UNA CIVITAVECCHIA NUOVA. PER LA DIGNITA’ ED IL FUTURO DEI SUOI ABITANTI

CIVITAVECCHIA OGGI

Civitavecchia è la città dei miracoli.
Si parla del suo porto, che avrebbe dovuto essere il volano del rilancio economico del territorio, ma che è stato in grado di attrarre investimenti e denaro, lasciando però la città con un palmo di naso, giacché dell'enorme ricchezza che circola tra le banchine, dall'altro lato di varco fortezza arrivano solo le briciole, la precarietà e la disoccupazione.

Si parla del cantiere e delle attività di Enel che, con il famigerato cantiere di Torre Valdaliga Nord, ha prodotto per le ditte locali operanti nel settore solo subappalti, con margini di rientro sottilissimi. Le imprese locali, per sopravvivere, sono dovute ricorrere alle banche; questo ha ridotto ancora di più il margine di guadagno. Più che far girare la ruota dell'economia, il cantiere Enel ha fatto girare la ruota del criceto. Enel non ha stimolato il tessuto imprenditoriale locale, lo ha ridotto ad uno scheletro che, chissà per quale “miracolo” cammina ancora …

Si parla del magnifico comparto edile, capace, in barba ad ogni decenza e vivibilità ambientale, di far fiorire palazzi ovunque, deroga su deroga. Questi palazzi sono in gran parte vuoti; edifici quasi disabitati all'interno di una città, come la nostra, in piena emergenza abitativa; appartamenti talmente cari (senza alcuna giustificazione di mercato, giacché da lungo tempo la popolazione residente in città è stabile e secondo la legge della domanda e dell'offerta i prezzi dovrebbero vertiginosamente calare) che chi ha realmente bisogno di una casa non ha possibilità di acquistarla neanche impegnandosi per tutta la vita con un mutuo, lavorando non più per sé e per la propria famiglia, ma per una banca.

La verità è che a Civitavecchia la miseria regna sovrana.
Si tratta di una miseria forse economica, ma soprattutto etica e morale. La si incontra ovunque, nei palazzi con interni lussuosi e tv al plasma, ma con i cornicioni a pezzi e l'intonaco che sembra appena uscito da un bombardamento; la si incontra, questa miseria, in chi vuole massimizzare sopra ogni umana ed economica aspettativa la propria rendita, magari affittando case fatiscenti, ma incredibilmente care, ai trasfertisti ed ai militari di passaggio.

Civitavecchia è la patria del gattopardo.
Un luogo in cui si consuma una santa alleanza tra classe dirigente e sottoproletariato, tra famiglie “nobili” e “lazzari”. Piace a chi sta in alto gestire i rapporti con il grande capitale, energetico e portuale, piace a chi sta in basso vivere delle briciole, dell'assistenza e della carità. L'immagine che ha la classe dirigente, guardando sotto di sé, è quella di un popolo preindustriale bisognoso, cui bisogna dare (in termini economici, ma perché no anche di “panem et circensem”); guardando in alto i lazzari vedono qualcuno cui chiedere l'elemosina. Un equilibrio perfetto che non tiene conto del fatto che in mezzo, stritolata sia culturalmente che economicamente vi è una classe media che, giorno dopo giorno, si estranea sempre di più dalla vita pubblica. La middle class è anche il motore reale dell'economia cittadina; migliaia di persone, ogni giorno, prendono il treno per Roma, portando indietro, oltre alla stanchezza, anche i propri stipendi che per motivi di tempo non vengono spesi nella capitale.

COME VOGLIAMO LA CIVITAVECCHIA DI DOMANI

– La Civitavecchia di domani è una città capace di attrarre investimenti e di puntare su imprese ad alto valore tecnologico, capaci di assorbire le nostre giovani e qualificate risorse umane che ogni giorno vengono umiliate e sottopagate nella capitale.

