Arrestato a Roma il boss Bellocco

Il vicepresidente dell'Italia dei Diritti: “Un altro duro colpo inferto alla criminalità organizzata che testimonia l'impegno delle nostre forze dell'ordine”

Roma, 1 febbraio 2010 – “Nonostante le scarse risorse economiche e il personale spesso insufficiente, gli uomini delle forze di polizia meritano tutto il nostro plauso per i risultati ottenuti. Un arresto che metterà a dura prova la sopravvivenza dell'omonima cosca di Rosarno”. Queste le parole del vicepresidente dell'Italia dei Diritti, Roberto Soldà, alla notizia della cattura del latitante Domenico Bellocco, affiliato della 'ndrangheta che deve ancora scontare una condanna definitiva a 6 anni di reclusione per associazione a delinquere di tipo mafioso.

L'uomo è stato bloccato nella capitale nel corso di un'operazione condotta dalla squadra mobile di Reggio Calabria e da quella capitolina. Secondo gli inquirenti Bellocco stava prendendo in mano le redini dell'omonima cosca nel tentativo di creare nuove alleanze con gli altri clan. “I risultati potrebbero essere migliori se avessimo un maggiore impegno economico nei confronti delle forze dell'ordine, ma è pur vero – continua l'esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – che loro riescono a portare a termine il lavoro malgrado le difficoltà. Lo Stato segna comunque la sua vittoria”.

La presenza del latitante a Roma, sostengono gli investigatori, era dovuta alla necessità di gestire i traffici illeciti di stupefacenti e armi, a cui si aggiungono anche estorsioni e usura. “L'ndrangheta, e tutte le mafie, devono sapere e toccare con mano che la lotta contro il crimine è tra le prerogative di un Paese come l'Italia, fortemente afflitto da questa piaga soprattutto al sud. Per questo credo che il governo possa fare di più – conclude Soldà – perché se oggi esultiamo di fronte a certe notizie il merito è tutto degli uomini dello Stato che mettono la propria vita al servizio del bene comune”.

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