Diritti, doveri e “privilegi”

di Alessandro Carbone

Le Vicende politiche di questo ultimo mese sono stato caratterizzate da Diversi eventi rilevanti SIA IN CHE Italia in Grecia, tra i tanti, tuttavia, Quelli che più Hanno stimolato i miei pensieri Sono stati da un lato la vittoria dei Socialisti all'ultima tornata elettorale greca e, dall'altro, la sentenza contro di costituzionalità da parte della Corte Costituzionale sul “Lodo Alfano” in Italia.
Dalla fine Cominciamo: la Corte Costituzionale italiana si è trovata uno doversi pronunciare sulla costituzionalità o meno di una norma Che prevedeva, per le quattro più alte carico dello Stato, l'Processuale immunità. Ovvero la non obbligatorietà uno Procedere per i reati Compiuti da Presidenti della Repubblica, del Senato, della Camera e del Consiglio, inclusi Quelli pregressi e già in via di procedura giudiziaria che, in tal caso, VANNO sospesi. Mi ha solleticato l'articolata Argomentazione dei difensori del “lodo” nel comprovare Che queste quattro cariche avessero, a differenza di altri, il diritto di non Essere Sottoposti uno giudizio. Si è parlato, infatti, Che ognuna di loro non SIA tanto un “primus inter pares” nei Confronti degli altri cittadini, Quanto Invece un “primus super pares”: cioè persone uguali alle altre, ma al di sopra, in una sorta di ” diritto privilegiato “Che la Loro carica e il Loro Ruolo Garantisce Loro. Nel lodo, legge dello Stato, il dovere di Essere Sottoposti uno giudizio Viene TRASFORMATO in un diritto non Essere giudicati, in Quanto i beneficiari Hanno ruoli di responsabilità nazionale, ma Ciò a tutti gli effetti si Tramuta in un prerogativa esclusiva di pochi, quattro per la precisione.
Il caso della Grecia, la vittoria del Partito Socialista, mi ha Fatto riflettere sulla Stessa linea tematica. Il partito vincitore delle recenti elezioni politiche ha, infatti, impostato la propria campagna elettorale anche sulla promessa di trasparenza Nella gestione della “res publica”, di lotta alla corruzione, di rinforzo degli Obblighi fiscali (lotta all'evasione), della MERITOCRAZIA E DELLA più effettiva eleggibilità di tutti a godere dei diritti di cittadino (Ottenere servizi pubblici di qualità, pagare il giusto Contributo alle casse dello Stato, ecc.) Si sta cercando di Promuovere una sorta di egualità tra i Cittadini riducendo i Privilegi di Alcuni, MOLTI forse, Che nel corso degli ultimi 20 anni Hanno Assunto dimensioni Palesi Creando doppie velocità di classe sociale e anche tanto malcontento.
I casi Italia e Grecia pongono a tema La questione dei Diritti e dei Doveri dei Cittadini Nella convivenza civile. Il Loro Bilanciamento Permette ad una comunità di Organizzare la propria vita, di garantire uno Ciascun cittadino spazi di autorealizzazione Creando, grazie alla mutualità dei diritti assicurati e dei Doveri adempiuti, il contesto e lo spazio perchè il racconto di una cittadinanza attiva e il Rispetto della Passano persona Trovare luogo.
Il Sociólogo Sigmund Bauman ci ricorda Che i diritti ei doveri sono CUI Soggetti i Cittadini proteggono la comunità degli umani Creando per Loro confini di Tutela e spazi di azione Che promuovono massima Dignità alle persone. Quando, invece, in una nazione qualcuno è autorizzato uno godere di diritti Che altri non Annone (e li si chiamino Termine Loro con il “Privilegi”!), Il rischio E che SI CREI una società a velocità dovuta, una comunità di disuguali, E quindi di non garantire più la Protezione, la pace sociale, Che quel Bilanciamento è in grado di salvaguardare.
In altre parole, il ricorso ai Privilegi concessi ad Alcuni perchè “super pares” Rispetto ad altri crea inevitabilmente Disparità, e con essa, un lungo andare, ingiustizia sociale. L'ingiustizia genera rabbia Che Spesso PUÒ assumere le dimensioni di protesta, aggressività e violenza. Le frequenti manifestazioni, gli scioperi nonchè i moti ateniesi del dicembre scorso ne sono solo un esempio.
Occorre dunque Proteggere la comunità sociale puntando sulla conferma dei diritti e sull'osservanza effettiva dei Doveri. I diritti, Che Anzitutto VANNO riconosciuti, non devono stare solo sulla carta, ma devono Essere esigibili, ottenibili in Quanto Cittadini di una nazione. I doveri (che permettono POI A ciascuno di vedere realizzati i Propri diritti) VANNO adempiuti anche Nella logica di Tutela e protezione della Collettività Che solo così PUÒ Organizzare Sé Stessa E Sentirsi “Protetta”.
Inoltre Occorre saper distinguere i Privilegi dai diritti. È qui il punto Che Crea il cortocircuito. Si confondono, Spesso troppo diritti, i “Privilegi” chiamandoli “” E questo crea Disparità. Non essere uno Sottoposti processo Perché si ricopre una carica di rilievo in uno Stato, uno accedere posti di lavoro Perché si ha la raccomandazione giusta, Poter disporre di un orario di lavoro ridotto Particolarmente Perché si è dipendenti del “pubblico”, godere di stipendi e vitalizi Perché si e Stati parlamentari e via di questo passo è un privilegio, non PUÒ Essere definito un diritto. Vessazioni Io racconto Quanto dunque Scardina l'equità di trattamento tra Cittadini con la Esso e la Pari Dignità Creando prepotenze,, insomma disuguaglianza e iniquità.
SAREBBE rassicurante Trovare governanti saggi Che puntino uno tutelare la sicurezza sociale Attraverso la garanzia dei diritti el'adempimento dei doveri da parte di tutti offrendo così, e così solo, Pari Opportunità e una giustizia sociale DI CUI ancora sentiamo tanto Bisogno.

A. Carbone

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