– La Civitavecchia di domani è una città che avrà un nuovo piano regolatore.
Non spunteranno più palazzi come se fossero funghi e una nuova pianificazione urbanistica avrà al suo centro non il palazzinaro, bensì la qualità della vita delle persone e la possibilità, per loro, di acquistare case secondo il reale valore di mercato, non secondo quello fissato, arbitrariamente, da chi attende solo il pollo da spennare.

– La Civitavecchia di domani vedrà i poteri forti, i dominatori del territorio, farsi sempre più piccoli. Difenderemo la cosa pubblica e gli individui da ogni forma di lobby e strapotere finalizzato al profitto, ai dividendi, al mantenimento dei privilegi.

– La Civitavecchia di domani sarà una città pulita, sia esteriormente, con grande attenzione al decoro urbano, al verde pubblico, alla cultura, che interiormente. Basta con gli ex “articoli 90”, con aziende pubbliche non ancora nate, ma già satolle di dipendenti, con i soliti nomi che incassano le prebende derivanti da incarichi pubblici, in totale spregio alla qualità del servizio realmente reso alla cittadinanza, della professionalità e del merito.
Basta con gli amici degli amici, con incarichi prezzolati dati al valvassore di turno, con la vita pubblica ridotta ad un convivio da bar.

– La Civitavecchia di domani sarà una città che saprà difendersi. Non accetterà più di farsi violentare come accaduto con Torre Valdaliga Nord. Chiunque vorrà venire qui a farsi i propri porci comodi, troverà una forte opposizione. Non dovrà accadere che si brucino rifiuti in centrale, né che qui o nel nostro comprensorio qualcuno, da Roma, voglia aprire una discarica.

– La Civitavecchia di domani non avrà più bisogno della sacra alleanza tra “nobili” e “lazzari”; il tempo e le modificazioni sociali spazzeranno via questo equilibrio e noi saremo ben lieti di dare una mano. Non più questuanti, ma persone che difenderanno i loro diritti, per la loro dignità e per il futuro dei propri figli; non più signori con la cravatta, “figli o nipoti di …”, ma persone di ogni estrazione sociale che meritano, che sono qualificate e formate per rivestire le loro funzioni.

– La Civitavecchia di domani non avrà più parassiti ed opportunisti che crescono all'ombra dei poteri forti e che fanno da mezzani con il mondo della grandi lobby, ma persone oneste, pulite, che hanno ben presente il senso etico dell'appartenenza sia al lato politico che amministrativo della pubblica amministrazione.

Noi di Eguaglianza e Libertà vogliamo una Civitavecchia così.
Per realizzarla abbiamo bisogno del tuo aiuto.

COME REALIZZEREMO LA CIVITAVECCHIA DI DOMANI?
Lo faremo con il tuo aiuto, e la tua partecipazione, lo faremo dal basso, non per decreto ed ingiunzione divina del potente di turno che porta con sé clienti, vassalli e valvassori, ma associando liberi cittadini insieme ai quali costruiremo un progetto comune. Miglioreremo non solo Civitavecchia ma tutto il nostro paese (poiché Eguaglianza e Libertà è un movimento a carattere nazionale) costituendo, come da statuto, associazioni territoriali che ne siano l'ossatura e l'anima.
Creeremo un movimento che, sia a livello nazionale che a livello locale, sia realmente democratico rivendicando all'esterno l'applicazione della democrazia ed agendo di conseguenza al suo interno, favorendo la libera espressione, l'espressione della libertà e la partecipazione alle scelte strategiche e tattiche dei suoi aderenti.
A Civitavecchia, come nel resto dell'Italia, cerchiamo gente onesta, persone pulite che guardino alla politica come alla costruzione di un mondo migliore, come un laboratorio, ma che abbiano anche la determinazione che necessita alla battaglia politica.

Per aderire alla nascente associazione locale di Eguaglianza e Libertà contattaci alla e mail elcivitavecchia@gmail.com o telefonaci al numero 3927219308. Siamo presenti su facebook nonchè sul web al sito http://elcivitavecchia.wordpress.com

Ti aspettiamo: Civitavecchia ha bisogno di te!


