Interventi anticrisi a favore dei lavoratori sardi

Si è svolta ieri in Commissione Attività produttive, commercio e turismo, la discussione sull’interrogazione 5-01957 Schirru: Interventi anticrisi a favore dei lavoratori sardi.
“Appresa la notizia della chiusura dell’Alcoa, a ragione ieri ho ribadito la mia insoddisfazione alla risposta del sottosegretario Saglia alla mia interrogazione sugli interventi anticrisi a favore dei lavoratori sardi. Si trattava infatti di rispondere sulle intenzioni che il Governo ha su tutto il sistema produttivo sardo e non solo sulla vertenza del comparto della chimica. Non un accenno è stato fatto neppure sulla situazione della Vinyls Italia.
La drammatica situazione del territorio Sulcis che è stato completamente abbandonato dopo le promesse in campagna elettorale, è un esempio lampante della condotta del Governo Berlusconi che è capace di mettere in campo solo provvedimenti emergenziali senza prevedere una strategia di sviluppo della realtà isolana. L’incapacità del Governo di sostenere le ragioni e le peculiarità sarde, come l’insularità, emergono prepotenti in sede europea, poiché nella è stato fatto per difendere l'esigenza della riduzione dei costi energetici per l'industria, in attesa di alternative a lungo respiro.
Quanti posti di lavoro dovranno saltare prima che ci si metta in testa di operare un serio e razionale intervento complessivo sulla realtà produttiva sarda che potenzi le infrastrutture e proceda alle necessarie bonifiche del territorio?
Sento di esprimere la mia solidarietà ai lavoratori che in queste ore, presi in giro da vane promesse e in preda alla disperazione più nera, occupano gli impianti della fabbrica”.
Amalia Schirru

5-01957 Schirru: Interventi anticrisi a favore dei lavoratori sardi.
TESTO DELLA RISPOSTA SAGLIA
Si ritiene di rispondere congiuntamente ai due atti di sindacato ispettivo in quanto entrambi evidenziano problematiche comuni quali l'accordo per la chimica e leggi riguardanti energia ed occupazione afferenti al territorio sardo.
La politica del Ministero dello sviluppo economico per l'industria chimica è finalizzata a riqualificare i poli chimici e a promuoverne processi di reindustrializzazione compatibili con l'ambiente, attraverso il consolidamento della chimica di base e lo sviluppo delle filiere a valle.
Nello specifico, il Ministero dello sviluppo economico attribuisce particolare attenzione alla Sardegna, dove sono presenti tre poli chimici, Porto Torres, Assemini, Ottana.
Nel sito di Porto Torres sono presenti il gruppo ENI, con le aziende Polimeri Europa e Syndial, e la multinazionale inglese Ineos Vinyls:
la Ineos conta 137 addetti diretti e due impianti produttivi per la produzione di CVM e di PVC;
Polimeri Europa con un totale di 770 addetti, ha sei impianti produttivi: cracking, aromatici, polietilene, cumene, fenolo ed elastomeri. Il cracking è il motore dell'intero petrolchimico, poiché serve con i suoi prodotti direttamente o indirettamente la quasi totalità degli impianti presenti;
nel sito di Assemini è presente la Syndial con 244 addetti e con le produzioni di cloro e di dicloretano che rappresentano la prima parte della filiera di produzione di pvc;
nell'area di Sarroch sono presenti:
1. Polimeri Europa che produce idrocarburi aromatici a partire da virgin nafta e da benzina riformata, con 404 addetti;
2. Sasol che produce tagli paraffinici e idrocarburi con 50 addetti;
il sito di Ottana è caratterizzato dalla presenza della società Equipolymers con 122 addetti. La società produce intermedi utilizzati per la produzione di materie plastiche (polietilentereftalato, PET).
Come noto, lo strumento che fu individuato al fine di potenziare e rilanciare i poli chimici presenti in Sardegna è stato «l'Accordo di Programma per la qualificazione e la reindustrializzazione dei poli chimici» presenti in Sardegna sottoscritto a Palazzo Chigi, il 14 luglio 2003, da Governo, Regione, Enti locali, imprese e sindacati.
