BENI ITALIANI IN LIBIA UNA MERA ELEMOSINA

Gentilissimo Direttore,

facendo seguito a quanto inviatoLe precedentemente circa il gravissimo problema riguardante la pratica di indennizzo per i beni immobili confiscati da Gheddafi alla mia famiglia, e poiché, a tutt’oggi, non ho ricevuto giuste risposte da parte degli organi istituzionali competenti, allego alla presente la lettera raccomandata che ieri ho trasmesso alle autorità istituzionali.

Certo che è stata approvata dal Parlamento una legge insufficiente e zoppa siamo obbligati passivamente ad accettare liquidazioni inferiori al valore reale di mercato dei beni immobili confiscati a causa di stima “maldestra” e superficiale dovuta alla disattenzione assoluta prestata dal funzionario incaricato dall’Ufficio Tecnico Erariale, oggi Agenzia del territorio, il quale ha effettuato errori materiali dovuti alla cattiva interpretazione di piantine, planimetrie e nei conteggi.

Inoltre, non sono stati applicati i parametri valutativi correnti in Libia all’epoca della confisca come stabilisce la legge.

Un caro saluto.

Giuseppe Navarra .

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Dott. GIORGIO NAPOLITANO

PALAZZO DEL QUIRINALE

00184 R O M A

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Onorevole SILVIO BERLUSCONI

Palazzo Chigi

Piazza Colonna, 370

00187 R O M A

AL PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

Senatore RENATO SCHIFANI

Piazza Madama

00186 R O M A

AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

Onorevole GIANFRANCO FINI

Piazza Di Monte Citorio

00186 R O M A

AL MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Onorevole GIULIO TREMONTI

Via XX Settembre, 97

00187 R O M A

Il sottoscritto NAVARRA Giuseppe fa seguito alla precedente lettera raccomandata inviata in data 25 marzo 2009 che, per ogni buon fine riallega alla presente, e poiché alla nota, a tutt’oggi, non è stato dato riscontro desidera nuovamente sottoporre all’attenzione delle S.V. Ill.me la richiesta di indennizzo dei beni confiscati da Gheddafi alla propria famiglia in data 21 luglio 1970 ed inoltrata al Ministero dell’Economia e delle Finanze il 19 marzo 2009 nella quale lamenta il comportamento non conforme a legge assunto dall’amministrazione del Tesoro nella gestione della pratica dove la carenza di istruttoria emerge senza ombra di dubbio ed evidenzia la disattenzione assoluta prestata dall’Ufficio Tecnico Erariale, oggi Agenzia del Territorio, agli elementi di valutazione.

Attraverso l’istanza di risarcimento dei beni immobili confiscati e proprio per il fatto che l’indennizzo costituisce per i danneggiati un diritto soggettivo perfetto come precisato dalla legge n. 98 del 1994 chiede il riesame generale della pratica e la revisione della stima perché effettuata in assenza totale di dati adeguati riportando essa stessa, sul frontespizio della relazione allegata alla stima, l’indicazione “ACCETTARE CON RISERVA” con riscontro di errori materiali determinati dal funzionario incaricato dall’Ufficio Tecnico Erariale nell’interpretare planimetrie, piantine e nei conteggi.

L’indicazione “accettare con riserva” annotata in data 5 giugno 1981 conferma il carattere provvisorio della stima ed avalla, legittima e giustifica la richiesta di nuova revisione per riconsiderare con criteri diversi le consistenze quantitative e qualitative nonché i parametri valutativi adottati.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri, con nota n.19220 del Capo di Gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, inviata in data 10 luglio 2009 Prot./SSL/10311/09, ha specificato che la riapertura del fascicolo non poteva essere presa in esame in quanto la norma recata della legge n.7 del 2009, recante la ratifica del Trattato di amicizia, paternariato e cooperazione tra la Repubblica italiana e la Libia, all’articolo 4, che disciplina il “Riconoscimento di un ulteriore indennizzo ai soggetti titolari di beni, diritti e interessi sottoposti in Libia a misure limitative” non stabilisce nuovi termini, né riapre quelli già fissati, per le richieste di revisione dei beni già indennizzati.

Considerato, inoltre,

che il citato articolo 4, comma 5, della legge n. 7 del 2009 stabilisce “Con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, da emanare previo parere delle Commissioni parlamentari permanenti competenti per materia e per i profili finanziari, sono stabilite la misura e le modalità di corresponsione dell’indennizzo”,

si appella,

affinchè il Ministro dell’Economia e delle Finanze, anche in sede di emanazione del decreto di cui al citato comma 5 dell’articolo 4 della legge n. 7 del 2009, non ritenga necessario considerare la possibilità della riapertura dei termini per la revisione e la stima dei beni confiscati nel processo di nazionalizzazione forzata operata dal colonnello Gheddafi nei nostri confronti, almeno nei casi controversi come il mio ed assumendo le opportune iniziative in proposito.

Vorranno, pertanto, le S.V. Ill.me in virtù dell’autorità di cui sono investite di esaminare con obiettività e coscienza il caso in questione e di voler provvedere, affinchè anche nei miei confronti si attui il principio dell’equanimità e della giustizia al fine di ottenere una congrua ed equa valutazione dei beni immobili confiscati.

Con rispetto e stima, invio cordiali saluti.

Varese,lì 15 febbraio 2010 ( Cav.Uff. Geom. Giuseppe Navarra )

Via Severo Piatti, 9 – 21100 VARESE

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