Manuel Santoro
Direttivo di Eguaglianza e Libertà

CIVITAVECCHIA OGGI

Civitavecchia è la città dei miracoli.
Si parla del suo porto, che avrebbe dovuto essere il volano del rilancio economico del territorio, ma che è stato in grado di attrarre investimenti e denaro, lasciando però la città con un palmo di naso, giacché dell'enorme ricchezza che circola tra le banchine, dall'altro lato di varco fortezza arrivano solo le briciole, la precarietà e la disoccupazione.

Si parla del cantiere e delle attività di Enel che, con il famigerato cantiere di Torre Valdaliga Nord, ha prodotto per le ditte locali operanti nel settore solo subappalti, con margini di rientro sottilissimi. Le imprese locali, per sopravvivere, sono dovute ricorrere alle banche; questo ha ridotto ancora di più il margine di guadagno. Più che far girare la ruota dell'economia, il cantiere Enel ha fatto girare la ruota del criceto. Enel non ha stimolato il tessuto imprenditoriale locale, lo ha ridotto ad uno scheletro che, chissà per quale “miracolo” cammina ancora …

Si parla del magnifico comparto edile, capace, in barba ad ogni decenza e vivibilità ambientale, di far fiorire palazzi ovunque, deroga su deroga. Questi palazzi sono in gran parte vuoti; edifici quasi disabitati all'interno di una città, come la nostra, in piena emergenza abitativa; appartamenti talmente cari (senza alcuna giustificazione di mercato, giacché da lungo tempo la popolazione residente in città è stabile e secondo la legge della domanda e dell'offerta i prezzi dovrebbero vertiginosamente calare) che chi ha realmente bisogno di una casa non ha possibilità di acquistarla neanche impegnandosi per tutta la vita con un mutuo, lavorando non più per sé e per la propria famiglia, ma per una banca.

La verità è che a Civitavecchia la miseria regna sovrana.
Si tratta di una miseria forse economica, ma soprattutto etica e morale. La si incontra ovunque, nei palazzi con interni lussuosi e tv al plasma, ma con i cornicioni a pezzi e l'intonaco che sembra appena uscito da un bombardamento; la si incontra, questa miseria, in chi vuole massimizzare sopra ogni umana ed economica aspettativa la propria rendita, magari affittando case fatiscenti, ma incredibilmente care, ai trasfertisti ed ai militari di passaggio.

Civitavecchia è la patria del gattopardo.
Un luogo in cui si consuma una santa alleanza tra classe dirigente e sottoproletariato, tra famiglie “nobili” e “lazzari”. Piace a chi sta in alto gestire i rapporti con il grande capitale, energetico e portuale, piace a chi sta in basso vivere delle briciole, dell'assistenza e della carità. L'immagine che ha la classe dirigente, guardando sotto di sé, è quella di un popolo preindustriale bisognoso, cui bisogna dare (in termini economici, ma perché no anche di “panem et circensem”); guardando in alto i lazzari vedono qualcuno cui chiedere l'elemosina. Un equilibrio perfetto che non tiene conto del fatto che in mezzo, stritolata sia culturalmente che economicamente vi è una classe media che, giorno dopo giorno, si estranea sempre di più dalla vita pubblica. La middle class è anche il motore reale dell'economia cittadina; migliaia di persone, ogni giorno, prendono il treno per Roma, portando indietro, oltre alla stanchezza, anche i propri stipendi che per motivi di tempo non vengono spesi nella capitale.

COME VOGLIAMO LA CIVITAVECCHIA DI DOMANI

– La Civitavecchia di domani è una città capace di attrarre investimenti e di puntare su imprese ad alto valore tecnologico, capaci di assorbire le nostre giovani e qualificate risorse umane che ogni giorno vengono umiliate e sottopagate nella capitale.

– La Civitavecchia di domani è una città che avrà un nuovo piano regolatore.
Non spunteranno più palazzi come se fossero funghi e una nuova pianificazione urbanistica avrà al suo centro non il palazzinaro, bensì la qualità della vita delle persone e la possibilità, per loro, di acquistare case secondo il reale valore di mercato, non secondo quello fissato, arbitrariamente, da chi attende solo il pollo da spennare.

