Licata, tangenti per festa del patrono

Tre amministratori, tra cui il sindaco del comune agrigentino, sono stati arrestati per illecito su appalti pubblici. Avrebbero ricevuto seimila euro per uno spettacolo musicale. In manette anche l'impresario

LICATA (AGRIGENTO) – Il sindaco di Licata, Angelo Graci, il suo assessore ai Servizi sociali, Tiziana Zirafi, il vice presidente del Consiglio comunale del paese agrigentino, Nicolò Riccobene, e l'impresario di spettacoli Carmelo Napolitano sono stati arrestati da carabinieri nell'ambito di un'inchiesta sul pagamento di una tangente per l'affidamento di un appalto pubblico.

Secondo l'accusa i tre amministratori avrebbero ricevuto sei mila euro dall'impresario per stipulare con lui l'appalto comunale per uno spettacolo musicale realizzato per la festa del patrono di Licata. La delibera fu adottata per 31.500, una somma superiore rispetto a quella offerta da altre agenzie.

Nei confronti dei quattro indagati il gip di Agrigento, Lisa Gatto, ha emesso un ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari ipotizzando il reato di corruzione aggravata in concorso per atto contrario ai doveri d'ufficio. La richiesta era stata sollecitata dai sostituti Gemma Milani e Santo Fornasier, del pool reati contro la pubblica amministrazione della Procura di Agrigento coordinato dall'aggiunto Ignazio Fonzo su delega del procuratore capo Renato Di Natale.

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