Ma che dice Luigi Amicone?

“Se il figlio stupra la colpa è dei genitori – Benvenuti nel mondo degli incolpevoli”. Questo il titolo di un editoriale sul settimanale Tempi, diretto dal cattolico Luigi Amicone. Il direttore inveisce contro i giudici milanesi “colpevoli” d'aver condannato a un risarcimento di 450mila euro i genitori di un gruppo di adolescenti che abusarono più volte di un'amica dodicenne. E scrive: «Per ogni crimine, anche il più turpe, esiste sempre una spiegazione e una responsabilità a monte dell'individuo». E poi: «L'amministrazione delle giustizia ammicca allo “Stato totale”. Il quale non si rassegna mai al mero esercizio del “monopolio della forza legittima”. Ma tende sempre a produrre e a possedere il monopolio dell'ideale e della coscienza morale». Ma che dice Luigi Amicone? Intanto dimentica che la condanna al risarcimento è del Tribunale civile, mentre in sede penale tre dei ragazzini sono stati condannati a pene sospese fra i 2 e i 3 anni; pene riguardo alle quali si può anche discutere. Ma sono due discorsi diversi. La responsabilità attribuita ai genitori non rende incolpevoli gli adolescenti autori della violenza. Inoltre il direttore sembra volersene lavare la mani: i ragazzini sono colpevoli e noi non c'entriamo. In realtà, non sono responsabili solo i genitori, ma tutti noi, che facciamo parte di una società, dove ogni giorno le donne vengono maltrattate, picchiate, violentate. Quando una donna subisce violenza, dobbiamo vergognarci tutti. Peggio ancora se a subirla è un'adolescente per opera di coetanei.

Attilio Doni
Genova

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