L’ON. RAZZI interroga il Ministro degli Affari Esteri

L’ON. RAZZI interroga il Ministro degli Affari Esteri sulle motivazioni in base alle quali si intendono chiudere alcune importanti sedi consolari in Svizzera, non essendo la Svizzera neanche un Paese membro dell’Unione europea.

Di seguito l’interrogazione a risposta scritta presentata dall’On.Antonio Razzi il 25 gennaio 2010.

RAZZI – Al Ministro degli Affari Esteri

– Per sapere – premesso che:

in occasione dell’Assemblea Plenaria del CGIE nei primi del dicembre scorso, il Sottosegretario On.le Alfredo Mantica ha fatto presente che sarebbero state prese misure, da parte del Ministero Affari Esteri, con le quali verranno soppresse diverse sedi consolari italiane all’estero.

Inoltre, sempre nella stessa riunione, l’On. Mantica ha comunicato i tagli operati dalla finanziaria al Cap. 3153 su cui gravano i corsi di lingua e cultura italiana per i nostri cittadini residenti all’estero.

1.Relativamente alla ristrutturazione della rete consolare il Sottosegretario di Stato, On. Mantica, avrebbe così sintetizzato l’intera operazione messa a punto dal Ministero Affari esteri “declassamento e chiusura di alcune sedi; progressiva informatizzazione dei consolati; introduzione di procedure relative al passaporto biometrico, esteso entro il 30 giungo a tutte la rete; valutazione della qualità dei servizi erogati e dei loro costi”. “Tutti capisaldi strettamente correlati – ha affermato Mantica – riconfermando “l'attenzione prioritaria alla valutazione del rapporto costi/benefici nell'erogazione dei servizi consolari da effettuarsi in riferimento alla singole sedi, pur mantenendo margini di flessibilità sulle scelte definitive, specie per quanto concerne la presenza all'estero di sportelli consolari”. A questo riguardo ha illustrato la piattaforma informatica SIFC (Sistema integrato delle funzioni consolari), un sistema messo a punto dal Ministero Affari Esteri per la gestione delle attività consolari e per lo svolgimento delle pratiche a distanza. E’ uno strumento che “consentirà un aumento dell'efficienza, della qualità e della velocità dei servizi all'utenza”, secondo loro. Con esso il cittadino mediante un pc ed un collegamento ad internet dovrebbe riuscire ad avere informazioni di carattere generale, prendere un appuntamento prima di recarsi fisicamente alla sede, accedere, infine, tramite autenticazione, ai servizi consolari veri e propri grazie al dialogo tra uffici all'estero e banche dati della pubblica amministrazione. Questo riproverebbe che il mondo diplomatico conosce poco o affatto i nostri emigrati dove solo i nostri figli di terza generazione sanno usare queste nuove tecnologie, mentre gli anziani della seconda –e ciò che resta della prima- non sanno accedere a questi mezzi. Ciò significa che ben oltre il 65%, tanti sono, avrà difficoltà ad accedere a questo interessante ed avveniristico sistema stellare che sarà costato un’ingente somma agli italiani in Patria. Sempre in tema di soppressione di Consolati si ritiene che le procedure di riduzione delle sedi non segua affatto i criteri sopra indicati ma una pura e semplice azione tesa a difendere le sedi più “raccomandate” da quelle hanno avuto il torto di non avere un Protettore ben posizionato in Parlamento. Lo riprova, ad esempio, il caso Svizzera, dove si chiude Losanna, si declassa Basilea, si chiude Coira e guarda caso rimangono sedi come Neuchatel e Wettingen. Dallo schema che segue emerge infatti quanto siano false le dichiarazioni sui criteri adottati per l’individuazione delle sedi superflue nella rete consolare.

SVIZZERA

Sede consolare

Cittadini italiani residenti (000)

Dipendenti presso la sede consolare

Atti consolari (valori 000)

cittadinanza

Stato civile

notarili

Passaporti e carte d’id.

Cons.Gen. Basilea

70

19

0,1

1,9

1,2

11

A.C. Wettingen

17

3

0,9

0,5

0,1

1,8

Cons. Berna

33

16

0,1

1

0,8

2,8

Cons.Gen. Ginevra

42

14

0,7

1,2

1,0

3,5

Cons.Gen. Losanna

57

19

0,1

1,9

1,0

5,5

A.C. Neuchatel

17

4

0.0

0,6

0,1

1,2

Cons.Gen. Lugano

84

23

0,2

2,8

0,3

6,7

Cons. San Gallo

41

9

0.4

1,7

0,6

4,1

A.C. Coira

13

4

0,0

0,3

0,0

0,8

Cons.Gen. Zurigo

117

34

0,4

5,8

2,4

12

Dalla tabella sopra riportata, a cui si invita ad associare una tabellina delle distanze chilometriche, emergono le seguenti contraddizioni: come si può chiudere Losanna, dove risiedono ben oltre 57.000 connazionali, per lasciare aperta una struttura come l’Agenzia Consolare di Neuchatel dove ne risiedono appena 17.000 ? Avrebbe una logica se fosse stato detto che si chiudeva Losanna e si convogliavano i connazionali a Ginevra e quelli di Neuchatel verso Berna, cosa questa che avrebbe evitato disagi ai connazionali, oppure trasferire solo la circoscrizione di Neuchatel all’Ambasciata di Berna. Inoltre, che senso ha tenere aperta Wettingen, che dista pochi chilometri da Zurigo, quando basterebbe trasferire la competenza del Cantone Argau nella circoscrizione di tale Consolato Generale ?

