Minniti: “è bene che il ministro Maroni venga in Parlamento a riferire sul quadro da lui tracciato sulla rinnovata minaccia terroristica nel nostro Paese”
Il fallimento dell’attentato sul volo della Delta Amsterdam Detroit, da parte di uno studente nigeriano di 23 anni, ha fatto riemergere lo spettro del terrorismo islamico in molte nazioni occidentali.
Il Ministro della difesa Maroni ha parlato di segnali preoccupanti anche in Italia. Solamente l’allarme internazionale ha sollecitato il Ministro a prendere una posizione sul tema, senza peraltro ordinare delle misure di sicurezza adeguate quali lo stanziamento di nuovi finanziamenti alle forze di polizia.
Il deputato Pd Marco Minniti ha affermato che “è bene che il Ministro venga in Parlamento a riferire sul quadro da lui tracciato sulla rinnovata minaccia terroristica nel nostro Paese. Su questi temi, su cui ci si può permettere allarmi che non siano più che fondati, il Parlamento deve essere informato costantemente e messo nelle condizioni di prendere tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza dei cittadini. Certo, è paradossale che proprio mentre si solleva preoccupazione ed allarme su nuove minacce, non ci sia alcuna decisione concreta sui finanziamenti alle forze di Polizia. Ancora oggi- ha concluso l’esponente del pd – riscontriamo tante parole, le solite promesse, e nessun atto concreto che affronti la situazione sollevata in maniera così dettagliata e così allarmata dallo stesso ministro Maroni”
La polizia danese, pochi giorni fa, ha compiuto un blitz nei confronti di una cellula terroristica islamica: otto presunti attentatori sono finiti in manette. Secondo le forze dell’ordine stavano per realizzare un attentato nei pressi di una strada affollata di Copenhagen. In Germania tre presunti attentatori sono stati arrestati perché avevano acquistato alcune sostanze chimiche utili a fabbricare ordigni esplosivi. Sembra che avessero in serbo di colpire l’aeroporto di Francoforte. Gli aeroporti statunitensi hanno messo in atto misure antiterrorismo come dopo l’11 settembre. È evidente che c’è uno stato d’allerta generale.
Ma il fenomeno del terrorismo islamico non è riconducibile ad una centrale organizzativa mondiale. Il pericolo, semmai, è assimilabile ad atti spontanei.
Molti sono attentatori artigianali, senza alcun legame con un centro strategico. Gli attentati di Londra del 2005 hanno dimostrato proprio queste dinamiche. È in atto, inoltre, un processo di emulazione fra i giovani islamici presenti nel mondo occidentale. Molti di essi, pur non versando in condizioni di necessità, sposano idee radicali, probabilmente perché alla ricerca di un’identità forte, sia politica che religiosa. Il terrorismo non è un processo che possa essere sconfitto solamente attraverso il compimento di operazioni militari o di polizia.
Fe. Gas.