Chi erano Angelo Lombardi e l’assistente “nero” che gli portava via gli animali dalla trasmissione Rai? Si partiva con un amici dei miei amici buonasera e si concludeva con Andalù portali via, dal 1956, per 700 puntate.C’era un solo canale.
Andalù apprendo da un forum di discussione, è morto come L’Amico degli animali, negli anni 90. Li avevo citati in una ml di Pace…a novembre del 2005:“Spaventoso, addirittura” che ci siamo ridotti a parlare di costoro, animali da circo…e che dobbiamo “resistere” a chi tiene in mano la frusta. altro che “Andalù portali via..” chi è della mia età, mi intende Doriana”
Non l’ho recuperata io la frase, Andalù portali via, ma un signore, Beppe Salieri, che mi ha scritto sabato, ho saputo poi dalla Bulgaria a Sofia ( mi è piaciuta vederla a piedi scalzi…) in posta privata:“Doriana! Ho letto con tanto piacere le tue giuste e pacate parole.Dove posso leggere ancora i tuoi pensieri? Grazie ancora.Sei brava, condivido e mi sei di esempio.” Gli ho risposto: “Pensa se non fa piacere ciò che mi scrivi…ma dove hai trovato e dopoquanto questa cosa che avevo scritto.Ma quale esempio Beppe…solo se intendi partecipazione,,,l’aspetto,anche la tua e GRAZIE di avermi scritto.” E Beppe risponde:“Quando avevo 13 anni lavoravo, come apprendista, in una piccola tipografia il cui padrone aveva un cane. Eravamo in otto in quel posto di lavoro ed io ero il più giovane. Un ragazzo, un poco più grande di me, era contento che io fossi più giovane di lui, perchè, così la mansione di portare a spasso il cane, sarebbe stata affidata a me.Infatti, Gianni – questo era il nome del mio giovane collega – due volte al giorno si rivolgeva a me e con voce beffarda mi rammentava: – Andalù, porta a spasso il cane. Io non sapevo proprio chi era questo “Andalu’” e, sebbene fossi molto giovane avevo letto tanti libri e quindi immaginavo che fosse stato un servo etiope o somalo, un nome che proveniva dal passato coloniale italiano. Ma ero timido, avevo timore di tante cose e accettai senza fiatare sia il nomignolo che di portare a spasso il cane.
Dopo un paio di anni, andai a lavorare in un’altra tipografia (dove non c’era nessun cane!) e questa storia e quel nomignolo passò nel “dimenticatoio”.Questa mattina, appena sveglio, me ne sono ricordato e mi sono domandato: “Ma chi accidenti era Andalù?” Così ho aperto la pagina di Google e ho cercato la risposta.
Sulla prima scelta c’era la tua pagina e così ti ho trovato e ti ho letto con tanto piacere. Altre risposte su “Andalu’” invece non sono riuscito a trovarle… però ho guadagnato il tuo apprezzamento, quindi cosa posso chiedere di più? Ciao e buona giornata. “
Siamo passati al tu e Beppe invia memoria e mi scrive di un chien andalou:“Quando un pensiero mi occupa la testa difficilmente me lo tolgo, se non trovo una minima risposta, e così ho cercato ancora e ho trovato che http://it.wikipedia.org/wiki/Un_chien_andalou … però, scavando ancora nella memoria, mi sembra di ricordare di aver visto, tanti anni fa, in una piccola e polverosa rivendita di libri e giornali vecchi, anche precedenti la guerra, dei fumetti dove un personaggio chiamato Andalu era un negretto al servizio di una famiglia di coloni italiani in Africa. Il povero Andalu non capiva bene ciò che gli comandavano e combinava sempre qualche guaio. Però riusciva sempre a trarsi d’impaccio grazie alla semplicità di ragionamento ed alla capacità di adattarsi ai suoi nuovi “strani ed esotici” padroni.”
Intanto mentre scrivo, Piattaforma comunista, esce per il 10 febbraio con E noi ricordiamo!:“Le 120.000 vittime civili libiche dell’esercito fascista nel 1930 durante la deportazione delle popolazioni cirenaiche.Le 600 tonnellate di gas asfissianti (iprite e fosgene) lanciate dall’aviazione fascista sulla popolazione etiopica nel 1935/36, le migliaia di civili passate per le armi dopo l’attentato fallito a Graziani nel ‘37, i 310 monaci cristiani, ma di rito copto, trucidati a Debra Lianos col plauso dei cappellani militari e del Vaticano.I bombardamenti della Croce Rossa in Etiopia, i 17.000 etiopi deportati e sterminati nel campo di sterminio di Danane (Somalia); i telegrammi di Mussolini a Graziani dove scriveva: “Autorizzo ancora una volta Vostra Eccellenza a condurre sistematicamente politica del terrore et dello sterminio”.L’annessione della Slovenia del ‘42 con la costituzione della provincia italiana di Lubiana e le direttive dei generali Robotti e Roatta: “Si ammazza troppo poco …Sgombero totalitario, dove passate levatevi dai piedi tutta la gente che può spararci alla schiena … Distruggere i paesi e sgombrare le popolazioni”.