Molte conseguenze possono derivare da simili decisioni: difficoltà a molti cittadini, danni all’Erario, sfiducia nello Stato. Dai dati sopra riportati possiamo dire che si tratta di una decisione razionale? Assolutamente No. Non è assolutamente chiaro allora perché l’Agenzia Consolare di Neuchatel e quella di Wettingen siano rimaste aperte.

Come mai si è declassata in tutta fretta la sede di Basilea che ha una notevole importanza sul piano delle presenze dei connazionali e dell’attività consolare rispetto, ad esempio, a Ginevra dove eventualmente la decisione di un declassamento, con contestuale collocamento del Consolato presso la Rappresentanza, non verrebbe neppure notata.

Come mai si chiude l’agenzia Consolare di Coira unico avamposto italiano in un Cantone che ha il tratto confinario più lungo con l’Italia ed una ventilazione commerciale totalmente a favore per il nostro Paese?

Ma tali decisioni non reggono qualora le si volesse supportare con il volume di attività svolta dalle sedi, infatti, i dati sopra riportati lo riprovano ampiamente.

Qual è la vera lista delle sedi da chiudere ? Si parla infatti dei Consolati di Bruxelles, di Liegi, di Saarbruecken, di Norimberga, di Amburgo, di Manchester, di Lilla, di Mulhouse, di Losanna, di Adelaide, di Brisbane, di Detroit, di Filadelfia e di Durban, oltre a non so quanti declassamenti e della soppressione di diverse Agenzie consolari.

Per quale motivo se esistono così tanti problemi finanziari non si utilizza la figura dei consoli onorari ? Come mai il 31 ottobre del 2000 a Lucerna è stato chiuso il Consolato, nonostante vi risiedessero oltre 20.000 italiani? Perché allora non istituire un Consolato onorario visti i benefici che esso produrrebbe ai cittadini e alle otre 30 imprese italiane che operano a Lucerna? Non costerebbero un euro all’Erario, sarebbero ben accetti, ce li pagheremmo – sicuramente meno di quelli attuali – e sarebbero oltremodo graditi alle locali Autorità.

2. Per quanto riguarda, invece, i tagli operati ai finanziamenti per i corsi di lingua e cultura italiana all’estero l’On. Mantica avrebbe confermato una riduzione del 40% del pertinente capitolo 3153 su cui gravano i corsi di lingua e cultura italiana . Purtroppo, quest’ultima decurtazione del 40%, segue altrettanti tagli operati negli anni passati e che rendono ora impossibile la prosecuzione dei corsi previsti dalla legge. Ha quindi ragione il Segretario Generale del GCIE, Elio Carrozza, quando afferma che “il silenzio che ha contrassegnato questi mesi succedutisi ad una Finanziaria dagli effetti distruttivi per la promozione della lingua e cultura, per lo sviluppo dei rapporti commerciali, per l´assistenza diretta ed indiretta, per l´assistenza sanitaria, per la formazione, delle comunità italiane all’estero nel breve, medio ed ancor più nel lungo periodo”, rappresentano la volontà di avviare una lenta cancellazione di quanto ha fatto non solo Tremaglia ma anche le passate legislature per riconoscere ai nostri emigranti un diritto di esistenza e di legame con la madre Patria.

A nulla valgono le blande giustificazioni del Sottosegretario Mantica che ammantato da “falso ottimismo” ha cercato di addolcire questa situazione grave ed insostenibile per i nostri connazionali. Quali rimedi suggerisce il Governo? Falsi pagliativi ottenibili raschiando fondi inesistenti nel “barile” del Tesoro, o aumentando le percezioni consolari. Cosa che tradotta per i poveri mortali vuole dire: italiani se volete un servizio pagatevelo. La lingua e cultura italiana all’estero non è solo uno strumento per gli emigranti è anche uno strumento di politica estera del nostro Paese e viene sicuramente prima del Ponte sullo stretto che non serve a nessuno.

Capirei se si fosse affrontata la discussione se si debba riunire questa materia in una sola Direzione del Ministero Affari Esteri, ma purtroppo il problema è diverso in quanto i tagli colpiranno ogni attività culturale, dai corsi alle manifestazioni con conseguente perdita d’immagine per il nostro Paese.

Svizzera – Corsi di lingua e cultura – Livello elementare e medio

Sede consolare

Enti Gestori presenti

Gestiti dal Ministero Esteri

Ente Gestore

Corsi

Alunni

Docenti espatriati

Corsi

alunni

Docenti locali

Cons.Gen. Basilea

Fopras, Ecap, Cipre

181

1960

20

113

1291

20

Cons. Berna

Casci e Cipe

87

904

10

133

1354

25

Cons.Gen. Ginevra

Cae

72

1035

8

18

242

4

Cons.Gen. Losanna

Cpsi

96

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