“Molte delle intercettazioni della procura di Firenze riguardano episodi di ordinaria conversazione familiare e, quindi, che cosa hanno a che fare con le indagini in corso? E’ professionale quella procura che le ha disposte, pagate, trascritte, passate ai giornali e allegate al fascicolo? Quali esigenze giudiziarie il procuratore intendeva soddisfare origliando al telefono di un ragazzo?”.
A chiederselo è il parlamentare del Pdl Marcello Pera, che offre una sua interpretazione :”Mi rispondo da solo. Primo, i procuratori non sanno piu’ e non vogliono piu’ fare indagini. A loro basta ascoltare al telefono chiunque e comunque, tanto una legge che li costringa ad un minimo di professionalita’ non verra’ mai approvata. Secondo, i procuratori sanno che la loro carriera sara’ garantita in ogni caso, tanto le loro telefonate per appaltarsi le promozioni non verranno mai pubblicate. Terzo, c’e’ un degrado allarmante nel costume pubblico, ma c’e’ una degenerazione anche piu’ grave nelle stanze della giustizia. Chi non vede il primo e’ cieco, chi ignora la seconda e’ ipocrita e colpevole”.