , non si limitassero a dirlo e magari a gridarlo, ma si abituassero a fare ricorso a iniziative collettive, che si chiamano “class actions”: sono entrate da non molti anni nel nostro ordinamento giuridico, ma si cerca di limitarne sempre di più l'uso, che modificherebbe davvero le condizioni attraverso sentenze che -ottenute da un gruppo di persone che hanno magari più soldi cultura e conoscenza- valgono una volta ottenute ad essere usate e acquisite da chiunque si trovasse nella stessa difficoltà o ingiustizia. E' evidente che ragazzini o ragazzine di città e di famiglie già scolarizzate non lasceranno facilmente la scuola prima della fine dell'obbligo, sapendo che ciò servirebbe solo perchè il governo possa tagliare ancora un po' di spese dalla scuola. Seguiranno dunque l'intero corso degli studi intrapresi: si sa -anche prima della modernità- che per vincere definitivamente l'analfabetismo bisogna aver letto molti anni, aver preso gusto alla lettura; inoltre oggi gli alfabeti da imparare e i conti da fare non sono più quelli del tempo di mia nonna: bisogna leggere scrivere e far di conto i libri i giornali le riviste la radio la tv il computer il telefonino ecc. e il rallentamento e l'allungamento del corso degli studi è assolutamte necessario, se si vuole considerare alfabeto la Costituzione e non solo per chi immigra nel nostro paese, ma anche per noi. Gli analfabeti di ritorno sembrano numerosi anche tra i parlamentari in carica. Solo una scolarizzazione prolungata e diffusa mette al riparo da simili possibili ricadute all'indietro.
E come chiamereste un fatto come quello che ora cito? si vedono in un tg pubblico molti operai sdraiati o seduti a terra immobili e senza armi nè bastoni nè sassi nè bandiere e poliziotti che corrono verso di loro con scudi elmetti manganelli ecc.? Si dovrebbe dire, credo: “poliziotti in assetto antisommossa colpiscono e trascinano strattonandoli operai che fanno un sit- in” Invece il giornalista del tg3 dice : “ci sono stati scontri tra dimostranti e polizia”(!) Secondo me quel giornalista avrebbe bisogno di imparare un po' meglio l'italiano e di essere rinviato a scuola, temo.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy