Fondi Bei, 200 milioni per aree urbane e pmi

PALERMO – La Banca europea degli investimenti (Bei) e il Fondo europeo per gli investimenti (Fei) hanno firmato due accordi con la Regione Sicilia per la creazione di due fondi: “Jessicà e Jeremie”.

Il primo è un fondo di partecipazione dotato di un capitale di 148 milioni di euro destinati a finanziare la riqualificazione urbana e l'efficienza energetica delle città siciliane. Potranno beneficiare dei finanziamenti del fondo enti locali (Comuni), società pubbliche e miste, concessionari di opere pubbliche e imprese impegnate nella realizzazione di infrastrutture e investimenti per la trasformazione urbana (dai trasporti alla mobilità, fino allo sviluppo delle energie rinnovabili).

Il secondo, il fondo “Jeremie”, prevede un ammontare complessivo di 60 milioni ed è dedicato al sostegno finanziario delle piccole e medie imprese siciliane e al microcredito. Il fondo stabilirà rapporti di partenariato con diversi tipi di istituzioni finanziarie per convogliare risorse finanziarie verso le pmi, attraverso garanzie, operazioni di microprestito e cartolarizzazione. Il fondo, che non prevede la concessione di contributi a fondo perduto e ha carattere rotativo, è il secondo di questo tipo in Italia, dopo quello firmato un anno fa con la Regione Campania.

“L'investimento nei fondi della Bei (Banca europea investimenti) per “Jessicà e Jeremy” è nient'altro che uno stratagemma per evitare di restituire parte delle risorse della prima annualità della programmazione dei fondi strutturali 2007-2013, cioè 356 milioni che vanno certificati entro il 31 dicembre” ha detto Antonio Riolo, della segreteria regionale Cgil.

“È peraltro incomprensibile tanto entusiasmo – aggiunge Riolo – a fronte del fatto le risorse verranno sì investite in Sicilia ma in forma di prestito e non di contributi a fondo perduto. Se si continua con i ritardi fin qui accumultati – conclude – sarà assai problematico entro il 31 dicembre 2010 certificare la tranche del 2008 che ammonta a ben 933 milioni di euro. Tutto ciò è molto grave a fronte della crisi socio-economica senza precedenti che vive la Sicilia”.

Cambiano Rosario
(fonte S.W.)

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