Caro direttore, su un padre di famiglia che ha perso il posto, su chi vive ancora nelle tende a L'aquila, sui familiari delle vittime sul lavoro, sui pensionati che da anni sperano invano in un piccolo aumento della pensione, su tutti coloro che sono disperati poiché non riescono più a pagare l'affitto e le bollette e persino a comprare cibo, che effetto può avere la notizia che il governo, con provvedimento d'urgenza, ha varato il finaziamento per gli “interventi di cooperazione allo sviluppo dei processi di pace”, sottraendo altri 225 milioni di euro dalle disastrate casse dello Stato? Io capisco l'evangelica generosità verso altre popolazioni, capisco gli impegni internazionali, ma Lo Stato non dovrebbe pensare prima di tutto ai propri cittadini?
Attilio Doni
Genova