Venezia rende omaggio a Zoran Music (Gorizia 1909 – Venezia 2005) con una mostra che celebra il centenario della nascita dell’artista.
Di levatura internazionale e considerato tra le presenze fondamentali del Novecento, Zoran Music, di origini dalmate, trova a Venezia la sua città di adozione, fonte di ispirazione e punto di riferimento costante per l’artista durante la sua intera traiettoria pittorica.
Promossa dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, dalla Regione del Veneto e da Arthemisia Group, la mostra “Zoran Music. Estreme figure”, si terrà nella sede di Palazzo Franchetti dal 3 dicembre 2009 al 7 marzo 2010.
A cura di Giovanna Dal Bon, la mostra si compone di oltre ottanta opere, tra oli e lavori su carta, alcuni dei quali inediti ed esposti per la prima volta, e indaga soprattutto gli ultimi trent’anni della traiettoria pittorica dell’artista, quando la sua figurazione scarnificata si fa estrema. L’opera di Music, che attraversa quasi tutto il secolo scorso, indica infatti, nel suo segno scabro ed essenziale, un itinerario di spoliazione verso il raggiungimento dell’essenza.
Un viandante mitteleuropeo, in fondo sempre heimatlos – come definito dalla curatrice – Zoran Music è nato a Gorizia, a quell’epoca facente parte dell’impero austro-ungarico, crocevia di razze, culture e idiomi. Quindi, gli anni dell’infanzia in Dalmazia, poi profugo in Stiria e Carinzia, l’Accademia a Zagabria, un lungo soggiorno in Spagna sulle tracce di Goya, la Trieste post-imperiale, Venezia, le impressioni praghesi. Dopo la terribile esperienza di deportazione a Dachau, arriva a Venezia, dove vivrà in alternanza con Parigi fino alla morte, nel maggio 2005.
L’esposizione si articola in nuclei tematici, o “zone d’intensità”, a cadenzare il percorso esistenziale-poetico di questo artista contemplativo e sobrio nell’utilizzo del colore: Le Origini (1935-1949); Il Viandante (metà anni ’90), Venezia, ancora (anni ’80 e ’90); Figure Grigie (fine anni ’90); “Sono dovuto tornare a Dachau” (anni ’70); Lo spazio intenso (anni ’90); Variazioni in Ida e Autoritratto (anni ’80 e ’90); Il Doppio ritratto (1983–2001).
Molto intense e di grande impatto le opere del ciclo Non siamo gli ultimi, che rievoca l'indelebile esperenza a Dachau, le Figure grigie degli anni novanta e i suoi ultimi autoritratti. Fonte di ispirazione inesauribile è inoltre la moglie Ida, da sola o nel Doppio ritratto, con lui che la dipinge, sapendo di avere di fronte l’insondabile mistero della femminilità.
Immancabili infine le visioni di una Venezia interiore e intimissima. Opere mai viste in pubblico prima d’ora. È la città dove Music si sente libero e che negli ultimi anni appare avvolta in una tenebra di inchiostro o nel bagliore aranciato di un pastello grasso: sono le suggestive visioni della Punta della Dogana, del Canale della Giudecca, del Molino Stucky, di Piazza San Marco.
Catalogo Marsilio
Informazioni ____________________________________
Charta T 899 666 805 (servizio a pagamento)
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti T 041 5334420
www.zoranmusic.it
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Informazioni Evento:
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Data Inizio:03 dicembre 2009
Data Fine: 07 marzo 2010
Costo del biglietto: 9,00 euro
Luogo: Venezia, Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti
Orario: Tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (la biglietteria chiude alle 17.30)
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Dove:
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