Nasce “Eguaglianza e Libertà ”: intervista a Manuel Santoro, coordinatore nazionale del movimento

Eguaglianza e Libertà è il nuovo movimento politico italiano che si richiama ai valori del liberalsocialismo, unendo ed insieme rinnovando il meglio del pensiero liberale e socialista. Un movimento che ha grandi ambizioni nella costruzione di una nuova sinistra in Italia. Elletv.org rivolge alcune domande a Manuel Santoro, coordinatore nazionale di Eguaglianza e Libertà.

Partiamo dall’indirizzo politico di Eguaglianza e Libertà. Quali sono i punti fondanti? E perché il nome “Eguaglianza e Libertà”?
Eguaglianza e Libertà nasce come un movimento politico di sinistra che cerca incessantemente di fare un sintesi politica tra la valorizzazione delle libertà individuali e la necessità di una maggiore solidarietà tra di essi. La nostra politica si richiama ai valori del liberalsocialismo e questo vuol dire semplicemente rendere l’uomo più libero evitando le grandi differenze socio-economiche, sia a livello nazionale sia nel mondo. Ecco perché il nome, secondo noi, è così appropriato e rispecchia pienamente la politica che porteremo avanti.

Quali sono i motivi che vi hanno spinto a fondare un nuovo movimento politico?
Essenzialmente una duplice esigenza. Da una parte, la necessità di sviluppare un discorso, come dicevo prima, di libertà e di eguaglianza da tradurre in azione politica e legislativa. Dall’altra, la consapevolezza che tutto il lavoro che andremo a fare nascerà dal basso, dai cittadini. La direzione politica di Eguaglianza e Libertà, infatti, sarà determinata dalle associazioni territoriali ed i cittadini avranno la possibilità di partecipare attivamente.

Nel logo ci sono la Marianne e l’Italia Turrita …

Volevamo che fossero chiare le nostre radici storiche e politiche. Volevamo dare un’idea di libertà e, se vogliamo, di speranza.

Quando nascerete?
Il 2 Febbraio. Fra pochissimi giorni. E’ una data importantissima e l’abbiamo scelta per ricordare il giorno in cui si riconobbe il diritto di voto alle donne in Italia. In effetti, quale miglior momento per la nostra nascita se non il giorno in cui si applicò sia il principio di libertà come diritto a partecipare al potere politico, sia il principio d’eguaglianza in quanto eguale accesso ai diritti politici.

Santoro, che organizzazione vi siete dati?
Ci siamo strutturati in modo tale che i cittadini abbiano la possibilità di partecipare attivamente alla vita del movimento. Eguaglianza e Libertà, infatti, fonda la sua esistenza su associazioni territoriali e tematiche del tutto autonome costituite da chiunque abbia voglia e tempo di portare avanti le idee di libertà e di eguaglianza. Le associazioni sono il fulcro grazie al quale l’intero movimento può e potrà fare politica a livello nazionale.

Questo significa che le associazioni territoriali saranno le basi fondanti dell’intero progetto?
Esattamente. E’ fondamentale che i cittadini si riapproprino della politica, si organizzino sul territorio, portino avanti le loro battaglie sul territorio e possano contribuire alla direzione politica del movimento a livello nazionale.

Quali sono le prime battaglie su cui vi cimenterete?
Tenendo conto che siamo agli inizi, porremo l’accento sul come si fa profitto e sul come si valuta il benessere di una nazione. Questo, ovviamente, coinvolge anche il nostro Paese.

Iniziamo dalla prima.
La prima è legata ai diritti umani ed è una campagna rivolta agli istituti di credito italiano per sapere se, con il nostro denaro, vengano sovvenzionate aziende che producono mine antiuomo. Ordigni bellici di scarsa utilità militare, ma che mietono vittime e creano mutilati tra i civili, soprattutto tra i bambini. L’Italia, insieme ad altri Paesi e con l’esclusione, tra gli altri, di Cina, Russia e Stati Uniti, le ha messe al bando; i nostri arsenali ne sono, giustamente, privi. Ciò nonostante l’Italia resta uno tra i maggiori produttori di mine antiuomo. Si tratta di una produzione industriale che, necessariamente, deve avere, per sopravvivere, un appoggio bancario sotto forma di prestito e/o affido. Richiederemo, all’Abi, Associazione Bancaria Italiana, ed a Confindustria di fornire l’ammontare complessivo di questo giro economico, nonché un pronunciamento per non fornire più servizi di prestito ed affido a queste aziende. Chiederemo, ai singoli istituti di credito, se tra i loro clienti vi siano imprese che producano o commercializzino mine antiuomo. Chiederemo, a tutti i parlamentari italiani, di presentare apposite interrogazioni e di chiedere il perché, nonostante gli accordi internazionali ai quali aderiamo, nel nostro Paese sia ancora consentito produrre mine antiuomo o componentistica finalizzata all’assemblaggio di questi ordigni. Chiederemo al Presidente del Consiglio di sostenere, con garanzia sul credito, finanziamenti a fondo perduto e con qualsiasi altro strumento idoneo, lo stato di salute e di livelli occupazionali di quelle aziende che vorranno riconvertire la loro produzione dalle mine antiuomo e dalla componentistica da assemblaggio, in altre attività. Chiederemo al Presidente della Repubblica di farsi garante della totale, completa abolizione della produzione delle mine antiuomo da tutto il territorio nazionale.

Un gran lavoro. La seconda?
La seconda, invece, è legata al come misuriamo il benessere di un Paese. Ad oggi, siamo continuamente bombardati dai dati sul PIL, Prodotto Interno Lordo, il quale è solo un indice di quantità e non di qualità. Il PIL, infatti, non tiene conto di quei beni che non hanno un mercato e, quindi, richiedono una misura qualitativa come i costi indotti dall’inquinamento o dallo sfruttamento non sostenibile delle risorse. Il PIL non misura la qualità della spesa pubblica. Noi inizieremo una campagna di sensibilizzazione che spinga il nostro Paese all’utilizzo del QUARS, Indice di Qualità Regionale dello Sviluppo, a livello nazionale. Il QUARS descrive un nuovo modello di sviluppo basato sull’equità, la sostenibilità e la solidarietà in quanto rappresenta e sintetizza quattro indici. L’indice di Sviluppo Umano, elaborato dall’ONU; l’indice di Qualità Sociale, composto da indicatori su sanità, salute, scuola e pari opportunità; l’indice di Ecosistema Urbano, ottenuto da Legambiente; l’indice di Dimensione della Spesa Pubblica, che valuta i livelli di spesa su istruzione, sanità, ambiente ed assistenza.

Santoro, lei coordinerà il movimento a livello nazionale sino al vostro primo congresso. Quando si terrà?
Il nostro primo Congresso avverrà in autunno, probabilmente a Novembre. Sarà un grande evento e spero nella partecipazione di moltissimi cittadini.


Eguaglianza e Libertà

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