Dovrebbe sorprendere che in tutto il quotidiano gran parlare sulle imminenti elezioni regionali del Lazio, il tema di Roma capitale risulti pressoché assente

Eppure dovrebbe essere il tema che coinvolge una popolazione che tocca lo stile e il tenore di vita dell’ 80% della popolazione laziale.

E’ questo il tasto che sento sottolineare molto sovente da chi ha avuto vicinanza di rapporti di lavoro con la presidenza della commissione di Roma capitale .

Il punto focale di questo tema purtroppo è in effetti scarsamente percepito dall’ opinione pubblica. E questo valga per i cittadini di Roma, della provincia e anche naturalmente del resto d’ Italia.

Sul territorio romano gravano infatti, giornalmente, dalle 4 alle 5 centinaia di migliaia fra lavoratori della provincia, turisti, pellegrini e dimostranti vari che sono esterni, dal punto di vista residenziale, al territorio, ma ne mettono a dura prova la stabilità complessiva, sul piano urbanistico come economico “

In questo mosaico di situazioni che vede alternativamente la città come capoluogo, come capitale e come città d’ arte e i cui costi di gestione non possono essere addebitati alla fiscalità romana in senso stretto, il concetto di Roma capitale non poteva essere recepito nel suo significato autentico.

Come può essere inserito, in questa realtà, l’ idea e la funzione di Roma capitale ? Appunto in un quadro urbanistico che ne colga l’omogeneità di interessi che la lega in parte al suo retroterra

( che non sempre coincide con la provincia ), in parte alla sua vocazione turistica e in parte alla sua funzione di città capitale politica e amministrativa.

E’ qui che si innesta quello che doveva massimamente competere all’ ente regione ( come la legge di Roma capitale aveva previsto ) che invece ha abdicato a questo compito e finora accontentandosi di mediare fra provincia, Campidoglio, comuni circonvicini e altri enti locali. Oppure, ed è

l’ aspetto più grave, si è permesso al comune di Roma di operare con rapporto leonino rispetto alle altre realtà locali .

In tal modo tale vuoto di poteri e di competenze, ingiustamente, ha inevitabilmente alimentato l’impressione, ai non laziali, che il progetto “Roma capitale” non altro sia che un nuovo tentativo di drenare in modo parassitario la fiscalità generale. ( Continua )

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