Onorevoli colleghi,
ieri abbiamo parlato di quanto sia difficile proporre reali soluzioni per fronteggiare l’incidenza sociale della crisi.
A mio avviso i primi passi da poter compiere, potrebbero concretizzarsi in un intervento efficace dello Stato regolatore per sanare le difficoltà più imminenti; nel porre un limite alla ricerca di guadagni impossibili con l’attesa di rendimenti molto elevati e senza rischio; nell’evitare la ricerca disperata di risultati aziendali non raggiungibili e di illusorie prospettive di reddito per le imprese.
E’ altresì, necessario in una situazione di così elevata crisi, che vengano in qualche modo tutelati almeno gli interessi primari dei cittadini.
I primi a pagare gli effetti di tale angosciante fenomeno, sono i giovani in cerca di occupazione, i lavoratori che si vedono negati i loro diritti fondamentali.
Purtroppo un sistema economico in crisi, si riversa in tutti i settori sociali, primo fra tutti quello occupazionale, creando un clima di tensione e di disagio di non facile soluzione.
Avere prospettive, fare progetti per il futuro è un sentimento innato negli animi delle persone, che però in queste condizioni, non hanno presupposti concreti per poter realizzare i loro bisogni.
Purtroppo molti Paesi che fino ad ora si erano adoperati per la protezione sociale dei propri cittadini, garantendo un assegno di disoccupazione, si ritrovano oggi a non poterli più tutelare.
Si auspica che nel prossimo futuro ci possa essere una imminente ripresa dell’occupazione e una ripresa alla propensione all'investimento e al consumo, supportata dall’impegno politico di riavviare il sistema verso un equilibrio più razionale.
Non solo parole, ma fatti.
E’ questo il nostro compito, ed è questa la nostra missione.
Grazie per l’attenzione.
On.Antonio Razzi – ITALIA