Rassegna dei Manifesti Storici d’arte del Carnevale di Massafra con ospiti 7 istituti scolastici europei

Nino Bellinvia

Dal 12 al 20 febbraio, pesso il Liceo Statale “De Ruggieri” di Massafra (Taranto), con presentazione nell’Aula Magna “Palma Cito”, si terrà una rassegna dei Manifesti Storici d’arte del Carnevale di Massafra, con coordinatore il Prof Stefano Milda, Dirigente Scolastico dello stesso liceo Liceo, nel Catalogo della Rassegna “Linguaggio Grafico e Comunicazione visiva,/2010”, scrive che, poiche ” … il Carnevale di Massafra è considerato uno dei più importanti e festosi della Puglia e le relative tradizioni sono molteplici ed estese in tutti i campi della vita pubblica e privata, così innate nei massafresi, che un antico detto popolare recita: ”Pasqua e Natale dove ti trovi, Carnevale fallo a casa tua! “, ci è sembrato doveroso ripercorrerei momenti più importanti, attraverso lo strumento del linguaggio grafico e della comunicazione visiva. Per questo abbiamo chiesto al Maestro Nicola Andreace di poter esporre nella nostra scuola i manifesti storici d’arte del Carnevale di Massafra, di cui egli è autore di indiscusso valore e nei quali – come afferma il critico Angelo Lippo – l’artista “rinnova il contatto con la realtà”, rendendoli così “documenti, emblemi istituzionalizzati della cultura jonica, dai quali non è possibile prescindere”. La presentazione di questa Rassegna di manifesti avrà, come testimonial d’eccezione, il Prof. Mons. Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei e, come ospiti d’onore, i Dirigenti scolastici, Docenti e alunni di sette Istituti scolastici europei: la Vyturio Secondary School di Panevežys (Lituania), il Gimnazjum nr. 18 di Katowice (Polonia), l’Agrupamento vertical de escolas de Pico de Regalandos di Vila Verde Braga (Portogallo), il Grup Scolar Industrial “I.L. Caragiale” di Moreni (Romania), la Ieso Belerma c/ Principe de Asturia di Ossa de Montiel Castilla-La Mancha (Spagna), il Sukromne Sportive Gymnazium di Elba Smetanova (Slovacchia), ed il MareÅŸal Çakmak Anadalu ÖÄŸretmen Lisesi di Ĭnönü Mahallesi (Turchia), co-partner del nostro Liceo nel progetto multilaterale Comenius “Diversity in our Common European Home”, che offre a tutta la nostra comunità l’opportunità di conoscere le diverse culture dell’Europa e di far conoscere all’Europa le nostre tradizioni gastronomiche, musicali e folkloristiche. La Rassegna dei Manifesti del Maestro Andreace rappresenta in maniera perfetta la documentazione che consegniamo all’attenzione dei nostri partner europei, perché sappiano apprezzare il nostro folklore carnascialesco, che, come quello di tutti i popoli indo-europei, segna il lungo passaggio “invernale” verso il rinnovamento del cosmo simboleggiato dalla primavera”. Il Prof. Andreace, rispondendo all’invito, ha messo a disposizione del Liceo “De Ruggirei” l’intera collezione dei suoi Manifesti inventariati e conservati presso “Segmenti d’arte”, Galleria, Centro studi, ricerche e documentazione di Massafra e , per l’occasione, ha realizzato un poster, che oltre ai dati divulgativi dell’evento, sistemati in maniera armonica nella composizione grafica, accanto al Manifesto ufficiale del “57° Carnevale di Massafra”, da lui realizzato e così commentato ” A Massafra, Carnevale è creatività, labirinto di sogni e desideri, metafora vitale di rivalità, coinvolgimento sociale, fermento di musica, luci, colori, magia spettacolare”, in verticale, simbolo del desiderio del nostro Carnevale di volare alto e diffondersi oltre i nostri confini, ha posizionato in tre riquadri tre sue creazioni grafiche: 1) il manifesto per il 21° Carnevale Massafrese del 1973, dove “una maschera stupita e rinfrancata, s’inchina a salutare l’arrivo della Manifestazione, messa in forse dai cambiamenti e dalle discordanti situazioni politiche”, mentre le linee orizzontali e parallele metaforicamente“sollecitano a superare i personalismi e a ricordare che le operazioni culturali dal passato devono procedere verso il futuro per il generale progresso civile; 2) il manifesto del 53° Carnevale massafrese del 2006, così da lui spiegato:”Le Maschere, ballando al vorticoso ritmo della “pizzica”, cantano il piccolo grande universo del centro storico con le sue tradizioni, sapori e saperi, e ci invitano ad operare con umiltà e rispetto degli altri, perché gli uomini tornano nel nulla e le opere continuano a raccontare”; 3) l’immagine di “Lu Pagghiùsë, una delle due maschere ufficiali del Carnevale di Massafra, magia dello Jonio, creata da lui dopo aver constatato che le diverse Città italiane hanno come simbolo del Carnevale un’immagine, consolidata nel tempo, la quale, rispecchiando la peculiarità caratteriale della propria gente nella loro zona, è facilmente decifrata dovunque. Sul loro esempio, Andreace progettò un logo per la Maschera del Carnevale di Massafra che sintetizzasse storia, folclore e cultura, ironia e amore per la propria terra e che, trascendendo la cronaca, potesse essere facilmente individuata e riconosciuta da tutti. Poiché nel nostro territorio, zona dell’arco ionico, gli abitanti di ogni cittadina sono configurati da sempre in un modo specifico: il tarantino è panariedde, il martinese faluòteche, il mottolese capetuoste, il palagianese buttatizze, il massafrese pagghiùsë, Andreace s’ispirò al nomignolo pagghìùse, attribuito dalla tradizione , solo e unicamente al massafrese, perché s’infiamma di colpo per ogni iniziativa, si emoziona con passionalità, ma poi brucia subito tutto come fuoco di paglia. “Lu pagghìùse” pensò, poteva simboleggiare e rappresentare la Maschera del Carnevale di Massafra. Il soprannome scherzoso, sottolineando l’estroversità caratteriale del massafrese, ne indica anche la sua elasticità, la sua capacità di accondiscendenza, e, soprattutto, di accoglienza, dopo la sua iniziale inflessibilità. La Maschera ”Lu Pagghiuse”, dall’aspetto, un po’ menestrello, un po’giullare, un po’ contadino, con il suo copricapo azzurro di lana, la banda di cuoio, il fascione rosso in vita, il mantello marrone, i braccialetti con campanellini alle caviglie e la collana al collo, si presenta, come incarnazione della tradizione con gli elementi delle radici ancestrali della civiltà contadina (bisaccia e cupa-cupa), come manifestazione della trasformazione (cavigliere e collana), come identità della Città con la sua voglia di travestimento, di allegria, di condivisione, di miglioramento. ”Lu Pagghiuse”, con il suo carattere aperto ed ospitale, accoglie tutti a braccia aperte e li invita alla baldoria corale. La maschera così diventa emblema della condizione umana, espressione della sua evoluzione e delle sue attese per una rinnovata migliore realtà, specchio del Carnevale che cresce.

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