Bocciatura emendamento alla Finanziaria per fondi da destinare alle zone alluvionate: tutte le reazioni

Buzzanca: «Sono fiducioso, i soldi a Messina arriveranno». Martino, ex-ministro della Difesa e degli Interni: «La tragedia di Messina è stata declassata». Grioli (Pd): «L'amministrazione comunale non è stata all'altezza di gestire l'emergenza, i parlamentari nazionali non dovrebbero più votare la fiducia al governo»

La bocciatura ieri in Senato dell’emendamento alla Finanziaria che serviva a stanziare fondi da destinare ai territori colpiti dall’alluvione di Messina è un episodio che smentisce nei fatti i tanti proclami ascoltati in queste settimane e di cui vi diamo conto negli articoli correlati. Proposto da Gianpiero D'Alia dell'Udc e firmato da Anna Finocchiaro e Costantino Garraffa del Pd, da esponenti dell’Idv e da Giovanni Pistorio per l’Mpa prevedeva lo stanziamento di 100 milioni di euro per la città di Messina e per Scaletta Zanclea per i primi interventi urgenti. La maggioranza lo ha respinto.

Dura la posizione dell’ex-ministro della difesa e degli Interni, Antonio Martino, che attacca duramente il governo: “L'attuale sistema elettorale fa acqua da tutte le parti, anzi e' una cosa insensata. Il governo Berlusconi non si preoccupa assolutamente del Mezzogiorno ed e' nelle mani del binomio Tremonti-Calderoli. Il

Parlamento e' stato letteralmente espropriato del suo potere perche' le leggi le fa l'esecutivo attraverso la decretazione stato”. Martino afferma poi senza troppi giri di parole che la tragedia di Messina è stata declassata.

Queste le dichiarazioni del primo cittadino Giuseppe Buzzanca: “Sono fiducioso, i soldi arriveranno e sono compresi tra il miliardo di euro che avra' il Ministero dell'Ambiente per il dissesto idrogeologico. Gran parte di questi fondi – prosegue – arriveranno a Messina, dove insieme a Ischia c'e' la situazione peggiore. E' il momento di essere uniti e non di fare demagogia. Comunque qualora gli impegni non dovessero essere rispettati, saro il primo a scendere in piazza insieme ai miei cittadini”.

Giuseppe Grioli, segretario comunale del Pd: “Lo abbiamo dichiarato in diverse occasioni e adesso lo ribadiamo con forza, questo governo non è all’altezza di

amministrare la città e non ha un’interlocuzione autorevole con il governo nazionale e regionale. Mentre continua a consumarsi la farsa della commissione ponte, Messina viene messa da parte. L’alluvione avrebbe dovuto spingere tutti a remare nella stessa direzione ma è mancata la volontà del Comune di affrontare con serietà la gestione dell’emergenza. La nomina dell’Ufficio Commissariale del Soggetto Attuatore ha fugato ogni dubbio sulle intenzioni della classe politica. Continua a regnare sovrana la confusione, non si hanno più notizie del dirigente della Protezione Civile e si mette a capo di questo ufficio il dott. Ruggeri chiamato con urgenza a rientrare dall’aspettativa cui era stato spinto dalla sua condizione di dipendente comunale in contenzioso don l’Amministrazione Comunale in merito a consulenze non retribuite per le quali lo stesso aveva presentato ricorso all’Autorità Giurisdizionale Amministrativa al fine di ottenere l’esecuzione dei decreti ingiuntivi precedentemente ottenuti contro il comune di Messina, decreti ingiuntivo non opposti dal Comune. Contestiamo al Sindaco gravi deficit di informazione e trasparenza, molto caos nelle misure a sostegno degli sfollati che ricevono visite frequenti di stretti familiari del Sindaco che diventano in alcuni casi la voce dell’amministrazione per questa povera gente che è disposta a confidare in qualsiasi parola possa dare loro speranza. Infine il ruolo dei parlamentari nazionali dinnanzi un Governo che si esibito in dichiarazioni che in molti casi hanno solo ottenuto il risultato di gettare altro fango sulla città di Messina indicando nell’abusivismo le cause della nostra tragedia. Ci aspettiamo da parte dei parlamentari uno scatto d’orgoglio, se ancora ve ne è rimasto, ad esempio non votando più la fiducia alle proposte del Governo, così come non dovrebbero votare la Finanziaria fino a quando non vi sarà la garanzia di risorse adeguate stanziate per una calamità naturale come quella che ha colpito così duramente la nostra Provincia”.

