Il sacrificio di Cristo non sana l’ingiustizia terrena

Benedetto XVI nel Messaggio per la Quaresima, ha parlato di giustiza. Riporto alcuni passi del discorso: «Ciò di cui l’uomo ha più bisogno non può essergli garantito per legge… Sono certamente utili e necessari i beni materiali…ma la giustizia “distributiva” non rende all’essere umano tutto il “suo” che gli è dovuto. Come e più del pane, egli ha infatti bisogno di Dio…L’annuncio cristiano risponde positivamente alla sete di giustizia dell’uomo…Dio ha pagato per noi nel suo Figlio il prezzo del riscatto, un prezzo davvero esorbitante». Belle parole. Ma che senso possono avere per un bimbo che nasce gravemente malato, che soffre e che muore anzi tempo? Gli si può dire: tu come e più della salute (bene materiale), hai bisogno di Dio? Si pensi, di contro, ad un bimbo che nasce sano e forte, e vive un'infanzia da paradiso. Muore improvvisamente colpito da un fulmine, e dal “paradiso terreno”, passa direttamente al paradiso celeste. Il bimbo malato dall'inferno terreno passa direttamente al paradiso celeste. Due innocenti trattati ingiustamente dalla sorte. In questo caso il sacrificio di Cristo non sana l'ingiustizia terrena.

Francesca Ribeiro

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