– La Civitavecchia di domani vedrà i poteri forti, i dominatori del territorio, farsi sempre più piccoli. Difenderemo la cosa pubblica e gli individui da ogni forma di lobby e strapotere finalizzato al profitto, ai dividendi, al mantenimento dei privilegi.

– La Civitavecchia di domani sarà una città pulita, sia esteriormente, con grande attenzione al decoro urbano, al verde pubblico, alla cultura, che interiormente. Basta con gli ex “articoli 90”, con aziende pubbliche non ancora nate, ma già satolle di dipendenti, con i soliti nomi che incassano le prebende derivanti da incarichi pubblici, in totale spregio alla qualità del servizio realmente reso alla cittadinanza, della professionalità e del merito.
Basta con gli amici degli amici, con incarichi prezzolati dati al valvassore di turno, con la vita pubblica ridotta ad un convivio da bar.

– La Civitavecchia di domani sarà una città che saprà difendersi. Non accetterà più di farsi violentare come accaduto con Torre Valdaliga Nord. Chiunque vorrà venire qui a farsi i propri porci comodi, troverà una forte opposizione. Non dovrà accadere che si brucino rifiuti in centrale, né che qui o nel nostro comprensorio qualcuno, da Roma, voglia aprire una discarica.

– La Civitavecchia di domani non avrà più bisogno della sacra alleanza tra “nobili” e “lazzari”; il tempo e le modificazioni sociali spazzeranno via questo equilibrio e noi saremo ben lieti di dare una mano. Non più questuanti, ma persone che difenderanno i loro diritti, per la loro dignità e per il futuro dei propri figli; non più signori con la cravatta, “figli o nipoti di …”, ma persone di ogni estrazione sociale che meritano, che sono qualificate e formate per rivestire le loro funzioni.

– La Civitavecchia di domani non avrà più parassiti ed opportunisti che crescono all'ombra dei poteri forti e che fanno da mezzani con il mondo della grandi lobby, ma persone oneste, pulite, che hanno ben presente il senso etico dell'appartenenza sia al lato politico che amministrativo della pubblica amministrazione.

Noi di Eguaglianza e Libertà vogliamo una Civitavecchia così.
Per realizzarla abbiamo bisogno del tuo aiuto.

COME REALIZZEREMO LA CIVITAVECCHIA DI DOMANI?
Lo faremo con il tuo aiuto, e la tua partecipazione, lo faremo dal basso, non per decreto ed ingiunzione divina del potente di turno che porta con sé clienti, vassalli e valvassori, ma associando liberi cittadini insieme ai quali costruiremo un progetto comune. Miglioreremo non solo Civitavecchia ma tutto il nostro paese (poiché Eguaglianza e Libertà è un movimento a carattere nazionale) costituendo, come da statuto, associazioni territoriali che ne siano l'ossatura e l'anima.
Creeremo un movimento che, sia a livello nazionale che a livello locale, sia realmente democratico rivendicando all'esterno l'applicazione della democrazia ed agendo di conseguenza al suo interno, favorendo la libera espressione, l'espressione della libertà e la partecipazione alle scelte strategiche e tattiche dei suoi aderenti.
A Civitavecchia, come nel resto dell'Italia, cerchiamo gente onesta, persone pulite che guardino alla politica come alla costruzione di un mondo migliore, come un laboratorio, ma che abbiano anche la determinazione che necessita alla battaglia politica.

Per aderire alla nascente associazione locale di Eguaglianza e Libertà contattaci alla e mail elcivitavecchia@gmail.com o telefonaci al numero 3927219308. Siamo presenti su facebook nonchè sul web al sito http://elcivitavecchia.wordpress.com

Ti aspettiamo: Civitavecchia ha bisogno di te!


Manuel Santoro
Direttivo di Eguaglianza e Libertà

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