 

Matteo Francilia, Antonio Muscarello, Saro Sidoti e Biagio Bonfiglio, consiglieri provinciali Udc e l'assessore provinciale alla Cultura, Mario D'Agostino: “Apprendiamo con sconcerto ed indignazione quanto verificatosi ieri nell’aula del Senato della Repubblica Italiana. Questo irresponsabile atto della maggioranza parlamentare di centro destra e del Governo non fa altro che confermare tutte le preoccupazioni che il gruppo UDC alla Provincia Regionale di Messina, aveva manifestato in merito alla vicenda dell’alluvione del primo ottobre, vale a dire, mancato inserimento della Provincia Regionale e dei Comuni di Itala e Scaletta, tra i soggetti attuatori, insufficienza dei fondi stanziati, totale abbandono da parte del governo e dei mass media, di una politica di solidarietà nei confronti delle popolazione colpite, assoluta incertezza sul reperimento degli oltre 400 milioni di euro necessari per la messa in sicurezza del territorio, prioritario rispetto alla realizzazione di qualsiasi altra opera. Dopo le offensive passerelle del sottosegretario Bertolaso e del Ministro Prestigiacomo, pronti ad accusarci di abusivismo, senza neanche conoscere le reali cause del dissesto idrogeologico e del successivo disastro la nostra provincia e le popolazioni colpite subiscono un ulteriore schiaffo morale e politico, assolutamente insostenibile. Noi del gruppo UDC non porgeremo l’altra guancia, se nel breve periodo, la manovra finanziaria non troverà nell’aula del parlamento i dovuti correttivi economici in favore degli alluvionati di Messina e della messa in sicurezza del territorio della Provincia, daremo vita ad eclatanti manifestazioni di protesta, riteniamo assolutamente inaccettabile, a quasi due mesi di distanza dal tragico evento, l’atteggiamento di incertezza e di indifferenza del Governo Berlusconi nei confronti del nostro martoriato territorio”.

Il segretario cittadino Italia dei Valori, Salvatore Mammola: “Complimenti al Popolo delle Libertà. Complimenti al Governo Berlusconi. Con la bocciatura dell’emendamento alla Finanziaria ancora una volta la nostra classe politica che è maggioranza nel Paese è stata presa a schiaffi, i Parlamentari messinesi e siciliani ancora una volta hanno dimostrato di non contare nulla e di essere in Parlamento solo per essere stati nominati da Berlusconi per assolvere a pieno al loro compito di votare si o no come già deciso dal grande capo e di non rappresentare per nulla la Provincia di Messina. Il sindaco Giuseppe Buzzanca dovrebbe smettere di difendere un governo che distrugge Messina e dovrebbe smettere di aggrapparsi alla doppia poltrona di Sindaco e deputato regionale e provare per una volta a prendere il coraggio a due mani e mettere in atto le minacce che tanto annuncia, ma che mai attua. Ricordo che il Sindaco già aveva chiesto a Berlusconi 150 milioni di euro quando a Catania ne erano stati destinati 400. Non mi sembra che siano mai arrivati questi soldi alla Città. Hanno attraversato lo Stretto solo le risate del Governo. I cittadini hanno mandato a Roma ed a Palermo questi Signori per lavorare per il territorio, per rappresentarli. La bocciatura dello stanziamento di 100 milioni per l'alluvione del 1 ottobre 2009 è l'ennesima vergogna perpretrata da Berlusconi e dal suo governo nei confronti di Messina e dei Messinesi che dovrebbero ricordarlo alle prossime competizioni elettorali”.