Nello stesso è previsto, tra l'altro:
un impegno finanziario da parte del Governo di 200 milioni di euro di cui, 100 milioni di euro per il sito di Ottana e 50 milioni di euro, rispettivamente, per i siti di Assemini e Porto Torres.
A queste risorse si deve aggiungere lo stanziamento regionale di ulteriori 100 milioni di euro per i siti di Porto Torres e Assemini;
il consolidamento e lo sviluppo della filiera del cloro e cloro derivati.
Per quanto riguarda le risorse, sono stati impegnati, ad oggi, 113 milioni di euro, 52 a Ottana e 61 a Porto Torres e Assemini.
Relativamente, invece, alla linea del cloro si fa presente quanto segue.
Dopo la decisione di Ineos di abbandonare l'Italia, la società Vinyls ne aveva acquistato le attività impegnandosi a subentrare a Ineos anche nella realizzazione degli investimenti sugli impianti per la produzione di pvc presenti a Porto Torres così come previsto nell'accordo di programma succitato.
Vinyls, inoltre, doveva acquistare dall'Eni gli impianti per la produzione di cloro ad Assemini (Cagliari) e realizzare in compartecipazione con Eni un nuovo impianto di cloro a Porto Marghera.
Per gli investimenti da realizzare in Sardegna, il Ministero dello sviluppo economico aveva già approvato il citato contratto di programma.
Dopo la decisione della multinazionale inglese Ineos di abbandonare l'Italia, la vicenda della società Vinyls spa, creata ad hoc dall'imprenditore Fiorenzo Sartor per l'acquisizione degli stabilimenti già Ineos, è culminata alla fine dello scorso mese di maggio, con l'istanza, al Tribunale di Venezia, di accesso alla procedura di Amministrazione straordinaria, ai sensi del decreto legislativo n. 270 del 1999.
Con sentenza, in data 19 giugno 2009, il Tribunale di Venezia ha dichiarato lo stato di insolvenza della predetta società, ed ha nominato, su proposta del MiSE, i tre commissari giudiziali, affidando a questi la gestione dell'impresa.
Pertanto, con decreto, in data 7 agosto 2009, il Tribunale di Venezia ha dichiarato l'apertura della Procedura di amministrazione straordinaria.
Il Ministro dello sviluppo economico, ha nominato, di conseguenza, i commissari straordinari della Vinyls spa, già commissari giudiziali.
I citati commissari sono attualmente impegnati a predispone un piano per il riavvio degli impianti e la gestione dell'attività. Piano che a breve sarà presentato.
Recentemente, inoltre, si sono succeduti numerosi incontri presso il Mise tra Eni e i Commissari della Vinyls, finalizzati a raggiungere un accordo riguardante le forniture di dicloretano, etilene, servizi e utilities.
Il 12 novembre 2009, tra gli stessi, si è raggiunta un intesa che rappresenta un importante risultato propedeutico al riavvio degli impianti che faciliterà sicuramente la ricerca da parte dei Commissari di imprenditori interessati alla loro acquisizione.
Per quanto riguarda le decisioni dell'ENI sulla volontà di mantenere il suo impegno per il settore chimico in Sardegna, si evidenziano gli eventi più salienti, svoltesi presso il Ministero dello Sviluppo Economico:
in data 17 dicembre 2008 il Ministro Scajola ha presieduto un tavolo di confronto relativo alle prospettive dell'industria chimica in Sardegna, con particolare riferimento agli insediamenti produttivi del Gruppo ENI.
In questa sede il Ministro ha ribadito l'importanza strategica del settore chimico per l'intero sistema produttivo del paese, sottolineando la rilevanza assunta dalla chimica sarda, anche in considerazione delle interconnessioni con altri siti nazionali;
il 22 gennaio 2009, Polimeri Europa ha siglato un accordo con le organizzazioni sindacali di categoria in cui veniva stabilito il rientro a partire dal 26 gennaio del personale interessato dalla sospensione e, dalla stessa data, il graduale riavvio degli impianti (etilene, aromatici, polietilene, elastomeri).