Ma le sapeva queste cose mio nonno, che era il traduttore di Italo Balbo e lui unico non ateo della famiglia, fece battezzare la sua “adorata unica bambina” a Rodolfo Graziani? Ma si, ricordi di un buon italiano…al bel sole di Tripoli.
Dunque mi accenna questo nuovo amico di navigazione a un negretto e mi richiama a Bunuel, al cane andaluso del 1929…L’enciclopedia porta alla Merlettaia, a me non viene in mente Vermeer ma una più recente, che ti piazza lo sguardo e colpisce dentro.Mi piace questo ricucire, rammendare brandelli di vita, io che non so più ricamare come quando lo facevo da bambina e non c’era la Tv, la Rai che faceva vedere gli animali e chi li portava via. La memoria mi riporta ai racconti di mio nonno, in Africa Orientale, già da una generazione come la moglie che sposò, origini siciliane, andati in Africa certo non con le colonie. E me lo fece conoscere Andalù, mio nonno il fascista, con il mal d’Africa che si portò nella tomba, con la famiglia ebrea nascosta per una anno in casa a Roma. Andalù lo conobbi all’Istituto Italo Africano, contiguo allo zoo di Roma, era uno dei custodi e fu un incontro che non posso dimenticare anche se il tigrotto era tornato in gabbia e lui prestava ancora servizio… Oggi mi accontento di accarezzare i gatti dentro e fuori casa mia, so solo riattaccare bottoni ma per fortuna c’è anche chi ha ancora tempo e voglia come Beppe, di ricordarmi chi eravamo e quello che siamo oggi: è una forma di amore anche questo comunicare e passare la propria vita,all’altro, in un racconto. Forse domani…ci riconosceremo in un fotogramma, in una foto sbiadita e torneremo a volerci bene, padroni della nostra vita?
“Dicevo, all’inizio, che sono un “naufrago di lusso”. Sembrerò beffardo ma i ricchi non sarebbero tali se non esistessero i poveri, e io ho scelto ormai di vivere qui, con la mia piccola pensione italiana che mi fa sentire ricco e posso aiutare un po’ l’uno e un po’ l’altra e anche ancora qualcun’altro in sopravvanzo.Come diceva mia nonna: “Questa è la vita e la favola è finita!”.Ciao. A presto!Da te, a Capranica piove. Qui nevica e nevicherà ancora per i prossimi tre giorni.”
Questa è la fine,this is the end my only friends? Era il 1967.
E’ tornato il sole, sfacciatamente.Spero anche da te, Beppe.
Doriana Goracci
p.s. mi è appena arrivato dall’ Associazione Dhuumcatu.
Comunicato stampa
Animali e disoccupati presidiano la Regione Lazio
per chiedere terra e posti di lavoro
Siamo lavoratori disoccupati immigrati e italiani che per sopravvivere alla crisi economica, da mesi abbiamo avviato una produzione locale di uova fresche, un allevamento di animali da cortile (polli, pecore, capre, anatre, conigli) e un orto di piante e fiori in un terreno in disuso da anni a via di Tor Cervara a Roma. In data 2 Febbraio 2010 alle ore 7.00 di mattina circa 70 unità tra Carabinieri ed esercito in divisa, si sono presentati armati nel terreno riqualificato da Febbraio dello scorso anno per creare posti di lavoro. Il tentativo di sgombero durato circa un’ora si è concluso con l’uscita degli agenti, che sono andati via senza chiarire la motivazione dell’azione.Chiediamo alle autorità, prima di tentare un altro sgombero del terreno a Via di Tor Cervara, di assegnare un terreno per lavorare.
Invitiamo tutti a partecipare al presidio
Martedì 9 Febbraio 2010, ore 10.00
Via Cristoforo Colombo
Sede Regione Lazio
Non avendo trovato nessun video di Angelo e Andalù, ho trovato solo questa canzone, cinico disincanto, dedicata a chi in gabbia rimane, bestie ed umani, di Paolo Belli & Marcosbanda – Una piccola bestia di razza di cane, dicono che è un reato abbandonare gli animali…