Lillo Oceano, segretario Cgil: “”La bocciatura dell'emendamento che prevedeva lo stanziamento di 100 milioni per l'alluvione del 1 ottobre è l'ennesimo schiaffo a Messina. L'amara verità è che questa città non ha alcun peso a livello nazionale e la responsabilità è di quella classe dirigente politica che non fa nulla per la nostra provincia ma pensa solo ai propri personalissimi interessi. La blanda per non dire assente reazione di gran parte
delle deputazioni, nazionale e regionale misura con crudezza la statura non eccelsa di questi rappresentanti. Per non parlare dell'amministrazione comunale e del Sindaco Buzzanca, dopo un anno e mezzo di governo della città non ha portato a casa nulla per il nostro territorio: nulla per il mantenimento del traffico ferroviario, nulla per le infrastrutture, non ci sono neppure risorse per le opere compensative. Ed in fine nulla per l'alluvione del 1 ottobre, né per le persone né per i danni. Il sindaco invece di continuare a difendere governi che massacrano Messina e restare abbarbicato alla doppia poltrona di Sindaco e deputato, farebbe bene mettere in campo quelle minacce che annuncia a ogni piè sospinto ma che non mette mai in pratica. Noi pensiamo che sia arrivato il momento di far diventare Messina un caso nazionale ed è ciò che la Cgil farà anche con il coinvolgimento diretto del suo segretario nazionale Guglielmo Epifani”.

Il parlamentare del Pd ed ex sindaco di Messina, Francantonio Genovese: “Eravamo già dell'idea che questo non fosse un governo 'amico' di Messina e dei messinesi, ma non credevamo che potesse arrivare fino a questo punto. Dopo le passerelle di Berlusconi e dei suoi fidati ministri a Messina stanno arrivando solo gli schiaffi. Ciò è intollerabile perché siamo in presenza di oltre trenta vittime, di centinaia di famiglie che hanno perso tutto e di un territorio che ha bisogno di interventi immediati. Ma non ci sono risorse né per il dissesto idrogeologico in generale, né per la città di Messina, in questa finanziaria. Verrebbe da dire che con questo governo 'non ci resta che piangere'. Eppure i parlamentari messinesi del PDL dovrebbero provare un po’ di vergogna e provare a reagire, magari chiedendo al Governo se sono queste le risposte che intende dare ai cittadini e se è così che il Presidente del Consiglio mantiene le sue promesse”.

Il capogruppo al Senato dell'Udc D'Alia(proponente): “Sono sconcertato ed offeso dall’atto irresponsabile che governo e maggioranza hanno consumato oggi. Non ci sono parole per stigmatizzare un comportamento così irrispettoso per il dolore e per i bisogni della nostra città. Nonostante le assicurazioni del governo, non si danno risorse per la tragedia di Messina ma si ingraziano società come la ‘Stretto di Messina’ chiamate solo a dilapidare risorse pubbliche non prioritarie per il mezzogiorno e per la Sicilia. E’ una vergogna senza fine”.

Anna Finocchiaro, Pd (co-firmataria dell'emendamento): “Questo governo dimostra sempre più di essere il governo delle chiacchiere, purtroppo stavolta ai danni di cittadini che sono già stati duramente colpiti. Nonostante le ennesime promesse – continua la Finocchiaro – questa Finanziaria non stanzia un euro per il recupero e il riassetto idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio della Provincia di Messina. Non solo: governo e maggioranza hanno ritenuto di bocciare un nostro emendamento che stanziava 200 milioni di euro per la frana nel nisseno e ha poi rigettato anche altri tentativi di modifica che destinavano quantità di risorse più modeste. Si tratta – conclude – di un atteggiamento inaccettabile, sia nel metodo che nel merito”.

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