Per gli impianti della filiera cumene-fenolo, ne veniva prevista, a causa della crisi, la fermata, la manutenzione e la messa in sicurezza. Il personale occupato in tali impianti (77 addetti) e non impiegato nelle attività di presidio operativo, sarebbe stato utilizzato in altri reparti dello stabilimento:
il 21 luglio 2009, a seguito della comunicazione al Ministero, motivata da ragioni congiunturali, di fermare il cracking di Porto Torres ad agosto e settembre, in una ulteriore riunione con l'ENI, si raggiunse un accordo su Porto Torres. In tale accordo sono previste sei azioni fondamentali:
1. non si sarebbe attuato l'annunciato stop degli impianti di Porto Torres;
2. sarebbe stato attuato il piano di manutenzione degli impianti che, a rotazione, prevede la fermata di singole produzioni, per ridurre le scorte;
3. il piano di manutenzione sarebbe terminato entro il mese di settembre;
4. le manutenzioni sarebbero state effettuate, senza ricorso alla cassa integrazione guadagni;
5. al completamento del piano di manutenzione, sarebbe stato attivato un tavolo di confronto per discutere il piano Eni per la Sardegna, anche con la partecipazione delle istituzioni locali, al fine di verificare strumenti agevolativi per la realizzazione di nuovi investimenti.
In data 20 ottobre 2009 è stato sottoscritto un accordo tra Eni e Sindacati riguardante il programma di investimenti che il gruppo industriale vuole realizzare nel polo di Porto Torres.
Infine, il 18 novembre 2009 si è tenuto al Ministero un nuovo incontro al fine di verificare lo stato di attuazione della già citato accordo del 21 luglio scorso.
A tale incontro erano presente i vertici dell'Amministrazione, il Presidente della regione Sardegna, le organizzazioni sindacali dell'Eni. Le parti hanno preso atto dei passi in avanti compiuti con l'accordo del 19 ottobre scorso tra l'Eni e le organizzazioni sindacali che prevedeva, tra l'altro, così come deciso dai commissari della Vinyls, il riavvio delle attività relative al ciclo del cloro.
Il tavolo ha, inoltre, definito un percorso di lavoro comune per superare i punti critici ancora non risolti: lo sbocco delle attività di bonifica previsto dall'Eni attraverso la convocazione di un tavolo con il Ministero dell'Ambiente, il riavvio, nonché la vendita degli impianti in capo al Gruppo Vinyls, il monitoraggio della crisi di Ottana, a partire dalla possibile cessione di Equipolimers attraverso un piano di reindustrializzazione denominato Fenice.
Circa la problematica occupazionale si evidenzia che per il corrente anno 2009, il Ministero del lavoro ha decretato (19 febbraio 2009) una prima assegnazione provvisoria di risorse finanziarie destinate alle concessioni e alle proroghe degli ammortizzatori sociali in deroga ripartite tra le Regioni e Province Autonome, di cui 10 milioni di euro sono state destinati alla Regione Sardegna.
Con decreto (7 luglio 2009) sono stati assegnati, alla Sardegna, ulteriori 39 milioni di euro da destinare a concessioni e proroghe degli ammortizzatori sociali in deroga. Detto accordo prevede che i criteri di accesso agli ammortizzatori sociali in deroga siano definiti e modulati secondo quanto stipulato sulla base delle esigenze verificate dalla Regione d'intesa con le parti sociali.
Con riferimento specifico alle aziende indicate nell'atto presentato dall'Onorevole Schirru, allo stato non risulta pervenuta alcuna richiesta di ammissione al trattamento straordinario d'integrazione salariale.
Per la Società Eurallumina s.p.a con sede in Portoscuso (Cagliari) con decreto del 20 aprile 2009 è stato approvato, invece, il programma di crisi aziendale per il periodo 1o aprile 2009-31 marzo 2010. È stata conseguentemente autorizzata la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore dei lavoratori
dipendenti della Società per un massimo di 350 unità lavorative per il medesimo periodo.
Infine, si segnala che la recente legge n. 99 del 2009 cosiddetta «legge sviluppo» ha previsto, per quanto riguarda l'acquisto di energia elettrica nella Regione Sardegna una specifica norma volta a migliorare le condizioni di concorrenzialità, anche al fine di agevolare i clienti finali. La stessa legge n. 99 del 2009, inoltre, consente per l'attuazione dell'Accordo di Programma sottoscritto il 26 settembre 2007 per il riordino di infrastrutture e servizi dell'area di crisi di Ottana, la possibilità di avvalersi delle risorse dell'agenzia Invitalia.

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