SMI-LAZIO, VIA CANOVA: QUESTA SERA DALLE ORE 21 VIA AL PUNTO SANITARIO DI PRIMA ACCOGLIENZA “ON THE ROAD”

(Roma, 1 febbraio) – Un centinaio di presenze tra medici, sindacalisti, rappresentanti di associazioni di categoria e politici, riuniti in piazza per protestare contro la sospensione del servizio notturno di continuità assistenziale del Poliambulatorio di Via Canova, stabilita per lunedi 1 febbraio. E' il risultato del sit-in organizzato lo scorso 30 gennaio dal Sindacato Medici Italiani del Lazio. Un impegno da parte di tutti che, però, non esime dalla chiusura effettiva del succitato servizio. Ovvero dalla decisione, arbitrariamente accolta dalla Asl RmA, di chiudere un punto sanitario fondamentale per oltre 50mila cittadini, sostenendo che la scarsità del numero delle prestazioni non giustifica il mantenimento del servizio in questione. Il tutto senza neanche consultare le organizzazioni sindacali o le parti sociali. “Motivo per cui andremo avanti con la nostra protesta, ed allestiremo questa sera dalle ore 21 un Punto sanitario di prima accoglienza 'on the road ' “, afferma Pina Onotri esponente Smi-Lazio. Si tratta, spiega la sindacalista, di una ulteriore dimostrazione di dissenso nei confronti del discutibile procedimento di riorganizzazione della sanità pubblica, sempre più penalizzante per cittadini e operatori sanitari. “Sospendere il servizio dell'ex guardia medica notturna, che effettua complessivamente 800 visite di cui circa 200 durante la notte, – sottolinea ancora Pina Onotri – significa andare ad aggravare ulteriormente il sovraffollamento dei pronto soccorso dei nosocomi più vicini, come il Santo Spirito e il Fatebenefratelli. Infatti è improbabile che un cittadino arrivi al presidio territoriale del Nuovo Regina Margherita a Trastevere, altra alternativa alla struttura in via Canova che è logisticamente improponibile, in quanto notevolmente distante. Alla luce di tutto questo intendiamo ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto l'impegno del Sindacato Medici Italiani e che decideranno di collaborare ancora una volta con lo Smi-Lazio affinchè il valore imprescindibile del diritto alla salute venga tutelato e non spazzato via in nome di pseudo-riorganizzazioni sanitarie o, ancor peggio, per il tornaconto di qualcuno”.

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