Il Sindacato Medici Italiani ringrazia l’On. Stefano Pedica (IDV) per l’attenzione mostrata nei confronti della richiesta
Il lavoro dei medici addetti al servizio della continuità assistenziale (ex guardia medica) deve essere inserito tra quelli riconosciuti come usuranti. E’ la richiesta espressa dallo Smi-Lazio in una lettera inviata all’attenzione degli Europarlamentari dell’Italia dei Valori (IDV). Nella nota in questione il Sindacato Medici Italiani ha sottolineato, altresì, l’importanza della continuità sanitaria garantita dall’ex guardia medica nelle ore di inattività dei medici di famiglia; ovvero tutte le notti feriali, tutti i festivi e i weekend. “Sono circa 14mila gli operatori sanitari addetti al suddetto servizio che coprono, col loro servizio, il 65% delle ore settimanali – dichiara Pina Onotri, portavoce della segreteria dello Smi-Lazio – Si tratta di lavoratori costantemente esposti a disagi e rischi di ogni genere, che svolgono il proprio mestiere prevalentemente nelle ore notturne. Eppure, nonostante le reiterate richieste al governo, la categoria non è mai stata inserita nell’elenco dei lavori usuranti stabilito dal D.gls 374/1993. Tale inserimento – evidenzia ancora la sindacalista – tutelerebbe i medici senza alcun costo per lo Stato, essendo tali professionisti assistiti da un loro ente previdenziale (Enpam). Considerato quanto detto finora – conclude Pina Onotri – chiediamo che venga riconosciuto ai medici convenzionati lo status di lavoratore notturno che svolge attività usurante. Ringraziamo quindi l’ On. Stefano Pedica, senatore IDV e segretario regionale della Regione Lazio, per l’attenzione mostrata nei confronti dell’annosa e cristallizzata problematica, auspicando una concreta e risolutiva azione da parte delle autorità”.